Fermare il partito della guerra


Il 24 febbraio 2022 la storia svoltava verso la guerra aperta contro la Russia, una guerra preparata e finanziata da anni dalle oligarchie anglosassoni, con la diretta complicità dell’UE. Ora questo azzardo criminale, fatto sulla pelle del popolo ucraino e russo e sulle popolazioni europee, ha condotto, a tre anni ormai di distanza, da quel tornante della storia, alle prime inevitabili conseguenze. La guerra condotta dal regime ucraino per conto dell’Occidente a guida anglosassone è persa sul terreno, ha prodotto centinaia di migliaia di morti e la distruzione di un Paese. La Russia, nonostante il regime di sanzioni più imponente mai messo in piedi, è riuscita a difendersi e sostenere la propria economia mentre in Europa questa scellerata politica di sanzioni e di guerra ha prodotto conseguenze negative se non disastrose per i popoli europei. Oggi come risposta alla sconfitta politica e militare conclamata, l’Ue della Von derLeyen, della Kallas, del Piccolo Napoleone Macron, della Germania di Merz si fanno promotori del più grande programma di riarmo della storia europea.  E non solo. Il Presidente francese, ormai completamente sfiduciato e con consensi bassissimi in casa propria, insieme al russofobo Starmer lanciano una provocatoria coalizione di volenterosi che dovrebbe portare le truppe Nato sul territorio dell’Ucraina. E’ evidente a questo punto che, nonostante la sconfitta, l’UE e la Nato intendano proseguire sul terreno della guerra, costi quel che costi. Dobbiamo dire apertamente che queste elitè che ci governano sono miserabili ma soprattutto sono pericolose e che prima se ne vanno a casa e meglio è. Non siamo ingenui però, sappiamo che queste oligarchie che siedono a Bruxelles e nei parlamenti nazionali di molti paesi dell’UE, non andranno via con le buone o sfiduciati dalla realtà ne prenderanno atto. Urge oggi più che mai un grande movimento di popolo contro il partito e il sistema della guerra, che è trasversale, parte da destra e arriva fino alla sinistra.

Anzi dobbiamo registrare che la sinistra liberal e alternativa è spesso in prima fila nel sostenere il partito della guerra, basti pensare al voto della Linke al Bundestag favorendo il riarmo tedesco, e la manifestazione del 15 marzo a Roma per il Rearm Europe promossa dall’arco politico che va dalla Schlein alla Cgil passando per Fratoianni e Bonelli.  Gli unici che hanno tenuto la barra dritta non facendosi trascinare nella propaganda guerrafondaia e antirussa sono stati nell’arco parlamentare italiano i 5stelle che hanno chiamato subito dopo l’annuncio del progetto di riarmo europeo alla manifestazione contro la guerra che si terrà sabato 5 aprile. Ora lungi da noi pensare che i 5Stelle di Conte possano essere in questo paese una forza in grado di sostenere l’enorme battaglia che ci attende contro il partito della guerra, nè dimentichiamo le ambiguità e le passate compromissioni di questo partito populista annacquato nelle stanze del potere, tuttavia va riconosciuto che il 5 aprile può diventare una piazza che esonda dai promotori per diventare una concreta rappresentazione di quanto sia profondo e largo il movimento del dissenso e dell’opposizione al partito della guerra e dei sacrifici.

Il 5 aprile è quindi un passaggio, un’occasione da non sprecare per iniziare a dare forma e sostanza a un movimento popolare di lotta contro la guerra e per la difesa dei diritti sociali ormai sempre più compromessi dalle politiche di austerity e di guerra in campo.

Con questo intendimento parteciperemo come redazione de L’Interferenza alla manifestazione di sabato 5 aprile a Roma e chiamiamo tutti i nostri collaboratori, lettori e simpatizzanti a scendere in piazza insieme a noi dietro il nostro striscione.

La Redazione de L’Interferenza

4 commenti per “Fermare il partito della guerra

  1. Luigi Proia
    1 Aprile 2025 at 13:41

    Ci vediamo sabato sotto lo striscione del partito di RISORGIMENTO SOCIALISTA.

    • Fabrizio Marchi
      1 Aprile 2025 at 16:12

      Naturalmente invece noi ci vedremo sotto lo striscione de L’Interferenza. Con Risorgimento Socialista abbiamo chiuso i rapporti da tempo. Troppo politicamente corretti,troppo femministi, troppo “radical di sinistra” per noi e soprattutto, troppo opportunisti.

  2. Enza
    1 Aprile 2025 at 15:05

    Concordo.
    Mi auguro che queste manifestazioni si estendano capillarmente non solo in Italia ma in tutta Europa.

  3. Piero
    1 Aprile 2025 at 20:27

    I capitalisti sono molto astuti…
    Hanno costretto molti ad investire in borsa per integrare le magre pensioni future…

    Quindi emetteranno titoli ad alto rendimento (tanto loro la moneta la creano) e i magri pensionati post 1994 (riforma Dini) si getteranno famelici sui codesti titoli…

    Alla faccia dei comunisti che da quando sono entrati nei parlamenti borghesi (il loro comitato di affari ) sono diventati l’analogo dei preti quando l’economia era agricola…

    Buoni per illudere i servi al servizio dei padroni in attesa del paradiso in terra

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