Ho appena letto sull’ANSA che Zingaretti alla convention del PD ha annunciato – con l’enfasi dovuta in simili circostanze – che si batterà per una legge per la parità salariale fra uomini e donne. Questo perché, secondo lui e secondo tutti i cantori del neoliberalismo politicamente corretto, femminista e di “sinistra”, le donne, a parità di qualifica e mansione percepirebbero un salario inferiore a quello degli uomini.
Questi signori e queste signore ci stanno quindi spiegando che non è il profitto la molla del capitalismo ma l’appartenenza sessuale. Ci stanno spiegando che un imprenditore, grande, medio, piccolo o piccolissimo, in regola o in “nero”, potendo retribuire una donna (anche aggirando le leggi e il dettato costituzionale) con un salario inferiore a quello di un uomo, assumerebbe comunque un uomo, pur dovendolo pagare di più e ricavando quindi un profitto inferiore, per ragioni di sesso.
La misoginia sarebbe dunque un fenomeno talmente diffuso e radicato da convincere multinazionali, grandi, medie e piccole imprese, padroni e padroncini e financo mafie e criminalità organizzata, a rinunciare ai loro profitti pur di umiliare e vessare le donne. Il sessismo, insomma, ha la meglio sul plusvalore.
Eravamo convinti di vivere in una società capitalista ma non è così. Perché ora sappiamo, grazie a Zingaretti e ai suoi amici e amiche che la stella polare del capitalismo non è il profitto ma l’appartenenza sessuale. Il che significa buttare nel cesso, oltre a Marx (questo lo hanno già fatto da decenni…), anche Smith, Ricardo e tutti gli altri economisti, liberali e non. Ma soprattutto significa buttare nel cesso la realtà che diventa un parto della nostra fantasia, ce la inventiamo di sana pianta e poi la spieghiamo agli altri. Una sorta di pseudo “neo idealismo de noantri” (ma lo sto nobilitando fin troppo…), per chi ha masticato un pizzico di filosofia, altro che materialismo storico…
Zingaretti dovrebbe essere intervistato da Gigi Marzullo:” La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?” Forse Zingaretti confonde i sogni con la realtà o forse è soltanto un cinico opportunista (cosa assai più probabile…).
Diciamo che i “sogni” di Zingaretti e soci sono, in questo caso, delle menzogne che dovrebbero servirgli per prendere un po’ più di voti, per lo meno dell’elettorato femminile, cosa che non gli riesce neanche dal momento che la gran parte delle donne non vota per il suo partito e per i cespugli che gli orbitano intorno. Eppure dovrebbero, se non altro per interesse, ma non lo fanno. Come mai?
Il tutto è a metà tra il farsesco e il delirante. Siamo veramente alla distruzione della ragione, come diceva Lukacs…
Alla luce di ciò, starsi a scervellare sul perché le destre stanno per ottenere la maggioranza assoluta dei consensi in questo paese diventa un esercizio inutile e privo di senso…
Fonte foto: Il Fatto Quotidiano (da Google)