Gay Pride, trasgressione? Ma mi faccia il piacere…

A livello mondiale finanziano il Gay Pride la Goldman Sachs, George Soros, JPMorgan, la Rockefeller Foundation, ma anche gruppi come Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, American Express, Apple, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Netflix, Pepsi, Toyota, Ubs, Xerox e, soprattutto, Motorola, oltre alla Fondazione Playboy.
Il Gay Pride è quindi appoggiato economicamente da moltissimi finanziatori delle organizzazioni omosessuali, finanziamenti a “fondo perduto”, ma dietro i quali ci sono case editrici, l’industria del sesso, club a tema, gadget, cinematografia, l’industria del turismo e… i Gay Pride, manifestazioni che mal si conciliano con la legittima richiesta, da parte dei cittadini omosessuali, di non subire discriminazioni, ma sfugge il nesso fra l’ostentazione della propria sessualità e la richiesta di non essere trattati come “diversi”. “Carnevalizzazione” del sesso, per far sfilare esibizionisti, curiosi omofobi, politici opportunisti*.
Il gay pride non incoraggia alcuna forma di rispetto ma ne è, con la sua ridicolaggine, la negazione. La libertà d’espressione è una cosa seria, che va oltre qualche piuma di struzzo e culi in mostra. Così non si sovverte, ma ci si adegua alla società consumistica dello spettacolo.
 
*non c’è politico politically correct che non abbia fatto mancare la sua presenza
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4 commenti per “Gay Pride, trasgressione? Ma mi faccia il piacere…

  1. Gian
    30 Settembre 2019 at 20:53

    Infatti a me il gay pride pare proprio fatto apposta per suscitare polemiche. Conosco due omosessuali, uno felicemente accoppiato e sposato col suo compagno, l’altro alla ricerca dell’anima gemella. Ma entrambi, persone dignitosissime che non indulgerebbero mai a esibizionismi come quelli delle foto a corredo dell’articolo, interrogati sul gay pride disapprovano…

    PS
    Entrambi, non so perchè, preferiscono definirsi “froci” piuttosto che “gay”, e nessuno dei due ne fa una questione linguistica o di polemica con l’uso di inglesismi…

    • Giorgio C.
      1 Ottobre 2019 at 2:01

      Gian
      >>>
      Entrambi, non so perchè, preferiscono definirsi “froci” piuttosto che “gay”,
      >>>

      Perché sono intelligenti, ed evidentemente non inquinati dal politicamente corretto, tantomeno “colonizzati” (a livello mentale) dalla lingua dominante nel mondo, cioè l’inglese.
      Del resto il termine gay – allegro, gaio, che dà gioia – è di origine inglese.

  2. Gian
    30 Settembre 2019 at 20:57

    Precisazione: a me sti palestrati vestiti da prostitute fanno schifo, ma non per la loro omosessualità, bensì per il loro esibizionismo.

    PS
    Ma l’esibizionismo di tipo sessuale, non continua ad essere un reato per il nostro codice?

  3. Antonio Martone
    30 Settembre 2019 at 20:58

    Totalmente d’accordo con l’autore. Il politicamente corretto, in questo come in altri casi, è l’esatto contrario della libertà di espressione.
    Complimenti

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