Il falsismo globalista è sempre in auge


Da circa quarant’anni vige in Occidente la “democrazia” marketing, cioè il principio che il consenso politico sia una merce e non un fondamento delle istituzioni repubblicane. Quindi l’elettore è un target da conquistare con dichiarazioni e manipolazioni mediatiche.

Il nuovo fascismo globalista, in quanto profondamente antistorico, anacronistico e purtuttavia necessario alla riproduzione della dittatura capitalista, trova la sua migliore forma espressiva nella falsità. La manipolazione cognitiva, la più sfacciata merce della menzogna sui media, il sistematico tradimento delle promesse nei programmi elettorali e persino la creazione ad hoc di eventi virali per monopolizzare ed orientare l’opinione pubblica, sono divenuti la norma nella pratica dei rapporti tra potere e cittadini.

Il nuovo fascismo, esigenza assoluta dell’auto valorizzazione capitalista in crisi strutturale, non può rappresentarsi nella forma di ideologia diffusa, come fu durante il ciclo di crisi della seconda guerra mondiale, anche se ambisce presentarsi come innovazione, riforma e progressismo. Pertanto si insinua con tanta violenza e pari falsificazione nella pretesa di governare totalmente eventi, programmazione e narrazione della realtà sociale su scala globale. La definizione appropriata per descriverlo è FALSISMO.

Revisionismo storico, artificio cognitivo e utilizzo esasperato della manipolazione in ogni campo delle istituzioni e dell’interazione umana. A questo scopo è essenziale il controllo assoluto dei centri gestionali, la digitalizzazione forzata su ogni segmento della vita e della riproduzione umana, la privazione della soggettività e di ogni sovranità biologica. Gli effetti attuativi di questa ideologia teocratica sono ben noti e già operativi a livello diffuso.

Difficile stabilire se sia più appropriato dire che il potere si è fatto Chiesa nella sua pretesa di invisibilità e onnipotenza, oppure se sia la Chiesa stessa, intesa come bisogno diffuso di dipendenza da un potere assoluto, che si è fatta Stato migrando nel potere politico temporale.

È comunque una logica paranoide che muove queste istanze di totalitarismo. Non può essere altrimenti. Nessun soggetto sano di mente oserebbe tale e tanto. Per la stessa logica malata il potere promuove, potenzia ed esalta gli istinti più regressivi e nevrotici presenti nella popolazione, ne fa il suo emblema di rivendicazioni perverse idealizzandole in campagne di promozione arcobaleno. La caricatura di rivendicazioni trasgressive e falsamente progressiste diventa così un’ ondata di comportamenti diffusi soprattutto nei giovani ma stranamente sostenuti dagli stessi centri istituzionali del dominio!

Anche il nazismo reclutava i suoi quadri esecutivi tra gli psicopatici, i frustrati, gli immaturi e i razzisti. D’altra parte chi, sano di mente e di propositi, voterebbe la sua fiducia a rappresentanti imposti da decisioni indipendenti dal controllo popolare, che sistematicamente e per prassi consolidata rappresentano un gioco di specchi in cui fanno il verso alle opinioni e agli stereotipi del target di elettori da conquistare?

Nulla è dato sapere e discutere invece sui veri intenti speculativi che stanno dietro all’ industria del consenso politico. Il perfezionamento industriale di questa pratica di falsificazione prende le mosse e anzi si innesta solidamente sulla peggiore perversione dell’opportunismo storico dei partiti tradizionali.

Ebbene, per quanto questo sia ridicolo e totalmente avverso ad ogni concezione di democrazia rappresentativa, da decenni questa pratica è la norma che segna la fine di ogni Stato di Diritto, ammesso che nella storia capitalista uno stato di diritto ci sia mai stato.

L’ultimo pervenuto sulla scena politica istituzionale degli Usa, Elon Musk, il pupillo deforme di una madre satanista, l’assertore convinto dell’ibridazione umana con le macchine, il maniaco microchippatore dei cervelli di scimmia  in attesa di far regredire nuovamente l’uomo stesso alla scimmia, questo campione nominato da Trump ambasciatore nel mondo del nuovo corso dell’ imperialismo Usa, si fa interprete della consolidata prassi di “Prisencolinensinainciusol” esibendo il suo saluto romano ad indirizzo dei boccaloni della reazione nostalgica internazionale. In Italia siamo pieni di simili boccaloni.

Pochi giorni fa si esibì in un’altra perla mediatica per accattivarsi il consenso degli imbecilli: la dichiarazione autocertificata storicamente che Hitler fosse “comunista”. E in quanto tale, ovviamente, è logico che abbia invaso l’Unione Sovietica.

Elon Musk come altri “iconi” del sionismo occidentale è solo il referente dei capitali della setta ebraica globalista che vengono investiti negli asset strategici della strategia del potere: l’industria spaziale, la ricerca sull’asservimento umano alla macchina ed alla rete digitale diffusa, l’industria della riconversione climatica.

Lui e quelli della sua razza ignobile hanno come premessa essenziale di ogni loro agire che gli esseri umani siano solo oggetti, una risorsa da sfruttare e gestire unicamente allo scopo di sostanziare la propria esistenza come razza eletta superiore.

Fonte foto: da Google

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