La Siria e noi


Abū Muḥammad al-Jawlānī, nome di battaglia di Aḥmad Ḥusayn al-Sharʿa, divenuto moderato sulla via di Damasco, l’ha conquistata senza combattere.  La sua biografia è segnata  dal terrorismo e dall’integralismo islamico.

L’esercito siriano si è arreso quasi senza combattere ed Assad è fuggito in Russia. L’Occidente delle plutocrazie esulta per la sconfitta russa e già accarezza il sogno guerriero di un improbabile cambio delle sorti in Ucraina. La Siria è stata presa da un composito esercito costituito da 17 organizzazioni in gran parte non siriane. Tra di loro innumerevoli integralisti.

Al-jolani ha rassicurato l’Occidente sui suoi rapporti con Israele, pertanto ancora una volta, nei fatti assistiamo ad un colpo di stato dinamico e veloce. Il regime di Assad cade, e nel contempo, si descrive il regime assediato da lotte e conflitti internazionali come “sanguinario”. Si omette che Assad ha introdotto nella tormentatissima Siria una serie di riforme sociali ed economiche. La condizione femminile, mantra dell’Occidente, sotto il governo Assad è notevolmente migliorata. Non poche donne hanno potuto occupare posizioni ragguardevoli in economia e nell’amministrazione.  Assad, fra tante contraddizione,  ha permesso la tolleranza religiosa, egli stesso,  un alawita, ha sposato una sunnita, dimostrando che la tolleranza è possibile, pur in un paese stretto tra ambizioni ottomane turche, basi russe e assedio israeliano-statunitense. Uno stato stretto tra le influenze imperiali orientali e occidentali, in quanto fondamentale per i gasdotti, per il petrolio e relative vie di esportazione e per il controllo del Mediterraneo. Non secondaria è la questione dei Kurdi che la Siria sosteneva in funzione antiturca. La Siria del presente e del passato è vittima del ginepraio di interessi che tormentano la regione. La sconfitta di Assad è, dunque, una notevole vittoria degli USA che vorrebbero balcanizzare il Medioriente per controllarlo. 

La ragion cinica dell’Occidente si svela forte nell’immediato, ma non ha fatto i conti con l’imprevedibilità dei numerosi gruppi armati che ora occupano la Siria e con la reazione russa.  Gli islamisti sostenuti dagli USA potrebbero mostrare il loro vero volto integralista dopo le rassicurazioni alla ragion cinica americana.

L’Occidente tanto sensibile alla questione femminile, usata per autolegittimarsi, ha favorito la vittoria ed ha armato gli “integralisti moderati” che sicuramente non continueranno a sostenere la lenta e contradditoria politica riformista di Assad. Si tace su questo punto, poiché ancora una volta si svelerebbe la verità sulla propaganda occidentale che difende i diritti individuali in patria, ma consegna la Siria agli integralisti. Si ripete il modello afgano: gli occidentali (USA) finanziarono i talebani per combattere i sovietici che avevano occupato l’Afghanistan (1979-1989). Nel presente i talebani controllano l’Afghanistan e negano ogni diritto alle donne e non solo, mentre l’Occidente orbo della memoria e dei suoi errori criminali si batte il petto dinanzi all’integralismo talebano. In Siria potrebbe ripetersi una situazione simile. L’Occidente congettura di usare i vincitori per i suoi progetti imperiali, ma potrebbe essere, ancora una volta, sorpreso dalla vitalità degli invasori che potrebbero mordere la mano che li ha nutriti, come è accaduto in Afghanistan. Gli sconfitti, ancora una volta, sono gli uomini e le donne della Siria, vittime dei giochi internazionali delle potenze straniere. Forse ci avviamo verso un nuovo lento massacro di un popolo già martoriato.

I popoli sono solo pedine tra le mani di giochi spettrali dei potentati e delle lobby plutocratiche, mentre tutto questo accade i media continuano a disinformare e a ridurre la questione siriana a semplice contrapposizione tra il bene (USA) e il male (Russia). La complessità critica evapora e resta sola la propaganda, mentre i popoli cadono in una interminabile sofferenza senza rappresentanza. Pensare che i giochi siano terminati con l’anomala presa di Damasco non può che essere una ingenuità da cui presto ci risveglieremo.

Fonte foto: da Google

2 commenti per “La Siria e noi

  1. Andrea vannini
    9 Dicembre 2024 at 16:14

    la Siria sosteneva i curdi contro la Turchia? É più corretto affermare che li sosteneva perché siriani. Il presidente Assad si é battuto per difendere la sovranità e l’ integrità della Siria. Esattamente l’ opposto di quanto attuato dai curdi i quali, per disgregare la Siria e creare uno stato fantoccio curdo, si sono “alleati” agli imperialisti usa e ai fascisti-sionisti dei quali altro non sono che complici e mercenari.

  2. Giulio Bonali
    9 Dicembre 2024 at 17:15

    Ma sia la tolleranza religiosa che (veri o presunti: spesso si tratta di iniquissimi privilegi, come be sappiamo) “diritti delle donne” sono bbballe ideologiche (fra l’ altro mal raccontate, ma con la “libertà di espressione” -si fa per dire- vigente in Occidente non serve una grande scienza) spudoratamente propalate dall’ imperialismo (e anche “in patria”, non solo nei territori dominati).
    Quindi alle classi dirigenti USA ed europea (e alle appendici nippo-australo-nozelo-canadese, ecc.) anche stavolta andranno benissimo, come sempre, lapidazioni di adultere e notti di san Bartolomeo ai danni di cristiani ed islamici “non allineati” (per non parlare degli atei, per pochi che siano in Siria), che faranno disinvoltamente passare per “fulgidi esempi di democrazia” (del resto da chi pretende che lo stato spudoratamente razzista, nato e prosperante sul peggior terrorismo, di Israele sia una “democrazia…), o casomai ignoreranno con le loro solite facce di bronzo (per non dire peggio).
    Quanto poi alla possibilità che i burattini criminali e terroristi che hanno messo al potere in Siria gli si rivolgono contro, si sa già come finirà: basta ricordare i casi di Marcos, Noriega, Saddam, Al Sisi, e tantissimi altri…

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