Libertà? Ma la guerra è il contrario della libertà e quella in corso non ha nemmeno molto della lotta di liberazione. Dite che vi sta a cuore la libertà ma non vi è stata a cuore, anzi avete disprezzato la libertà delle popolazioni del Donbass, che come Poroshenko e Zelensky avete, evidentemente, da sempre considerato cittadini di serie B, che potevano essere discriminati, bombardati (dal governo di Kiev sostenuto dall’occidente) e mantenuti in una condizione di perenne allarme e terrore. Questa situazione è andata avanti per 8 anni, nel più completo disinteresse, ma i paladini della libertà non si preoccupano nemmeno a posteriori di conoscerla e di riconoscerle il proprio ruolo, per altro è una delle premesse della più ampia crisi russo-ucraino-euro-americana e del conflitto in corso ma voi neanche la menzionate, per voi non esiste affatto, non vi preoccupate di conoscerla, pensate quanto conoscete la “libertà” con la quale andate a dispensare i vostri gargarismi edificanti. Le popolazioni del Donbass potevano essere schiantate, questa è la sintesi del vostro concetto di libertà, lo stesso delle classi dirigenti europee che hanno sempre più accettato che l’Europa rinunciasse alla sua “libertà”, cioè autonomia decisionale, per diventare colonia degli Stati Uniti.
La vicenda del Donbass non vi piace nemmeno che sia menzionata, perché getta un’ombra estesa sulla presunta integrità del “popolo ucraino”, una finzione necessaria al vostro raccontino a-storico della libertà, dell’aggressore e dell’aggredito. Pensare al “popolo ucraino” come un monolite di purezza che il prode Zelensky, in realtà corrotto e succube degli Stati Uniti, difenderebbe è una doppia finzione propagandistica. Zelensky è più carnefice che difensore del suo popolo, ma questo per voi sembra davvero troppo complicato. Proprio al contrario, avete, con il vostro assenso acritico, incoraggiato le divisioni, le tensioni all’interno dell’Ucraina che sono state abilmente sfruttate dai guerrafondai occidentali per soffiare sul fuoco; il fuoco delle preesistenti tensioni interne all’Ucraina e delle gravi tensioni tra Mosca e Kiev. Una situazione complessa che gli Stati Uniti hanno sfruttato, fin dal colpo di Stato del 2014, per esasperarla e arrivare al conflitto, o meglio alla sua fase attuale.
Questa guerra significa, ancora, molta meno libertà per l’Europa, che assurdamente ha accettato di combattere una guerra per procura nel proprio spazio, e ormai ridotta a colonia degli Stati Uniti. Un vero atto di guerra all’Europa, ma il sospetto che sia così non vi sfiora nemmeno quando la Germania, cuore della colonia europea, accetta chinando il capo il sabotaggio statunitense del gasdotto Nord Stream. E meno libertà per le classi lavoratrici e popolari europee, i cui interessi e le cui prospettive di futuro sono seriamente compromesse da questa guerra e dall’angusto concetto dell’occidente e del suo ruolo alla base di questa guerra.
Ma in cambio di una verità complessa avete ricevuto una falsità semplice, quella dell’aggressore e dell’aggredito e della libertà da difendere.
Voi parlate di libertà.
Voi non volete la libertà di nessuno, voi volete la guerra, la solita guerra che dovrebbe nobilitare l’occidente ma ne esalta la parte peggiore e rischia di annientare i suoi volti migliori.
Perciò il vostro catechismo moralisticheggiante per me è intriso di idiozia e sangue.