Il sondaggio lanciato su Tik Tok dal sito americano “Screenshot”
dal quale è emerso che la grande maggioranza delle donne intervistate, se si
trovasse a passeggiare in un bosco, preferirebbe incontrare un orso invece che
un uomo, sta giustamente sollevando molto clamore.
Ora, è evidente a qualsiasi persona ancora provvista di un
briciolo di buon senso che le risposte fornite da quella grande maggioranza di
donne ci dicono che siamo di fronte ad un vero e proprio delirio. Il problema è
capire quali sono le cause che producono un simile delirio collettivo.
La risposta, a mio parere, è molto semplice. Da almeno
quarant’anni a questa parte, in tutto il mondo occidentale, siamo sottoposti ad
un incessante bombardamento a tappeto mediatico fondato sulla criminalizzazione
del genere maschile, individuato come origine e causa di ogni male e di ogni
bruttura del mondo. Per quanto a dir poco banale e manicheo (e anche sciocco,
diciamo la verità…) possa essere questo postulato, la storia e l’analisi concreta
della realtà ci dicono che se dalla mattina alla sera a reti unificate e per decenni
sottoponi le persone ad un martellamento costante (senza dare la possibilità alle
voci critiche di esprimersi al riguardo…), una gran parte di queste finirà per
credere a qualsiasi fesseria gli racconti.
Una parte di quelle donne che hanno risposto a quel sondaggio
nel modo suindicato – non sono però in grado di stabilire la percentuale – sono
quindi realmente convinte che sia più pericoloso incontrare un uomo in un bosco
piuttosto che un orso. Resto altresì convinto che se veramente avessero la
ventura di incontrare un orso che gli sbuca improvvisamente davanti dalla
boscaglia, cambierebbero idea e invocherebbero aiuto a squarciagola, come è
normale che sia. Un aiuto che naturalmente arriverebbe dagli uomini, dal
momento che sono sempre quasi esclusivamente questi ultimi occupati in quei
mestieri finalizzati alla salvaguardia, alla sicurezza e al salvataggio delle
persone in difficoltà per qualsiasi ragione, dai vigili del fuoco e ai
sommozzatori fino alle squadre di bonificatori delle aree contaminate dalle
esplosioni delle centrali nucleari. Ma questi sono dettagli (si fa per dire…)
sui quali nessuno riflette perché nessuno, tanto meno il bombardamento
mediatico strabico e a reti unificate di cui sopra, propone tale riflessione.
Del resto, se solo la si aprisse, la narrazione femminista si squaglierebbe
come neve al sole in un nano secondo e il sistema (capitalista) dominante
resterebbe privo di uno dei suoi mattoni ideologici fondamentali.
Ma c’è anche un’altra parte di donne – a mio parere abbastanza
numerosa anche se non sono in grado, anche in questo caso, di stabilire la
percentuale – che intimamente non crede neanche un po’ a tali fesserie e che
però annuisce e asseconda. Perché? Anche in questo caso la risposta è molto
semplice. Perché far prevalere un minimo di buon senso e di ragionevolezza, e
cioè rispondere che ovviamente è infinitamente più salutare per la propria
sicurezza incontrare un uomo in un bosco piuttosto che un orso, significherebbe
andare contro lo spirito dei tempi. Chi me lo fa fare? Questa la domanda che fa
sì che tante donne rispondano in automatico a simili sciocchezze nel modo in
cui hanno risposto a tale quesito. Perché mettersi controcorrente quando tutto
sommato ho un vento così potente che mi soffia alle spalle? Che vantaggi ne
ricaverei a mettermi controvento? Meglio assecondare il trend. Triste e
soprattutto avvilente a dirsi (in primis per il sottoscritto) ma le cose a mio
parere stanno così e fare finta di nulla non serve a nessuno.
Che dire? Servirebbe uno scatto di reni in termini di buon
senso, di ragionevolezza, di equilibrio, di onestà intellettuale soprattutto da
parte delle donne, ma qui il cane continua a mordersi la cosa. Come ripeto,
tutto molto triste e desolante.
Munito però di gramsciano ottimismo della volontà, non voglio arrendermi a pensieri nefasti e spero che molte, quanto meno alcune donne (ma anche uomini), riescano a trovare la forza e il coraggio di ribellarsi ad un tale scempio. Uno scempio che, a mio parere, testimonia di una sostanziale decadenza di questo nostro mondo occidentale che ha da tempo abdicato alla parte migliore della sua storia e della sua cultura optando per l’imperialismo guerrafondaio e i deliri ideologici del politicamente corretto (che di quell’imperialismo costituiscono la bandiera ideologica).