La vittoria in Perù del leader socialista e comunista, Pedro Castillo, dimostra che una forza autenticamente Socialista, popolare, di classe, lontana anni luce dai deliri ideologici della “sinistra” liberal, radical(chic), politicamente corretta e femminista occidentale, può vincere e infatti vince.
Castillo non è un uomo del “palazzo”, non è un figlio della borghesia né tanto meno dei salotti buoni. E’ un maestro elementare che per anni e anni ha insegnato nei pueblos ai figli dei campesinos, dei contadini nullatenenti e sfruttati come schiavi da una borghesia latifondista e “compradora” da sempre alleata e sostenuta dagli USA. Castillo è un uomo che “sente” il popolo, semplicemente perché ne fa parte e conosce le sue condizioni.
La borghesia reazionaria peruviana, rappresentata dalla figlia dell’ex dittatore Fujimori che si era ulteriormente arricchito (più di quanto già non fosse) speculando, dissanguando il popolo e il paese (s)vendendolo alle multinazionali nordamericane, ha subito una dura sconfitta.
Il “campesino” Castillo, “brutto, sporco e cattivo”, naturalmente già bollato dai media occidentali come “populista”, antiabortista, conservatore e distante dalle tematiche femministe e lgbt (detto fra noi, hanno ben altro a cui pensare in una realtà socialmente drammatica come quella peruviana…) e altre simili scemenze “moderniste e politicamente corrette”, è riuscito ad avere la meglio sulla ricca e impresentabile Fujimori.
Ciò conferma peraltro ciò che già sapevamo, e cioè che la contraddizione reale è quella di classe e non quella di genere. Milioni di contadine (oltre che di contadini) hanno votato e sostenuto Castillo per ciò che rappresenta, così come tante donne (e tanti uomini) appartenenti alla borghesia e alle classi medie e medio alte hanno invece votato per la Fujimori.
La vittoria di Castillo in Perù dimostra che questa è la strada da percorrere, non solo in America Latina ma, con le dovute differenze date da contesti ovviamente molto diversi, anche nel nostro paese e in tutto il mondo occidentale. L’imperativo è costruire ex novo una nuova forza autenticamente Socialista, popolare e di classe che non esiste più da molto, troppo tempo. Un vuoto enorme che regala i ceti popolari alle destre reazionarie e contestualmente li lascia alla mercè del sistema capitalista.
Fonte foto: MasterX (da Google)