La scelta di andare al governo con
la CDU e la SPD in Turingia e con la SPD in Brandeburgo da parte del BSW, il
neonato partito fondato da Sahra Wagenknecht è, a mio parere, un grave errore
sia tattico che strategico che, fra le altre cose, aprirà una vera e propria
autostrada all’AFD, il partito di estrema destra tedesco con forti venature
neonaziste.
Pur non essendo un partito
marxista né rivoluzionario – del resto non credo ci siano le condizioni
oggettive, al momento e a mio avviso, per un simile partito, in un paese capitalista
europeo “avanzato” come la Germania – il BSW è comunque nato come una forza di radicale
rottura rispetto all’attuale ordine politico, e proprio questo spiega il notevole
successo che ha avuto alle scorse elezioni amministrative, le prime a cui
partecipava data, appunto, la sua giovanissima età. Una rottura non solo
politica ma anche e soprattutto ideologica e chi ha letto il libro di Sahra
Wagenknecht – che è sostanzialmente un manifesto politico – lo sa
perfettamente. Wagenknecht ha infatti scritto con molta chiarezza, nero su
bianco, che per combattere efficacemente le destre, sia quelle liberal-liberiste
(la CDU) che quelle radicali (l’AFD) e riconquistare i ceti popolari è
innanzitutto necessario operare una cesura netta con l’attuale “sinistra”
neoliberale (in Germania la SPD e i Verdi), da lei stessa definita “sinistra
alla moda”.
Ora, scegliere di andare al
governo, sia pure a livello locale, con quelle stesse forze politiche liberali
e liberiste, di destra o di “sinistra”, (neo)conservatrici o “progressiste” per
combattere le quali è stato meritoriamente costruito un partito, è un errore
sia tattico che strategico, se non un vero e proprio suicidio. Wagenknecht
rischia di vanificare completamente il lavoro che ha svolto negli ultimi anni e
che ha portato lei e i suoi compagni a uscire dalla Linke, cioè la “sinistra
radical” tedesca, quella, per capirci, rappresentata al Parlamento europeo da
quella Carola Rackete che ha votato a favore dell’utilizzo delle armi dell’UE
sul territorio russo.
Anche volendo ragionare in
termini meramente tattici (e non è il mio caso…), il BSW avrebbe dovuto
aspettare ancora molto tempo prima di pensare ad eventuali accordi di governo e
marcare ancora di più il suo profilo di forza di rottura e di critica radicale
rispetto all’ordine politico e sociale esistente. Un errore ancora più grave se
pensiamo che fra pochi mesi in Germania si voterà per le elezioni politiche. La
scelta governista del BSW aprirà inoltre, come già detto, un’autostrada all’AFD,
che a quel punto potrà presentarsi agli elettori come la sola e autentica forza
“antisistema”, anche se non lo è affatto. Al di là infatti delle comunque
gravissime venature razziste e in parte anche neonaziste al proprio interno, l’AFD
è infatti una forza politica squisitamente liberista e antisocialista. Un vero
e proprio regalo, dunque, che il BSW si appresta a fare alle classi dirigenti
tedesche. Quelle stesse classi dirigenti che hanno asservito il paese agli USA
e alla NATO, che lo hanno impoverito e umiliato, lasciando che fosse sabotato
davanti ai loro occhi il gasdotto russo-tedesco che consentiva alla Germania di
avere una approvvigionamento costante di energia a prezzi favorevoli e che l’ha
costretta ad acquistare gas liquido ad un prezzo decuplicato dagli stessi Stati
Uniti. Una politica scellerata che, insieme alla vis guerrafondaia e alle sue
conseguenze economiche e sociali specie per i lavoratori e i ceti popolari, l’ha
messa in ginocchio dal punto di vista economico e l’ha umiliata sotto quello
politico.
Ora, quelle stesse classi dirigenti,
dopo la vittoria di Trump e “odorando” un possibile mutamento di rotta nella
politica di Washington cercano di correre ai ripari e di lavorare ad una
soluzione diplomatica della crisi russo-ucraina. Uno spettacolo indecoroso. Una
classe politica che tenta di riciclare se stessa, a cominciare dal cancelliere
Scholtz, uno dei più grigi e inetti leader che la Germania e la
socialdemocrazia tedesca abbiano mai partorito. Non ci possono essere leader e gruppi
dirigenti buoni per ogni occasione e per ogni epoca. Wagenknecht avrebbe dovuto
quanto meno chiedere a gran voce la totale rimozione di quel gruppo dirigente (formato
da esponenti della CDU, della SPD e dei Verdi), che ha portato un paese come la
Germania, sotto il profilo politico, allo stesso livello di colonie USA come
Grenada o Porto Rico. E invece sceglie di andarci al governo in
Turingia e in Brandeburgo, a pochi mesi dalle elezioni politiche,
sostanzialmente per un piatto di lenticchie. Non può certo essere sufficiente
un preambolo in cui le forze politiche dicono di impegnarsi per una soluzione
politica della crisi russo-ucraina e di non gradire la presenza di missili
ipersonici americani sul territorio tedesco senza che questi vengano messi
sotto il controllo dello stesso governo tedesco.
Abbiamo scelto, come giornale, di
sostenere il BSW di Sahra Wagenknecht perché, pur fra diverse contraddizioni
che non abbiamo mancato di segnalare, ci è sembrato che potesse rappresentare
una novità politica; un partito socialista o socialdemocratico radicale e antiliberista
con posizioni molto nette rispetto alla guerre imperialiste in corso in Ucraina
e nel vicino Oriente. In particolare ci ha favorevolmente colpito la sua
critica radicale se non feroce all’ideologia politicamente corretta, cioè l’ideologia
egemone del sistema capitalista e imperialista occidentale per lo meno dal
crollo del muro di Berlino ad oggi. Tutto ciò ci ha spinto anche a presentare
il suo libro appena due settimane orsono.
Con la stessa determinazione con
cui ho personalmente sostenuto questo progetto politico non posso fare a meno
di denunciare quello che ritengo un gravissimo errore, quello, appunto, di
scegliere di governare, sia pure a livello locale, a pochi mesi dalle elezioni
politiche, con quelle stesse forze politiche contro le quali è nato lo stesso
BSW e contro le quali si dovrebbe combattere e non certo fare accordi di
governo. L’ottimismo della volontà mi spinge a sperare che si tratti soltanto
di un errore tattico ma il pessimismo della ragione mi dice che purtroppo non
potrebbe trattarsi solo di questo.
Restano tutte, comunque – contraddizioni
a parte (in seno al popolo, avremmo detto un tempo) – le ragioni che hanno
portato alla nascita del BSW che però, così facendo, rischia una morte
prematura. Sarebbe un vero peccato che, peraltro, allontanerebbe anche la
prospettiva di costruire anche in altri paesi europei delle nuove e realmente alternative
forze socialiste.
Fonte foto: Il Fatto Quotidiano (da Google)