Invito a guardare questo video perché dimostra come Jovanotti abbia capacità non soltanto comunicative, ma anche inerenti alla divulgazione di concetti complessi. In buona sostanza, egli racconta di essere stato a un summit che lui definisce nei seguenti termini: “segret… ehm, privato, molto esclusivo”. Questo summit metteva insieme dirigenti delle multinazionali, economisti e “attivisti per i diritti umani”.
Con pochi e semplici passaggi, ebbene, Jovanotti riesce a spiegare magistralmente tre cose:
a) la politica, intesa come organi istituzionali elettivi, non è più il campo di elaborazione delle strategie che investono la società e l’economia;
b) l’elaborazione strategica è, al contrario, in mano a una èlite privata che si è auto-assegnata tale ruolo;
c) il capitalismo internazionale fa propri i valori progressisti e li declina entro una nuova configurazione di poteri e dispositivi, che è limpidamente post-democratica e post-costituzionale.
Ovviamente, Jovanotti traccia questo affresco con toni apologetici. Di quello stesso contesto per cui Cherubini è sì entusiasta, il sottoscritto auspica invece l’abbattimento. Ciò non toglie che io, anziché indignarmi, apprezzi la disarmante trasparenza di questo intervento.