Ho letto, mio malgrado (sull’ottimo sito di Sinistra in Rete che pubblica anche molti nostri articoli) questo ennesimo delirio femminista a firma di Elisabetta Teghil https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/16621-elisabetta-teghil-uomini.html
Naturalmente, potrei in linea teorica (credetemi sulla fiducia…) smontare pezzo per pezzo, o meglio, rigo per rigo questo articolo ma non ne ho nessuna voglia. Del resto, dopo centinaia di articoli, analisi, documenti, riflessioni e anche libri, anche un santo perderebbe la voglia di tornare sempre sugli stessi argomenti e si arriva solo a sperare che altri, magari più bravi del sottoscritto, proseguano questo lavoro…
Onde per cui invito a riflettere solo su un punto.
L’autrice, dopo aver ribadito in tutte le salse e in tutto l’articolo (con il solito scontato e retorico linguaggio femminista “radicale” di sempre) il concetto in base al quale tutti gli uomini, in quanto tali, sarebbero in una posizione di dominio e di privilegio, chiude l’articolo affermando (cito testualmente): “Se ci sono veramente degli uomini a cui il loro posizionamento in questa società sta stretto, bene che la smettano di dichiararsi femministi perché sono fuori posto e si diano da fare per conto loro per smontare la ruolizzazione e la meritocrazia, il legalitarismo e la gerarchia, il controllo sociale e la “sicurezza” forse così da qualche parte, prima o poi, può darsi che le nostre strade si incontrino”.
La clamorosa contraddizione del suo discorso, in termini marxisti e materialisti – come l’autrice pretende di essere (mi viene l’orticaria al solo pensarlo…) – è evidente. Perché non si capisce, a questo punto, per quale ragione gli uomini, al di là di qualche singola “anima bella” (sempre secondo i suoi criteri…), dovrebbero “trovarsi stretti” in questa società capitalista e (sempre secondo lei) patriarcale che li vedrebbe in una posizione di dominio e di privilegio sulle donne.
Men che meno si capisce per quale ragione le strade degli uni (in una condizione di dominio e di privilegio in quanto tali, cioè in quanto maschi) dovrebbero incontrarsi con le strade delle seconde (in una condizione di oppressione e discriminazione in quanto tali, cioè in quanto femmine). Se tanto mi dà tanto, tutti gli uomini si terranno stretti la loro condizione di privilegiati e dominatori e mai e poi mai faranno lega con le donne. E perché dovrebbero farlo (anime belle a parte…)? Se questa tesi fosse valida non farebbero che andare contro i loro interessi…
Ciò detto, stendo il famoso velo sul concetto in base al quale l’attuale società capitalista sarebbe tuttora a dominio patriarcale, per la semplice ragione che una simile corbelleria si commenta da sola. Come ho più volte già scritto, pensare una cosa simile equivale a pensare che l’attuale ordine sociale sia di tipo feudale e non capitalistico. Ho spiegato troppe volte la totale infondatezza di questa tesi per avere ancora voglia di tornarci…
Una sola riflessione conclusiva. E’ evidente come un simile approccio ideologico sia divisivo, interclassista e oggettivamente sessista. Cosa tutto ciò abbia a che vedere con una visione marxista della realtà è qualcosa che tuttora mi sfugge, ma tant’è. Ma forse è un mio problema…
Prima ci liberiamo di questa roba e meglio sarà per tutti e per tutte.