La faccenda pedofiliaca che sta scuotendo la Chiesa romana e ruolo e responsabilità del Pontefice, ha i suoi ovvi aspetti politici interni all’istituzione. Altri vi argomenteranno, a noi interessa un altro aspetto.
Ci interessa ultimamente molto quel sistema fatto di idee, logiche e giudizi che chiamiamo immagine di mondo. Come ogni forma storica, la Chiesa romana ha la sua immagine di mondo. Questa immagine di mondo, leggendone le traversie ed imprese, a volte ci sembra molto poco dinamica. Rifiutò ed ostracizzò i principi che dettero il via alla rivoluzione scientifica e molto di ciò che poi diede vita al moderno, così ha rifiutato e pervicacemente rifiuta di prender ovvia considerazione del fatto di essere una ingiustificabile istituzione mono-a-sessuale che è cosa contraria a buona parte dell’espressione naturale del mondo vegetale, animale ed umano. Non così hanno scelto ad esempio i protestanti o gli ortodossi o gli imam che propriamente non sono neanche membri di una “ecclesia” che rimangono per lo più maschi ma con diritto di matrimonio almeno eterosessuale (non so se i protestanti accettano anche le unioni omosessuali). La segregazione dei giovani ordinandi in gruppi umani maschili come si continua a fare nelle carceri ed in parte negli eserciti (con nuovi tentativi di apertura all’equilibrio per quanto non senza problemi), forse aumenta la propensione naturale all’omosessualità, ma in alcuni casi, aumenta o forse induce i casi di desiderio sessuale di adulti verso non adulti e purtroppo stiamo scoprendo, non solo il desiderio ma anche il comportamento.
Nei Tre saggi sulla teoria sessuale, S. Freud sosteneva che la pulsione sessuale è un tratto psichico (quindi neuro-elettro-chimico) che non ha l’oggetto al suo interno, l’oggetto glielo darebbe un altro sistema mentale, in parte biologicamente, in parte epigeneticamente, in pare culturalmente determinato. La “non” teoria gender (non esiste una “teoria” ma una critica) pesa molto l’influenza culturale ad esempio. La pulsione si è evoluta con la nostra biologia animale (ma ci sono tracce dello stesso sistema sebbene a volte diversamente organizzato anche nei vegetali) ed uno può anche decidere di far di tutto per ignorarne le disposizioni ma deve anche sapere che la pagherà cara.
Come e quanto “cara” non si può dire, si può però ipotizzare che comportamenti atipici diffusi come i ben trecento preti cattolici della Pennsylvania recentemente finiti in giudizio per pedofilia, ne siano un possibile esito. Che poi uno, in base alla numerica dei casi, si potrebbe anche domandare: uomini con vocazione allo Spirito diventano preti sessualmente bizzarri e poi diventano pedofili o pedofili diventano preti per vocazione sessuale?
Ripeto, non voglio addentrami al lato politico della faccenda che comunque c’è. E’ noto che esiste ad esempio un problema di aspra concorrenza tra cattolici e protestanti e tra la mentalità di questo papa e la mentalità media della Chiesa ma anche tra questo papa ed il modello americano in generale, questioni che diventano addirittura geopolitiche. A noi interessano due altre cose.
Primo: che tipo di ministero può svolgere un perturbato mentale che non ha naturalità nell’espressione sessuale e quindi che tipo di idee e di azioni svolgono molti preti e prelati rispetto al mondo civile che pure del loro ruolo etico-normativo è effettato?
Secondo: qual è l’equilibrio tra la bassa dinamicità della immagine di mondo che diventa conservativa dei propri presupposti,tradizioni e dogmi, e che però proprio da questa quasi-fissità trae la propria inusuale longevità? Cioè, cambiare tutto, sempre e quasi in permanenza allo sviluppo storico-sociale e culturale è molto adattativo ma usura molto velocemente, una collosa resistenza a cambiare, preserva. Almeno fino a quando è necessario un ri-orientamento gestaltico. Sarà questo il caso? Improbabile secondo me.
E cosa comporta per la società laica avere una Chiesa come quella cattolica, così aliena dal comune essere e sentire? Forse la progressiva perdita di consonanza tra società e Chiesa? E questo, in mancanza di altri depositari dell’etica, è solo un bene o anche un male? La mancanza di eticità delle società occidentali di origine cattolica (quelle protestanti hanno una etica, ma diversa, com’è noto molto consonante ad esempio allo spirito del capitalismo) è tutto demerito del “capitalismo” o anche del fallimento di credibilità di una istituzione che impiega secoli a rendersi conto di aver bisogno di un cambiamento? E come giudicare quella collosità che preserva l’istituzione ma condanna le società che accettano quella istituzione a pagarne le disfunzioni?
Domande, quelle cose col punto interrogativo che i pieni di certezze tendono a non frequentare.