Se non ci fosse stata la Resistenza contro il nazifascismo, che ha portato a una delle Costituzioni più avanzate del mondo (sia pure in larghissima parte disattesa), l’Italia sarebbe uscita dalla guerra moralmente e politicamente – ancor più che materialmente – distrutta, e sarebbe diventata una colonia americana a tutti gli effetti, invece di essere “soltanto” un paese a sovranità limitata in quanto membro-satellite della NATO.
La relativa (ma effettiva) autonomia politica esercitata dall’Italia in politica estera – pensiamo ad esempio al ruolo svolto durante e dopo il colpo di stato in Cile così come all’appoggio alla causa palestinese – e soprattutto nel bacino del Mediterraneo, è stata possibile grazie alla Resistenza e alle energie vitali e alle forze politiche che da essa, nel bene e nel male, sono scaturite.
Quaranta anni fa non ce ne rendevamo conto, in parte perché troppo giovani e in parte perché la fase storica era un’altra e volevamo combattere e superare quel contesto politico (non che non ne avessimo le ragioni…).
L’attuale condizione di sudditanza e subalternità in cui il paese si trova, sia in quanto membro dell’UE che della NATO, non potrà mai essere superata se non ci sarà un nuovo grande sussulto morale, ideale e politico da parte della maggioranza del popolo, nel nome dei valori (che non moriranno mai, mi dispiace per i cantori della “fine della storia”…) della democrazia, dell’eguaglianza, del superamento della divisione in classi e del socialismo.
A tal fine è necessario costruire un nuovo, grande e moderno (cioè adeguato ai tempi) soggetto politico, di classe e socialista, in grado di leggere e interpretare correttamente la realtà e di svelare la sovrastruttura ideologica che, in tutte le sue articolazioni, serve a coprire, giustificare e considerare insuperabile l’attuale forma storica del dominio sociale (capitalistico).
Questa è la ragione per cui è nato questo giornale. Questa è la sua vera finalità. A questo lavoriamo.
Buon Natale e Buone Feste a tutti.
Fonte foto: da Google