La scuola di Sanremo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Sono stati stanziati 150 mln di euro per gli effetti avversi da vaccino. Si ammette, in tal modo, che il vaccino può non essere innocuo. Gli invisibili, fin d’ora, sono state gli innumerevoli e sottostimati vaccinati che hanno subito gli effetti avversi. Sono stati oscurati e dileggiati, al dolore fisico si è aggiunto il dolore psicologico. Stare male e non essere compresi: bisogna decentrarsi e porsi nell’ottica di chi subisce un danno fisico da un farmaco che avrebbe dovuto proteggerli. Al dolore fisico si è aggiunta la sofferenza psichica, in una simile condizione non resta che una dolorosa solitudine che potrebbe portare ad un gesto inconsulto. Per non poco tempo la medicina ufficiale non solo li ha ignorati, ma in modo preconcetto non li ha ascoltati, le loro parole cadevano nel nulla, le loro proteste non erano visibili, erano uomini e donne senza volto e senza storia. Una comunità degna di tale nome non può che chiedere scusa alle vittime di  simili torti. Abbiamo insistito, invece, al dileggio, alla pubblica risata del pubblico dinanzi allo sketck tenuto da presentatore e comico nella prima serata del festival di Sanremo finanziato con i soldi di tutti gli abbonati. Si è irriso contro i più deboli, sono stati ridicolizzati dubbi e sofferenze dei vaccinati con effetti avversi con l’applauso del pubblico. Ancora una volta si immagini chi ha subito tali danni e fa fatica a farli riconoscere ed assiste al pubblico ludibrio della propria condizione. La cultura della violenza ha perso ogni velo di Maya, si mostra nella sua cruda verità, divide il pubblico ed invita alla violenza legalizzata dal politicamente corretto. Violenza calcolata e astutamente razionale, poiché i fautori di tanta ironia sanno bene di trovare il consenso dei poteri forti e dei padroni. Il servilismo e l’adattamento al politicamente corretto sono la verità della violenza liberista. Il dileggio verso i più deboli è il segno dei tempi e specialmente ha la sua “funzione educativa”, si deve insegnare la tirannia della maggioranza ingannata e manipolata dal potere sui più deboli. Si scarica sugli ultimi e sulle minoranze la rabbia sociale con un sorriso sempre più simile ad un ghigno o con i “mattarelli” della polizia sugli studenti minorenni che protestano per la morte a scuola di un loro compagno durante l’alternanza scuola lavoro. I mattarelli sono plurali, ma sono ormai in atto, vogliono ridurre la democrazia a tirannia della maggioranza negandola ne suo fondamento etico e giuridico: vi è democrazia dove vi è rispetto per le minoranze e cultura dell’ascolto. La tirannia della maggioranza è mistificazione delle parole e dei fatti, si avvicinano tempi ancor più duri, ma la violenza del sistema liberista, o meglio, neofeudale potrebbe essere il sintomo che vi è una minoranza silenziosa e diffusa che si sta emancipando dall’incultura del politicamente corretto. I regimi, quando hanno paura, diventano aggressivi, inducono la maggioranza a fiutare il nemico mediaticamente costruito e a farne i responsabili dei mali e delle contraddizioni che scuotono il sistema. Simili strategie le abbiamo già incontrate con i totalitarismi del Novecento, per cui si può ipotizzare che siamo in un totalitarismo non riconosciuto e simili episodi svelano la verità del sistema anticomunitario e anticristiano che ha fatto della menzogna, dell’edonismo e del profitto la perversa trinità a cui i sudditi devono adattarsi, altrimenti il mattarello è pronto ad agire, a tracciare una linea di confine tra i salvati e i dannati. Società binaria nella quale i dominatori con i sudditi possono irridere la controparte, coloro che non si sono adattati e hanno osato mettere in discussione la verità comunemente e supinamente accettata. Non bisogna avere paura, ciascuno deve diventare un punto ottico di verità che nella notte oscura della società dello spettacolo deve diventare attore di resistenza e avanzamento nella caverna oscura della menzogna. Non si tratta solo di denunciare, ma di assumere un comportamento che possa testimoniare che vi è un altro modo di vivere rispettoso delle differenze e sensibile al dolore altrui. Il logos ci insegna a giudicare la totalità dai dettagli, abbiamo assistito alla verità del sistema sotto forma di intrattenimento, non bisogna cadere in simili trappole, i messaggi più incisivi che dovrebbero fondare l’uomo nuovo liberista giungono in modo capzioso con una risata meccanica che vorrebbe minare la natura comunitaria ed empatica dell’essere umano. Il primo passo da fare è l’esodo da tali scuole, bisogna descolarizzare, in modo che le cattive scuole possano essere vuote come i contenuti che vorrebbero diffondere.

Chi sono i cantanti in gara al Festival di Sanremo 2022 e le loro canzoni

Fonte foto: Radio Gold (da Google)

4 commenti per “La scuola di Sanremo

  1. Enza
    5 Febbraio 2022 at 16:26

    Qualcuno definisce questa fase quella del transumanesimo.
    Non so. Sta di certo che quanto espone Bravo è incontestabile perché è accaduto. E’ un fatto. Ognuno ne tragga le sue conclusioni.
    Io , con molta umiltà, in un mio intervento di qualche mese fa, avevo parlato di metodiche da lager ( I sommersi e i salvati) di un capitalismo sempre più feroce che aizza i ” probi” ( vaccinati) contro i ” reprobi” ( non vaccinati). La maschera l’ha gettata con l’introduzione del green pass.
    Purtroppo il processo di disintegrazione mentale è avanzato. I manovratori ci hanno lavorato e stanno lavorando da oltre due anni e non hanno intenzione di mollare la presa.
    Hanno gioco facile con pletore di buffoni, saltimbanchi, lecchini pagati profumatamente e con un popolo spaventato , incattivito, immiserito, smembrato, diviso.
    Sanremo è una pessima scuola. E’ la grottesca rappresentazione di una nazione alla frutta. La celebrazione della fine.

