La premessa è che sono, ovviamente, del tutto d’accordo con lo Ius Soli. E’ inconcepibile che in un paese civile e democratico i figli degli immigrati nati e cresciuti in questo Paese che frequentano la scuola, che sono di fatto cittadini italiani, che parlano l’italiano più o meno perfettamente – o meglio, nella stessa misura in cui lo parlano i loro coetanei figli di italiani – non godano dei diritti di cui godono tutti gli altri ragazzi e tutti i cittadini italiani. Per come la penso io, queste sono questioni che non dovrebbero neanche essere motivo di discussione tanto dovrebbero far parte del comune sentire di una società civile degna di questo nome.
Fatta questa doverosa e pur necessaria premessa, ciò di cui vorrei ragionare è altro.
Non è un caso che la prima dichiarazione pubblica del neo segretario del PD, Enrico Letta, sia stata proprio sullo Ius Soli. Il “nostro” sa perfettamente che il PD è un partito in crisi di identità, se non addirittura privo di identità, tanto è schiacciato sull’ordine sociale, economico, politico e neoliberale dominante. Sa che una buona parte del suo popolo sta vivendo una contraddizione, quella cioè di trovarsi a sostenere, anzi, di essere parte integrante di un “governissimo” targato UE che ha di fatto annullato, per lo meno momentaneamente, la dialettica fra destra e “sinistra”.
Una dialettica falsa, sia chiaro, perché entrambi gli schieramenti erano e sono del tutto organici all’attuale sistema dominante che non si sognano neanche lontanamente di mettere in discussione, ma comunque necessaria ad alimentare la giusta dose di falsa coscienza necessaria, a gettare nero seppia in faccia alla gente, a tenere in piedi la baracca mediatica e politica e a giustificare la loro esistenza. A tal fine, cioè per giustificare l’esistenza di apparati politici che si combattono fra loro esclusivamente per la gestione del potere (diciamo pure del “sottopotere”, perchè quello vero non lo gestiranno più essendo stati di fatto esautorati da tempo dalla tecnocrazia finanziaria) devono pur dividersi su qualche cosa. E dal momento che sono tutti organici alla “struttura”, cioè al sistema capitalista, neoliberista e imperialista, non possono che cercare di dividersi, sia pur parzialmente, sulla “sovrastruttura”, cioè su alcuni (neanche tutti e neanche tanti…) aspetti culturali e ideologici che non vanno minimamente ad intaccare la suddetta “struttura” ma sono necessari per mantenere e “scaldare il cuore” ai loro rispettivi elettorati.
Niente di meglio, dunque, per il nuovo segretario del PD, che rilanciare il dibattito (di per sé giustissimo, sia chiaro…) sullo Ius Soli. Del resto, il PD è un partito neoliberale e dunque ostile per definizione al conflitto sociale, non è neanche un partito di mediazione sociale (come lo era la vecchia Democrazia Cristiana) essendo completamente schiacciato sulle logiche capitaliste, neoliberiste, atlantiste ed “europeiste” (né più e né meno della destra…) e quindi non gli resta che sventolare la bandiera dei diritti civili, naturalmente interpretati rigidamente a senso unico, basti pensare alle cosiddette “questioni di genere” e al femminismo di cui il PD è completamente imbevuto. E siccome di queste ultime (femminismo e questione di genere) non hanno mai smesso di parlarne dal momento che costituiscono la sola e principale “essenza” di quel partito, occorreva e occorre il rilancio di una questione che – più della “questione di genere” rigidamente interpretata in senso femminista che ormai nessuno o quasi osa anche solo timidamente criticare – potesse e possa marcare una differenza ideologica con la destra.
Naturalmente, anche in questo caso, si tratta di falsa coscienza, cioè di una sostanziale truffa ideologica dal momento che entrambi gli schieramenti si guardano bene dallo spiegare ai loro “rispettivi popoli” chi e cosa realmente genera il fenomeno dell’immigrazione, cioè il sistema capitalista mondiale che ha necessità di ingrossare le file dell’ “esercito industriale di riserva” per poter meglio sfruttare i lavoratori, tenerli sotto scacco, o meglio sotto ricatto costante e metterli gli uni contro gli altri. Sia la destra che la “sinistra” sono infatti chiamate a nascondere le ragioni vere di questo fenomeno. La “sinistra” lo fa sventolando la bandiera dei diritti civili e del “buonismo politicamente corretto e caritatevole” ignorando o fingendo di ignorare il “risvolto di classe”, cioè le cause strutturali che producono l’immigrazione (lo sfruttamento dei paesi poveri e sottoposti a dominazione neo colonialista e imperialista da parte dei paesi ricchi e imperialisti) mentre la destra lo fa ignorando o fingendo di ignorare, naturalmente, le stesse cause strutturali e sventolando la bandiera dell’ “identitarismo” e del “securitarismo”.
La questione, dunque, dello Ius Soli, di per sè, lo ripeto ancora, giustissima ma innocua per il sistema, viene utilizzata e rilanciata per fini strumentali dal neo segretario del PD che, in fondo, così facendo, offre un assist anche alla destra, sia a quella di governo, la Lega, sia a quella di “opposizione” (mi viene da ridere…), Fratelli d’Italia che potranno replicare e rilanciare la polemica.
E così la recita può continuare, tanto c’è qualcun altro che pensa a governare…
Fonte foto: Eunews (da Google)