Stupidità diabolica


Siamo ad un bivio della nostra storia. L’Occidente oligarchico è guerra. Non vi è altra parola per indicare il nostro presente. Le differenze si giocano sul tipo di guerra e sull’area geopolitica su cui agire per il saccheggio finale, ma in qualsiasi prospettiva si guardi l’essenza è unica: la guerra di sterminio. Lo sviluppo tecnologico e il declino dell’etica politica non possono che trasformare ogni atto di guerra in “genocidio”. L’Occidente rischia di normalizzare la logica della distruzione totale, al punto da non essere pensata e contemplata. Le armi del nostro tempo, non necessariamente le bombe atomiche o nucleari, sono genocidarie: bruciano interi territori, le liberano della sua popolazione e della sua storia, dove la guerra si svolge alla fine resta il “niente”.  Il “niente” produce altra guerra; il dolore e l’ingiustizia procurati restano e sono l’inizio di un nuovo ciclo di annientamento, anche interno ai vincitori del niente. La guerra abita tra coloro che la praticano. Da ovest ad est passando per l’Europa si è allo scontro finale.

L’Europa ha perso la maschera del diritto (individuale) per proclamare guerra e riarmo. Il capitalismo nel suo mortale sussulto cerca le ”terre rare”. L’animale morente, non vuole morire, per sopravvivere e per proliferare  con le sue metastasi mortifere, ancora una volta per rinascere dalle sue ceneri deve saccheggiare in una lotta imperiale risorse e uomini.  

Nessuno di noi è innocente, nessun popolo e nessuno individuo lo è, poiché le maschere sono cadute o sono utilizzate in modo sempre più irrazionale, pertanto le parole come diritto, libertà e democrazia sono palesemente svuotate di senso e usate per spingere verso la guerra che non porta mai benessere ai popoli, neanche materiale, ma li spinge l’uno contro l’altro in una logica terribile e annientatrice.

Le parole che cadono sui popoli sono menzogne, sono menzogne conosciute, eppure i popoli continuano a lasciarsi ingannare, la corsa verso la distruzione sembra fatale e nel contempo si è impotenti dinanzi ad una realtà senza alternative. In qualsiasi prospettiva ci si volga c’è la guerra. Ragioni diverse e da valutare caso per caso, ma resta al di là di ogni differenza la guerra senza alternative e la minaccia reciproca di una guerra totale, l’ultima.

In questo silenzio della ragione e del “bene” (parola assente da ogni registro linguistico)  i popoli tacciono e quando le proteste o le manifestazioni accadono, sembrano essere il risultato manipolato di forze oscure ed evidenti nel contempo. Siamo ad un bivio, dunque, si può continuare a percorrere la via del nichilismo totale e bieco o deviare, ma affinché ciò possa essere bisogna scegliere, facendo appello alle energie misteriose e sfuggenti, che abitano nella profondità di ogni essere umano la verità e il bene. Senza la chiarezza della verità-bene, non si può deviare dall’abitudine al male in cui siamo situati, al punto da non vederlo e da non pensarlo. Tutto avviene in modo meccanico e fatale, il male sembra riprodursi in modo spontaneo, non vi sono resistenze, anzi ci si schiera senza percepire che a prescindere dagli orientamenti spaziali, ovunque il messaggio è identico: guerra che vuole altra guerra come se fosse naturale e inevitabile.

Per intraprendere la via che conduce fuori dalla “stupidità del male” è necessario sospendere lo stato di guerra e il pensiero della guerra come soluzione ai conflitti e intraprendere la difficile via del concetto. Se questo non avverrà non c’è futuro e se anche ci fosse non potrebbe che essere un futuro di guerra, dolore e morte che potrebbe lambire e bruciare ogni singolo individuo.

Oggi sappiamo con maggior chiarezza che il “potere è male” pericoloso quanto “il fanatismo proprietario”. Dobbiamo immaginare e pensare un altro modo di essere nel mondo e nelle relazioni. Il compito è gravoso, ma non possiamo più rimandare tale necessità etica. Non ci si deve spaventare dinanzi ad un compito da far “tremare i polsi”, a ciascuno il suo compito a seconda delle sue possibilità. Ciò che maggiormente conta è far arretrare la “stupidità” che corrode la vita e penetra ovunque con la sua seduzione diabolica.

Fonte foto: Corriere della Sera (da Google)

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