  2. Giulio Bonali
    6 Febbraio 2022 at 9:12

    Non ho mai seguito con particolare attenzione il festival di San Remo nemmeno quando vi si cantavano canzoni di variabile pregio, talora anche molto belle, figuriamoci da quando é infestato da “rap” e analoghe lagne insopportabili (per non parlare della sistematica diseducazione dei bambini e dei giovani all’ omosessualità che vi si pratica alacremente, peraltro non diversamente da tanti altri eventi televisivi).
    Inoltre ho sempre avuto una pessima opinione di Fiorello.
    Ma stamane, mentre mi preparavo il caffè, credo di avere assistito “in differita” al presunto “dileggio”, alla presunta “irrisione contro i più deboli”, alla presunta “ridicolizzazione dei dubbi e delle sofferenze dei vaccinati con effetti avversi con l’ applauso del pubblico”, alla presunta “esposizione al pubblico ludibrio della condizione di chi ha subito danno e sofferenze”, alla presunta “perdita di ogni velo di Maya da parte della violenza che si mostra nella sua cruda verità”.
    Bene. A me é sembrata un’ innocentissima e anche riuscita e divertente satira dell’ antivaccinismo acritico (nonché delle “teorie del transumanesimo”), per niente canagliesca o “violentemente offensiva”; se si vietasse la satira o anche solo la barzelletta (come nel caso in questione) ogni volta che fra i potenziali suoi bersagli ci potrebbe essere anche chi ha subito torti più o meno gravi, allora la satira (e la barzelletta) sarebbe automaticamente bandita: non si potrebbe più ridere dei preti perché ci sono stati preti caduti nella lotta alla mafia, dei comunisti perché tantissimi comunisti sono stati trucidati, di Meridionali o “Terroni” perché dall’ unità d’ Italia sono stati per lo meno in larghissima misura e per importantissimi aspetti ridotti a colonia del Nord, dei Milanesi ritenuti presuntuosi per via delle cannonate di Bava Beccaris, dei cornuti perché c’ é stato chi, tradito dalla moglie, si é suicidato, dei Genovesi che passano per avari perché é crollato il ponte Morandi e così via all’ infinito (per la cronaca, sono sempre stato e tuttora sono orgogliosamente comunista e non ho dimentico mai l’ altissimo prezzo di sacrifici, persecuzione e sangue che molti di noi hanno pagato, ma questo non mi ha mai impedito di apprezzare satira e barzellette su noi comunisti, quando intelligenti e divertenti ovviamente, senza mai offendermi).
    Mi pare invece tipico proprio del pensiero unico politicamente corretto pretendere che certe categorie di persone (Ebrei, omosessuali, donne, handicappati, ecc., negri, specie se amerikani; Arabi e musulmani molto meno…) siano al di sopra di qualsiasi critica o presa in giro.
    (Uso il termine “handicappati” perché, oltre a non essere anglofobo, al contrario di tantissimi politicamente corretti con la coda di paglia, non avendo mai coltivato alcun pregiudizio verso chi ha problemi di salute e di invalidità, non l’ ho mai inteso come offensivo; idem per “negri”).
    E finiamola una buna volta con questo vittimismo da parte degli antivaccinisti acrtiici (per gli anglomani “no-vax”) che pretendono che qualsiasi critica verso di loro sia offensiva, che lamentano continuamente di essere vittime di linciaggi morali, anche prorio mentre stanno linciando moralmente i loro avversari come “fascisti” almeno in senso lato, violatori della costituzione, della democrazia e dei più elementari diritti umani, servi dei monopoli farmaceutici (per gli anglomani “Big pharma”), compici di una tragicomicamente pretesa riduzione “transumanistica” delle persone a macchinette eteroguidate da “poteri più o meno forti”, e così via demonizzando.
    Un minimo di senso delle proporzioni (e della decenza), per favore!”

  3. Giulio Bonali
    6 Febbraio 2022 at 9:40

    Doverosa correzione:
    Quelli con cui me la prendo non sono tutti necessariamenrte “antivaccinisti acritici”, come ho indebitamente affermatio.
    Alcuni sono difensori (magari “d’ ufficio”) degli antìvaccinsiti acritici.

  4. ndr60
    7 Febbraio 2022 at 10:29

    A proposito del Festival di Sanremo, il direttore di Raiuno ha dichiarato che “La selezione degli artisti sul palco non può essere dirimente distinguendo vaccinati e no vax: si tratta di dati sensibili, che la Rai non può chiedere”.
    Però possono chiederlo aziende, bar, università, ecc., a milioni ci concittadini. Questo è uno dei (tanti) esempi di dissonanza cognitiva, che ai perfidi no-vax (categoria inesistente, inventata dalla propaganda si-vax) proprio non va giù.
    Gran parte della sx extraparlamentare (partito di Marco Rizzo escluso) del resto plaude alla vaccinazione; a Contropiano si inneggia alle vaccinazioni urbi et orbi anche a neonati e donne incinte (purché con vaccini cubani), dimenticandosi che le pandemie si combattono su più fronti e la vaccinazione è solo uno, e nemmeno il più importante. Ma tant’è, due secoli di immunologia ormai sono uno scherzo anzi, una Bourla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.