La morte di Ratzinger non chiude la discussione sul “papa vero” e sulla “prospettiva cattolica” del papa emerito. Il termine prospettiva non si addice alla Chiesa, almeno in teoria, poiché la verità è unica. Il dramma della Chiesa negli ultimi decenni è stato, forse, di consegnarsi al mondo, ridimensionando la missione salvifica. La fede non ammette prospettive ma la sola verità. L’assedio del materialismo capitalistico e dell’economicismo, problema storico della Chiesa ufficiale, e l’indebolimento, uso un eufemismo della fede all’interno della stessa Istituzione clericale ha condotto ad una Chiesa che similmente alla sinistra si è sbriciolata in una “offerta” della fede da mercatino dell’usato, al punto che ognuno può scegliere la prospettiva che più si adatta alla sua indole.
Ratzinger ha cercato, inutilmente, di fermare la deriva relativistica, riponendo al centro la fede con la sua razionalità filosofica. Non gli è stato perdonato. L’aggressione mediatica perenne di cui è stato oggetto durante il suo pontificato, dovrebbe indurci ad avere dei dubbi sul facile giudizio emesso da tanti sul papa emerito. L’ostilità dei media e della cultura di sinistra da salotto e del laicismo integralista dovrebbe farci ipotizzare che Ratzinger ha svelato ciò che sapevamo: la sinistra arcobaleno alleata dello scientismo integralista governa l’Occidente. Non si muove foglia che la cultura di sinistra, della finta sinistra, non voglia. Ratzinger è stato il nemico creato a tavolino per ribadire l’individualismo senza vincoli sociali ed etici, e specialmente, è servito per contribuire a distrarre l’opinione pubblica dal vero nemico: l’oligarchia finanziaria. Molta sinistra al potere alleata delle destre economiche ha sollevato su Ratzinger la tempesta perfetta fino a travolgerlo con intrighi all’interno aventi “l’epicentro” nello stesso Vaticano. Nel 2008 gli fu proibito di parlare alla Sapienza. Le polemiche furono precedute all’annuncio dell’intervento del papa con un articolo sul Manifesto di Marcello Cini e in seguito con una lettera firmata da 67 docenti della facoltà di Fisica. Il laicismo che toglie la parola mentre si dichiara libertario non è credibile, tanto più che sarebbe stato sufficiente controbattere, e consentire al “popolo” di formulare una propria opinione sulla discussione.
Il laicismo integralista che si dichiara democratico non ammette che si pongano n discussione i suoi dogmi: cultura gender, evoluzionismo darwiniano, multiculturalismo. Non si possono discutere, invece devono essere discussi, per chiarirli e, se è il caso, trascenderli.
Ratzinger ha tentato di portare la Chiesa nel suo alveo, essa è nel mondo, ma non è del mondo. La democratica, cultura del laicismo, non ammette contrapposizioni e opposizioni, ritiene di essere la nuova religione, per cui lo ha attaccato in modo strumentale per deviare l’attenzione dai veri nemici del popolo e in quanto si ritiene la verità laicissima e atea che nega la natura umana. Essa è la nuova religione, ma non vuole presentarsi come tale, in modo da evitare il fecondo confronto democratico. Un essere umano senza natura è modellabile all’infinito, l’economicismo è la natura artificiale dell’essere umano all’epoca del capitale.
Non dimentichiamoci che viviamo in un’epoca in cui le parole di Luxuria sono ascoltate e applaudite, mentre le parole e i concetti di un Papa-teologo sono respinte in modo preconcetto.
In uno stato a democrazia avanzata e reale non si teme chi ha la fede, ormai pochissimi, ma ci si confronta e ciò non può che portare ad un affinamento delle convinzioni per credenti, atei, dubbiosi, scienziati e filosofi.
Io credo che dovremmo, invece, sospettare della simpatia mediatica che Bergoglio riceve dal mondo, potrebbe significare che, in realtà, è al servizio dei poteri forti molto più del defunto Ratzinger.
Praticare il dubbio, insomma, dovrebbe essere la buona abitudine di un buon laico che ambisce a capire prima di schierarsi. L’ostilità corale verso Ratzinger dovrebbe indurci ad essere cauti nel giudizio.
In tutta onestà se penso alle tarantolate femministe, all’arroganza degli scienziati star, agli imprenditori che si percepiscono come divinità e al vuoto delle Accademie non posso che provare simpatia per un uomo, Ratzinger, che fra tante contraddizioni, ha cercato di riportare la Chiesa al suo senso primario: la salvezza dell’anima. Attendo con fiducia una sinistra istituzionale che affermi il suo “fine naturale”: la difesa degli ultimi e la centralità dei diritti sociali in equilibrio con i diritti civili, ma al momento sembra più probabile l’esistenza nell’al di là che la sinistra nell’al di qua. In attesa del miracolo nell’anno che verrà lavoriamo per realizzarlo, noi i piccoli del mondo.
Fonte foto: Acli (da Google)