Tanto per la cronaca, qualche ora fa sulla 7 a Tagadà, la corrispondente de La Repubblica, Tonia Mastrobuoni, ha detto, cito testualmente: “Non posso non provare ammirazione per gli uomini del battaglione Azov i quali, anche se sono stati al centro di polemiche per via della loro appartenenza politica, stanno combattendo con fierezza fin dall’inizio della guerra per difendere la loro patria”.
Sorvoliamo sul fatto che la “giornalista” dovrebbe sapere che gli uomini del battaglione Azov si sono macchiati di crimini, stragi, pulizie etniche e torture da almeno otto anni a questa parte, come è stato denunciato perfino da Amnesty International.
Il punto è un altro. I nazisti sono stati ormai completamente sdoganati e considerati parte integrante e organica del “mondo libero” che combatte contro la Russia.
Non vorrei esagerare ma da un punto di vista formale mi pare che non si si fosse mai arrivati a tanto. Infatti, le orrende dittature militari di estrema destra armate e sostenute dagli USA e dall’Occidente in tutto il mondo, dall’America Latina all’Asia, non facevano mostra, almeno ufficialmente, di nazismo, né il sostegno da parte degli Stati Uniti e della NATO era formalizzato; palese sì ma sempre con un minimo, come dire, di (seppur falso) pudore.
Ora invece si trasformano dei nazisti dichiarati, colpevoli di atroci delitti, in patrioti e combattenti per la libertà. Non si era mai giunti a tanto.
E’ ancora una volta la conferma che viviamo effettivamente nell’epoca della compiuta peccaminosità, come avrebbe commentato un famoso filosofo.
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