I miti dei falsi ribelli hanno le ali di Icaro: si sciolgono al sole cocente della popolarità e del Festival di Sanremo.
Madame ha affermato, dopo essere stata indagata per i falsi green pass, che correrà ad effettuare tutti i vaccini, Amadeus ha dichiarato che parteciperà a Sanremo. Madame ha proiettato le colpe del suo gesto sulle paure dei genitori e sui no vax.
Non sono chiare le ragioni di questo cambio di rotta, il sospetto è lecito. Probabilmente sfumava l’esibizione a Sanremo, forse ha acquisito dati tecnici e scientifici prima introvabili e non riscontrabili. Col mistero dovuto all’accelerazione sulle decisioni sorgono anche dei dubbi razionali.. Cambiare idea è cosa giusta e buona se vi sono argomentazioni solide, ma verificare una improvvisa corsa ai vaccini covid e non solo, dopo la scoperta del reato non può che farci sollevare ragionevoli dubbi. Il caso è emblematico del fatto che siamo in una rete di stimoli e risposte che non riusciamo a dominare e a pensare.
La cantante dichiara:
“In effetti, non solo non ho eseguito prontamente il vaccino del covid, ma non ho altri vaccini (…). Anche le cure mediche che ho ricevuto sono quasi sempre (tranne in casi in cui servivano medicine chimiche come antibiotici, antidolorifici o cortisonici) state naturali. Tuttavia, si fa presto a partire dalla ricerca di un’alternativa e finire in un girone infernale di complottismo. Durante il covid, i miei ci cascano”.
Le dichiarazioni sui social, pare, siano state in seguito cancellate.
L’immagine che si trae da questa vicenda è di una generazione che si nutre di modelli che mostrano gradualmente una immaturità sociale e politica, vittime di un sistema che non governano, ma che subiscono. Si ridimensionano le colpe, dopo essere stati scoperti, nel timore di essere marginalizzati: la soluzione è colpevolizzare complottisti e genitori. Anche l’uso delle dichiarazioni sui social, poi ritirate, palesano una immaturità nel governare gli strumenti di comunicazione. Probabilmente la giovane è caduta in un sistema caotico di pressioni e contropressioni. Non è facile per nessuno orientarsi nel liberismo. Pur fra innumerevoli dubbi e congetture che la vicenda può causare, resta un dato di fatto: la grande paura e la solitudine. L’esperienza del covid è stata attraversata da una paura collettiva e individuale, ha mostrato, anche, la solitudine in cui versiamo. Se personaggi famosi quotidianamente presenti sui social non hanno espresso timori e inquietudini comuni a tante altre persone la motivazione profonda è l’atomismo sociale. I social, dunque, non rispondono al bisogno umano di condivisione, sono principalmente luoghi della visibilità e non della parola condivisa. Dovremmo utilizzare questi casi per far comprendere ai giovani la complessità capziosa della realtà che viviamo. Si vive in un’epoca di semplicismo e di misologia, ma le nuove generazioni necessitano di una formazione culturale densa, solida e partecipata per capire e gestire il proprio tempo storico. Si offro loro, invece, semplicismo e facili consumi.
Ciò che manca in questa ragazza è, forse, la capacità di capire il contesto sociale. In assenza di una coscienza sociale e di una emotività matura la colpa ricade all’esterno.
La vicenda fa venire in mente “Il Visconte dimezzato” di Calvino, il sistema produce in serie persone dimezzate, chi è incompleto non ha la forza emotiva e la solidità dell’identità che si costruisce con le buone relazioni per potersi difendere e capire, per cui più si è liquidi più è il sistema a dare la forma e le parole a chi è deficitario dell’essenziale, ovvero identità ben strutturate con un razionale senso del limite fornite di coscienza sociale e politica.
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