Assange e Khashoggi: un giornalista eroico ed un collaborazionista dell’impero USA

Le ombre si schiariscono: la CIA, nel 2017, aveva pianificato di rapire ed assassinare Julian Assange. Il canale investigativo The Grayzone ha rivelato i piani dell’intelligence statunitense contro Wikileaks, in uno scenario apocalittico la capitale inglese sarebbe stata travolta da una ondata di rapimenti, omicidi e sparatorie col consenso delle autorità britanniche.

Lo Stato profondo statunitense giudicò la declassificazione del programma Vaul-7 la più grave della propria storia in quanto ha rischiato di mettere in discussione il sistema di spionaggio globale che, nei ‘’piani’’ dell’Elite di Davos, caratterizza il capitalismo di sorveglianza. Secondo i giornalisti di YahooNews, Zach Dorfman, Sean D. Naylor e Michael Isikoff “Discussioni sul rapimento o assassinio di Assange si ebbero ai vertici dell’amministrazione Trump” e  “Sembrava che non ci fossero limiti” 1 Mike Pompeo (raccogliendo l’eredità dei Clinton) è il pianificatore della catastrofe: il presidente Obama, al termine del suo secondo mandato, deprivò Julian Assange e Glenn Greenwald dello status di giornalisti declassificandoli ad ‘’operatori dell’informazione’’, ciononostante Pompeo nel primo discorso pubblico come direttore della CIA, pronunciato presso la sede del think tank Center for International and Strategic Studies (CSIS) il 13 aprile 2017, s’è spinto ben oltre contro (a suo dire) “informatori che consegnano migliaia di documenti riservati a editoriali di sinistra”. L’amministrazione Trump ha rapportato la Dottrina della kill list di Obama contro obiettivi strategici, dal generale Qasem Soleimani al giornalismo antimperialista (es. Greenwald, Blumenthal, Assange, ecc …). Un autentico salto di qualità, con o senza il consenso del presidente Trump.

 

Assange e Khashoggi: due giornalisti agli antipodi

Le rivelazioni di YahooNews (confermate dagli avvocati di Assange) hanno spinto diversi analisti a paragonare l’eroico fondatore di Wikileaks al giornalista saudita Jamal Khashoggi, amico personale del presidente Erdogan, brutalmente assassinato nell’ambasciata saudita di Ankara. Il confronto è, quanto meno, bislacco.

Jamal Khashoggi era un uomo di potere: ‘’nipote del più importante mercante d’armi dell’affare Iran-Contras, Adnan Khashoggi (1935-2017), considerato nei primi anni Ottanta l’uomo più ricco del mondo. Divenne poi pupillo dell’ex capo dei servizi segreti sauditi, in seguito ambasciatore a Londra, principe Turki bin Faiçal. Khashoggi passò poi al servizio del principe Al-Waleed bin Talal, che fu a lungo torturato al Ritz-Carlton durante il colpo di Stato del novembre 2017’’ 2. Megafono anticomunista durante la guerra afghano-sovietica (dove gli USA s’allearono per la prima volta con Al Qaeda), è comprovato che nel 1988 conobbe personalmente Obama Bin Laden; per molti anni filo-palestinese, non appena transitò nella redazione del Washington Post si convertì al sionismo abbracciando la Dottrina Clinton di supporto alla Confraternita dei Fratelli Musulmani nella proiezione della ‘’guerra eterna’’ nel ‘’Medio Oriente allargato’’.  

La Rete Voltaire ha rivelato il ruolo del giornalista saudita in quanto informatore di Saeed Kamali Dehghan, esperto di media e comunicazione iraniano formatosi nelle reti di George Soros. Dehghan, nel 2009 (scrive la Rete Voltaire): ‘’ha realizzato un documentario per HBO in cui affermava che la giovane Neda Agha-Soltan era stata assassinata dai servizi segreti della Repubblica Islamica, durante le manifestazioni contro la rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad. Per il documentario ha ricevuto un Peabody Award ed è stato nominato dall’Associazione della stampa straniera nel Regno Unito (sponsorizzata dal Qatar) Giornalista dell’Anno 2010. In realtà, Neda non è stata uccisa dall’Iran durante la manifestazione, ma durante il trasporto in ospedale dagli stessi che l’avevano indotta a fingersi ferita durante la manifestazione’’ 3. In virtù di quest’operazione manipolatoria, Saeed Kamali Dehghan entrò nelle grazie della propaganda di guerra occidentale diventando collaboratore di CNN, CBC, France 24, Channel 4, di Le Monde e del Guardian. Lo Stato profondo tratta i propri ‘’vassalli’’ come un preservativo, da necessari a disgustosi: dopo la strage nell’ambasciata saudita di Ankara, l’intelligence britannica ha bloccato la pubblicazione degli articoli del dissidente iraniano.

Jamal Khashoggi (il cui valore d’analista non viene messo in discussione) pare più che altro vittima d’una regolamentazione di conti interna all’’’islamismo’’ filo-imperialista. Nell’articolo pubblicato nell’ottobre 2018, concludevo: ‘’La ‘’sinistra’’ decanta (sbagliando) Khashoggi in quanto ‘’giornalista anti-sistema’’, ma dietro alla sua uccisione si nasconde lo scontro – mai esaurito – fra Obama e l’amministrazione Trump’’. Il giornalista saudita s’era schierato con la ‘’fazione imperialista’’ ritenuta vincente, ma è noto: la borghesia adotta metodi mafiosi, soprattutto quando si tratta di regolare i propri conti. Anche il ‘’trumpismo’’ (seppur in misura minore delle amministrazioni Bush ed Obama) si è sporcato le mani di sangue.

Contrariamente, Julian Assange pubblicò documenti riservati sulle guerre in Afghanistan ed Iraq, oltre a 250.000 cablogrammi diplomatici: si tratta di documentazioni di seconda mano ed alcuni file contenenti dati sensibili sulle dinamiche interne al Deep State ‘’americano-sionista’’. Poco incline ai compromessi col potere, con queste rivelazioni, Wikileaks dimostrò che Washington non voleva ricostruire le nazioni aggredite, ma semplicemente distruggerle, mettendo in risalto un aspetto caratterizzante dell’imperialismo del ventunesimo secolo, la ‘’guerra eterna’’.

L’esportazione della Dottrina Rumsfeld/Cebrowski, con tanto d’assassinii mirati e guerriglia urbana, dal 2017 è uno degli obiettivi strategici del Pentagono per realizzare l’agenda dei neocons di Davos: la declinazione neoliberista del Grande Reset. Per realizzare questo ‘’progetto’’, Washington deve farla finita col giornalismo indipendente ed il socialismo radicale, trasformando la dicotomia destra/sinistra in una alternanza di neoliberismi.

http://aurorasito.altervista.org/?p=20106

https://www.linterferenza.info/esteri/chi-era-jamal-khashoggi/

https://www.voltairenet.org/article209420.html

Julian Assange verso l'udienza di estradizione

Fonte foto: The Black Coffee (da Google)

 

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