Non vedo l’ora che sia domani, ovvero che abbia inizio il Congresso delle Famiglie a Verona.
Nel senso che sarà un immenso piacere non pubblicare né commentare nulla; sarà rilassante esodare dalle risse da pollaio; darà piacere contribuire a sabotare la polarizzazione ideologica del nostro tempo.
Del resto, la scelta di schieramento che si pone è, per quanto mi riguarda, irricevibile.
Da una parte, una destra troglodita che, dopo aver accolto e sostenuto per decenni un sistema capitalista occidentale che dissolve i legami sociali, adesso si mette a sbraitare sulla crisi della famiglia pretendendo di risolvere tale crisi con velleità pre-moderne di irregimentazione neodisciplinare della società.
In alternativa, si pone l’opzione di sostenere una sinistra nichilista che assume la dissoluzione dei legami sociali come programma e bandiera, che esalta filosoficamente l’alienazione dell’umano dal contesto biologico di nascita, che promuove la riduzione della biologia a merce da comprare e vendere sul mercato.
Dunque, auguro di sprofondare nelle fiamme della Geenna tanto ai relatori del Congresso delle Famiglie quanto ai loro contestatori.
Smettetela di dire che destra e sinistra non esistono più: esistono più che mai e la trasformazione sociale passa oggi, preliminarmente, dall’imparare a disprezzarle entrambe in pari misura.
Fonte foto: BitchyF (da Google)