Foto: Il Giornale (da Google)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Un 2017 all’insegna dell’informazione gender oriented si chiude senza vergogna: Lucia Annibali bacchetta twittando l’opinione di Marco Travaglio, che ha vergognosamente osato (udite, udite!) usare la parola “acido”.
Il cinguettante botta-e-risposta iniziale, poi è successo tanto altro
@marcotravaglio
La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana. Ma almeno un merito l’ha avuto: offrirci la galleria completa di tutti gli orrori che non vorremmo mai più… |
@LAnnibali
Chi, come me, ha conosciuto gli effetti dell’acido, per sua sfortuna, si augura invece che questo non debba mai accadere a nessuno, nemmeno per scherzo |
@matteorenzi
Un abbraccio affettuoso a Lucia Annibali, donna coraggiosa e libera |
E fiocca la solidarietà mediatica alla Lucia-povera-vittima, simbolo costruito a tavolino (al di là dell’ ignobile gesto da lei subito…) di tutte le donne vittime della violenza maschile.
‘Sto personaggio andava utilizzato, tante risorse investite nel promuoverlo a forza di ricevimenti ed onorificenze, poi la visibilità imposta va sfruttata.
Un futuro in politica per Lucia la marchigiana era fin troppo scontato (lo scrivevo, e non solo io, già nel 2013) vista la curiosa frenesia nell’attaccare il cappello sulla vicenda dell’avvocata sfregiata con l’acido.
Decine di altre vittime di attacchi con l’acido – uomini e donne – non hanno avuto un centesimo della genuflessione istituzionale riservata alla Annibali.
Nessuna è stata insignita del Cavalierato al merito della Repubblica, nessuna è stata ricevuta in pompa magna al Quirinale, al Senato o alla Camera dalle più alte cariche dello Stato, nessuna ha girato l’Italia a presentare uno scontatissimo ma immancabile libro-testimonianza, nessuna è stata contesa in un vortice di convegni da assessorati PO (Pari Opportunità) di mezza Italia, nessuna ha ottenuto un incarico istituzionale quale consigliera di Palazzo Chigi .
Eppure Lucia, per fortuna, ha riportato danni non gravissimi dal crimine compiuto ai suoi danni.
È terribile che sia rimasta sfigurata, ovvio, ma ringraziando la buona sorte non ha perso la mobilità ne’ alcuna delle funzioni vitali, è autonoma, esercita la professione, viaggia, parla in pubblico … estetica a parte, dall’agguato non è uscita menomata … poteva andarle peggio.
Come infatti peggio, molto peggio, è andata ad altre vittime di attacchi all’acido orditi da ex che non accettavano di esserlo. In testa a tutti c’è William Pezzullo, a cui la ex Elena Perotti ha tolto l’occhio sinistro ed il 90% del visus al destro, entrambe le orecchie, la mobilità del collo e tanto altro ancora.
Ma William ha un sacco di difetti: è un barista e non un avvocato come Lucia, non ha i rudimenti di Diritto che gli consentano di muoversi nei Palazzi, non è a proprio agio con microfoni e telecamere ma soprattutto ha il difetto più grande per la spendibilità mediatica e politica: non è una donna.
Infatti la sua vicenda è stata fatta passare sotto silenzio, nonostante siano state interpellate in merito tutte le figure istituzionali sfacciatamente pro-Annibali, Napolitano in testa.
http://www.adiantum.it/public/3188-fabio-nestola–se-la-vittima-si-chiama-william-e-il-carnefice-elena,-non-fa-notizia.asp
http://www.adiantum.it/public/3534-il-fervore-di-napolitano-ha-pesato-sul-caso-di-lucia-annibali,-rispetto-a-quello-di-william-pezzullo.asp
www.adiantum.it/public/3532-william-pezzullo-e-lucia-annibali–vittime-di-uno-stesso-reato,-ma-per-il-quirinale-conta-il-genere.asp?pagin=4&ordine=commenti-idComm01-desc
http://www.adiantum.it/public/3535-la-storia-di-william-pezzullo-e-il-quirinale.-paola-tomarelli–gentile-prof.ssa-zincone,-riscontro-sua-nota…..asp
Quindi, poteva cotanta rappresentate delle vittime di violenza esimersi dal dire qualcosa sul commento di Travaglio alla fine della legislatura?
Si , secondo me poteva esimersi .
Secondo me non le passava per la testa di esporsi contro una legislatura sciolta nell’acido
Secondo me è stata sollecitata, diciamo “per ordini di scuderia”, a difendere la corrente che l’ha portata sugli scudi e bacchettare la voce che a quella ed altre correnti fa le pulci.
Secondo me è stata indotta strumentalmente a fare leva sul proprio status di vittima in una vicenda che non lo richiedeva affatto. Travaglio parla di una legislatura vergognosa da sciogliere metaforicamente senza che ne resti traccia, si riferisce (come da Costituzione) allo scioglimento di cariche e non di deputati e senatori, comunque di persone.
Quindi chi si indigna dimostra di non aver capito nulla, o di aver capito ma trovare lo stesso utile indignarsi.
In questo contesto se una donna sfigurata con l’acido si espone pubblicamente, intervenendo a tutela della categoria “persone che hanno sofferto per l’acido”, siamo al festival dell’assurdo.
Opinioni personali, è ovvio, ma io chi sono per sapere cosa avviene dietro le quinte di una campagna elettorale cominciata ai tempi del referendum ?
Se fossi un fine interprete della politica penserei che il tweet con cui Renzi esprime solidarietà alla Annibali puzza di fanciullesca ipocrisia lontano un chilometro.
Perché specificare “ donna libera”? Per lasciar intendere senza tessera del PD? Excusatio non petita …
Cioè quello che ha scritto è frutto della sua spontaneità e non di pressioni esterne … il più puerile dei “oh ragazzi, non sono stato io”.
Se fossi un esperto … ma non lo sono. Lascio ai fini analisti politici le conclusioni.
Resta il fatto che la crociata antiacido è ridicolmente strumentale o strumentalmente ridicola, fate voi.
Una forzatura macroscopica, al limite le persone legittimate ad indignarsi sarebbero i parenti delle vittime di mafia realmente sciolte in un bidone e mai più ritrovate.
Ma non si sono esposti pubblicamente i parenti di Andrea Cottone, Giuseppe Di Matteo o altre mille vittime della lupara bianca, così come non lo ha fatto William Pezzullo che a causa dell’acido sta mille volte peggio di Lucia.
Un invito costruttivo.
È possibile che il MinCulPop del politicamente corretto stili un elenco delle parole utilizzabili e non?
Ad esempio “suicidio politico”, una delle espressioni più frequentemente usate dai media, si può usare o fa indignare? Sai com’è, ci sono i familiari di chi la vita se l’è tolta davvero, parlare di suicidio non è accettabile nemmeno per scherzo.
E “ammazzare il tempo” si può dire o fa indignare? Di ebrei ne hanno ammazzati 6 milioni, di vietnamiti 2, di curdi, bosniaci, armeni, tibetani, palestinesi etc. altre centinaia di migliaia … i sopravvissuti potrebbero essere ancora sensibili alle allusioni che parlano di morte?
Un sonante “va a morì ammazzato” gridato per problemi di parcheggio, resta una cafonata o diventa un oltraggio alla memoria di chi è morto in trincea nel 15-18?
“Fare di tutta l’erba un fascio” richiama un regime di morte e deportazione, si può usare o è al bando?
Non se ne esce, serve un novello Savonarola per bandire i termini che potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno.
Chi può fare un Bignamino?
Magari con l’aiuto di Renzi.