“Ero convinto a fare il vaccino. Poi ho aperto un giornale”

Personalmente, cercando di informarmi sulle caratteristiche del vaccino finora autorizzato, mi stavo convincendo dell’opportunità di farlo.

Poi ho aperto un giornale.

In prima pagina troviamo la sottosegretaria Zampa che furoreggia, spiegando come sia giusto imporre l’obbligo vaccinale ai dipendenti pubblici.

Subito sotto Burioni che burioneggia da par suo tuonando sull’irresponsabilità di chi ha dubbi, e chiedendo a gran voce l’intervento della forza pubblica per obbligare i refrattari.

Altre tre righe sotto ed è la volta di Pietro Ichino, l’uomo che rinasce dalle bende in cui è mummificato solo quando sente la magica parola “licenziamento”, che ci spiega come sia legalmente sacrosanto licenziare chi rifiuta di vaccinarsi.

La chicca qui è che l’ineffabile Ichino ti spiega anche come tu sia assolutamente LIBERO di non vaccinarti, salvo poi venire licenziato. Il che chiarisce bene il concetto di libertà dei liberisti: “O la borsa o la vita” è per loro un classico esempio di libera scelta.

Eh, niente, a pagina finita tutti i dubbi che avevo rimosso sono tornati, insieme all’irrefrenabile impulso a mettere sacchetti di sabbia alle finestre e sbarrare la porta.

E come reagire altrimenti davanti ad una batteria di aspiranti dittatorelli, privi di qualsivoglia competenza in merito, e che comunque nel merito non pensano proprio di entrare, che smaniano per vedere la gente vaccinata con TSO e il supporto dei carabinieri.

E sono gli stessi, proprio gli stessi, che si riempiono la bocca di democrazia, che fanno i cazziatoni sui diritti umani violati in giro per il mondo, e che magari poi chiederanno il consenso al popolo sovrano nelle urne.

Ciò che traspare qui è l’illimitato grado di arroganza, protervia, e ignoranza mista a spocchia di un’intera classe dirigente. Gente che pensa di essere autorizzata a trattare chiunque non siano loro stessi e la cerchia di illuminati cui si autoiscrivono, come stupido bestiame. Gente che non dovrebbe avere la responsabilità neanche della questua in chiesa o del giornalino di classe, altro che di guidare un paese.

Fonte articolo: https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-ero_convinto_a_fare_il_vaccino_poi_ho_aperto_un_giornale/38822_38906/

Vaccini anti Covid-19: Garattini, è necessario avere i dati per pianificare  il miglior utilizzo possibile | Il Bo Live UniPD

6 commenti per ““Ero convinto a fare il vaccino. Poi ho aperto un giornale”

  1. roberto 38
    30 Dicembre 2020 at 19:02

    scusate nel mondo muoiono migliaia di persone, e voi parlate alla luna, un minimo di responsabilità verso la collettività sarebbe opportuna, Siete pericolosi per la società. Buon covid per voi nel 2021.

    • Panda
      30 Dicembre 2020 at 20:29

      Risparmiaci questa ripugnante difesa d’ufficio del potere, Roberto: dai fatti non deriva automaticamente una strategia per affrontarli e quella utilizzata dal governo italiano, lui sì pericoloso visto che raggiunge il poco invidiabile doppio record di numero di morti e di caduta del PIL, è discutibilissima, anche e non secondariamente nei suoi tratti sempre più insopportabilmente autoritari.

      Solo per dire: “Stringency of the measures settled to fight pandemia, including lockdown, did not appear to be linked with death rate.” ( https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpubh.2020.604339/full )

      • Filippo
        31 Dicembre 2020 at 11:58

        Ci sono attualmente circa una ventina di studi sull’inefficacia del lockdown.
        E non parlo di effetti a lungo termini, quelli non necessitano di studi, ma di inefficacia nell’attualità.
        Li potete trovare tramite il canale YT di Ivor Cummins, che si occupa proprio di analisi dei dati (riporto il link: https://thefatemperor.com/published-papers-and-data-on-lockdown-weak-efficacy-and-lockdown-huge-harms/)
        Sul vaccino, su questo vaccino, per questa malattia, non mi esprimo nemmeno per bontà di scienza e logica.
        Buon anno (fa male anche scriverlo) a tutti quelli che si pongono quesiti e alla redazione.
        Filippo

  2. Gian Marco Martignoni
    30 Dicembre 2020 at 21:28

    Non ho nulla contro i vaccini, figuriamoci . Ma prima ancora dell’obbligatorietà o meno della vaccinazione anti covid-19, chi ha responsabilità politiche e scientifiche dovrebbe fugare i dubbi sull’affidabilità dei vaccini propagandati come risolutivi della sindemia , stante che per quanto ho letto su Il manifesto – mi riferisco agli articoli di Ernesto Burgio e Giorgio Ferrari – i test necessari per la loro autenticazione avrebbero bisogno di una tempistica molto più lunga. Come è noto, però, gli interessi delle multinazionali del farmaco hanno la preminenza rispetto all’applicazione del principio di precauzione.

  3. pierluigi
    1 Gennaio 2021 at 16:40

    L’articolo di Andrea Zohk a parer mio è giustissimo (come tutti gli altri articoli di questo sito, del resto), e si inserisce in una più ampia riflessione critica sulle menzogne del pensiero unico postbellico (in rapida ascesa un po’ ovunque, grazie al supporto determinante del progressismo e del ribellismo à la page), il quale è prontissimo a utilizzare ogni occasione gli si presenti dinanzi per sperimentare prima – e subito dopo per applicare su larga scala – ogni possibile tecnica o ideologia di dominio, comunque mascherata e veicolata dalla realtà contingente.
    Tutto questo è ben noto da tempo al pensiero non-conforme del radicalismo di destra (le cui soluzioni ideologiche sono tuttavia ben lontane dal soddisfarci), e contemporaneamente è anche noto all’antagonismo ideologico del radicalismo marxista (che si trova anch’esso ad annaspare, a parer mio, fra passato e presente, senza fornire spesso alcuno sbocco concreto per una soluzione futura). D’altra parte la portata epocale della dinamica in atto è così ampia e iperbolica che ci vorranno decenni per metabolizzare la botta della “caduta del muro dell’89” e incominciare a individuare una possibile via d’uscita (ammesso che ce ne sia una), e questo anche solo a livello coscienziale, intellettuale e virtuale… per non parlare poi di passare all’azione!
    Grazie quindi alla redazione di Interferenza (e a tanti altri con loro) per averci provato, e nello specifico affrontiamo vaccini e quant’altro nella consapevolezza di essere schiavi e di esserlo sempre e comunque, a prescindere… con il covid o senza, con il vaccino o senza, con qualche residuo spazio di libertà d’opinione o anche senza.
    Il “sistema” infatti non è solo un mostro esteriore ma il risultato della nostra visione del mondo interiore ed esteriore (Weltanschauung), di cui il capitalismo è senz’altro da secoli la grande forza propulsiva incalzante ma che non si esaurisce con esso, almeno secondo me… E’ un Ragnarok escatologico quello in cui siamo immersi, e i suoi esiti sono molto difficili da definire o forse anche soltanto da immaginare.
    Tuttavia, come diceva qualcuno, “Non esistono battaglie perse, esistono solo battaglie fatte o non fatte. Per non lottare ci saranno sempre mille ragioni, ma solo attraverso la lotta sarà possibile un giorno raggiungere la libertà” (cito a braccio da Che Guevara).
    Un abbraccio a tutti, quindi, e scusate la prolissità “una tantum”… non si ripeterà, Pierluigi

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