Sarà un caso ma è stupefacente come certi argomenti saltino fuori sempre in piena campagna elettorale ed è altrettanto (o forse per nulla…) stupefacente come la gestione mediatica-politica dei suddetti tenda di fatto a portare acqua (e consensi) al mulino delle tradizionali forze di governo, siano esse di centrosinistra o di centrodestra.
A tenere banco è ovviamente lo “scandalo” dei mancati rimborsi da parte di un gruppo di parlamentari del M5S al fondo previsto in favore delle piccole imprese. Ora, dal punto di vista etico, il fatto è sicuramente molto grave per un partito che ha fatto dell’onestà e della trasparenza la sua (unica) bandiera. Però è bene ricordare che quella è una regola interna che quel movimento si è dato. I deputati e i senatori del M5S che non hanno restituito i rimborsi previsti hanno tradito la fiducia del movimento, dei militanti e del loro elettorato ma non hanno intascato nessuna tangente, non hanno sottratto denaro pubblico, non hanno truccato nessun appalto e non hanno infranto nessuna legge della Repubblica. Nulla a che vedere con decenni di vero e proprio saccheggio sistematico della cosa pubblica da parte dei partiti che hanno governato durante la prima e anche la cosiddetta “seconda repubblica”. Voglio sottolineare che chi scrive non è per nulla un simpatizzante del M5S, ma solo un amante sincero del vero.
Insospettisce il fatto che questo scandalo sia esploso proprio in questi giorni, grazie peraltro alla soffiata di una “gola profonda”, cioè di un militante “grillino” che ha deciso di denunciare il tutto alla Iene, vere e proprie motosiluranti della imponente flotta Mediaset. Casuale? E insomma…
E insospettisce ancor più la scelta (puntuale, a dir poco…) dell’europarlamentare del M5S, David Borrelli, di comunicare la sua decisione di uscire dal M5S e di fondare una nuova formazione politica, proprio a poche settimane dal voto. Casuale anche questa tempistica? Oppure ha ascoltato il suggerimento di qualche uccellino birichino che gli ha bisbigliato qualcosa all’orecchio?
Non potevano mancare all’appello (mediatico) la tentata strage di immigrati da parte del neofascista a Macerata, e dopo pochi giorni gli scontri a Piacenza fra gruppi di militanti della “sinistra antagonista” e i carabinieri particolarmente enfatizzati dai media. Tendo ad escludere che entrambi i fatti (che non possono ovviamente essere confusi o messi sullo stesso piano ma l’operazione mediatica è finalizzata a quello…) siano stati premeditati o “pilotati”. Ma ciò che conta è sempre il famoso “cui prodest”, e quindi l’utilizzo politico-mediatico che di questi accadimenti viene fatto. Pare proprio che la vecchia strategia degli opposti estremismi sembra non aver perso la sua efficacia.
Ultima, ma non per ultima, puntuale come un orologio svizzero, l’immancabile indagine dell’ISTAT (ne sforna almeno una ogni anno per ribadire il concetto) che ci ricorda che gli uomini stanno da sempre al mondo solo per commettere ogni genere di violenze e brutalità nei confronti delle donne. E questo è cacio sui maccheroni per tutti, dal leader di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, che ha fatto l’ennesimo mea culpa a nome di tutti i maschi del pianeta per la violenza subita dalle donne, a quello della Lega, Matteo Salvini, che ha (coerentemente) imbarcato sulla sua nave la femminista “securitaria” e giustizialista, Giulia Bongiorno, che ha già promesso leggi liberticide ad hoc per contrastare la “violenza di genere” (si scrive di genere ma si legge maschile….
Come vediamo, in tutti questi casi, si tratta di temi “inquietanti” che richiedono risposte rassicuranti (cioè repressive). Sia chiaro, in assenza di una vera e autentica dialettica politica, i veri “padroni del vapore” (che non sono a Roma ma a Bruxelles, Berlino, Londra, Washington e Tel Aviv) sono tendenzialmente indifferenti a chi terrà le redini del governo, anche perché tutte le attuali forze politiche sono prone ai loro interessi e ai loro diktat. Sempre meglio però la strada già battuta rispetto a quella nuova, come recita un famoso proverbio. Tradotto: finchè c’è pace sociale perché cambiare gli amministratori del condominio? Meglio lasciare tutto così com’è. La Germania ormai fa scuola e la “Grosse koalition” delle “forze responsabili e competenti” è ciò che ci attende.
Foto: unicobaslodi.blogspot.com (da Google)