“La Russia, dal 2014, ha finanziato con circa 300 milioni di dollari alcuni partiti politici di ventiquattro paesi”.
Questa l’ultima trovata dell’intelligence americana per bocca di un altissimo dirigente molto vicino al presidente Biden nell’ambito della guerra mediatica-ideologica (oltre a quella militare) in corso fra USA e Nato e Federazione russa.
E’ vero? Non è vero? Molto probabilmente è vero. Ma qual è la novità e qual è lo scandalo?
Sarebbe simpatico venire a sapere quanti miliardi di dollari gli USA hanno speso (da sempre) per finanziare colpi di stato, guerre, dittature al loro servizio, centri di addestramento per torturatori, laboratori militari, ingerenze di ogni tipo negli affari interni di altri paesi, processi di destabilizzazione di stati sovrani e di intere aree geografiche, organizzazioni terroriste di ogni genere, dai gruppi neonazifascisti europei ai cosiddetti “squadroni della morte” sudamericani fino ai Talebani afghani (in funzione antisovietica), ad Al Qaeda e all’ISIS. Altro che finanziamento ai partiti, pratica peraltro sistematica iniziata per lo meno dalla fine della seconda guerra mondiale!
Resto, molto spesso, incredulo, stupefatto da come certe scontate banalità vengono lanciate e fatte passare per chissà quali notizie, con una faccia che definire di bronzo è un eufemismo.
E ora assistiamo alla solita sarabanda dei partiti che chiedono di fare luce su questo fatto gravissimo, oppure quelli che si affrettano a spiegare che non hanno nulla a che vedere con tali finanziamenti.
Siamo oltre il ridicolo.
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