La propaganda per giustificare l’ingiustificabile deve confondere i fatti con il pacchetto delle menzogne del giornalismo asservito. La democrazia è reale, se i cittadini dispongono di informazioni sui fatti da condividere per ricostruire la realtà storica del loro tempo, se i fatti sono sostituiti dal disorientamento derealizzante si è in una democrazia formale . Campeggia su taluni giornali la pratica di Putin di immergersi nel sangue di renna per curare la non chiara patologia che lo affligge. Tale notizia è sostenuta da un “si dice” senza fonte certa, per cui “si dice” che Putin al pari delle figure stregonesche che abitano le foreste russe ripeta tali riti. La verità senza le fonti è solo nichilismo giornalistico. Siamo dinanzi ad un essere “Putin” non più umano, una creatura infernale e barbarica che ha spezzato ogni vincolo con l’unica civiltà possibile: l’Occidente liberista per regredire ad uno stadio semiprimitivo. Da un essere del genere ci si può aspettare di tutto, potrebbe lanciare bombe atomiche, in quanto sanguinario, per cui l’Occidente deve neutralizzare il mostro delle foreste russe. La notizia appare nel giorno in cui per circolare ministeriale nelle scuole si discute dell’omofobia. I due fatti non sono slegati, anzi essi fanno emergere la verità oscena dell’Occidente. Nelle scuole il liberismo che produce violenza e valore di scambio vorrebbe neutralizzare la violenza del sistema lottando contro le discriminazioni, ma il sistema è intrinsecamente violento, per cui le giornate contro le violenze si moltiplicano, ma non riescono a contenere gli effetti delle violenze prodotte dalla struttura del sistema. Senza la verità non vi può essere che violenza generalizzata. Se tutto è menzogna non può che regnare la solitudine atomistica. Le operazioni mediatiche sono finalizzate a rappresentare la nostra democrazia come pacifica e saldamente fondata nella pace, la manovra deve indurre studenti, genitori e docenti a credere di essere in un sistema pacifico, per cui le violenze sono lette come il frutto di pregiudizi atavici da trascendere con lezioni frontali e seminariali. La violenza, invece, è ovunque, è la sostanza del sistema. La libertà si misura sul censo, il resto è chiacchiericcio ideologico per ingenui. La lotta contro la violenza se non è lotta contro la struttura non può che essere liturgia che si accompagna ad un vile commercio di esperti e pubblicazioni. La dimostrazione che il sistema è violento lo si ha se si coglie la “verità nella menzogna” della notizia di un Putin barbaro che si lava col sangue di renna. Il nemico mostruosizzato implica la decisione di eliminarlo. Una società che mostruosizza i nemici è violentissima, poiché uccide prima le ragioni dell’altro che restano inascoltate, poi si procede ad uccidere il leader e il suo popolo. La violenza diviene la legge meccanica che pervade un sistema, se lo scopo è disumanizzare il nemico, impedire ogni processo empatico e interrompere la relazione politica. Ci si disumanizza, se l’altro è ridotto ad obiettivo da eliminare. Tale dinamica si ripete da decenni e contrasta con gli appelli alla pace e con le giornate dedicate a contenere la violenza. Si tratta di una manovra finalizzata a neutralizzare lo sguardo cognitivo sulla totalità del sistema, poiché se lo si scorgesse nella sua tragica verità non si potrebbe che rifiutarlo. In Canada si propone anche agli indigenti, qualora siano depressi l’eutanasia. La spesa sociale in Canada è tra le più basse tra i paesi industrializzati, la soluzione è stata trovata, l’eutanasia consente il risparmio della spesa sociale. La notizia è scivolata come nulla fosse dai giornali e dai media. Una società senza pietà per i deboli non potrebbe sopravvivere alla sua stessa verità, pertanto si deve ammantare il sistema con giornate contro la violenza, nel frattempo si produce la violenza, la si disinnesca da alcuni ambiti per dirigerla verso il nemico disumanizzato. Non può mancare in questo antiumanesimo integrale la pornostar settantenne Ilona Staller che si propone al barbaro Putin per acquietare la bestia. In questo circo dell’orrore senza limiti facciamo crescere i nostri figli ed i nostri alunni, la loro mente è inquinata dal veleno che circola ed uccide più dell’arsenico, poiché le loro anime, stanno sbocciando al mondo, ma incontrano la violenza pornografica senza limiti del dominio e della sussunzione, non come eccezione, ma come normalità del loro quotidiano, al punto che il bene e il male si confondono fino a spingerli verso la derealizzazione. Se tale realtà procura patologie psichiatriche vi è il “bonus psicologo” con cui calmierare i sintomi e lasciare intatte le cause del malessere che risiedono nella struttura economica e nella sovrastruttura che ne riflette le ambiguità mortifere. Siamo dinanzi ad un uomo senza dimensione interiore, si sta cercando di rendere l’essere umano esterno a se stesso, incapace di pensare la verità e predato dalla rete delle parole della manipolazione. Ovunque le parole senza verità lo inseguono, lo braccano, lo estenuano fino a farlo cadere nella trappola del potere che gli racconta di lottare contro la violenza, mentre la violenza imperversa in ogni azione del quotidiano non vista e non pensata. Si deve credere a tutto, si deve come bambini ripetere le verità che il capitalismo ha confezionato. Le verità del capitale hanno scadenza breve, per cui la menzogna di oggi domani è verità, il suddito deve solo aver fede e credere. Non resta che mostrare le contraddizioni del sistema, in modo che il logos possa produrre i suoi anticorpi concettuali, la speranza è nella natura umana, laquale resta pensante, malgrado i “decreti” che hanno abolito la verità.
Fonte foto: da Google