Sabato 19 giugno a Roma, durante la manifestazione nazionale indetta dal SI.COBAS per protestare contro l’assassinio del sindacalista Adil Belakhdim per mano di un crumiro che alla guida di un camion ha forzato un picchetto di lavoratori, un gruppo di una decina di picchiatori appartenenti ad un gruppo che si è reso responsabile di altre aggressioni ad attivisti dell’U.S.I. (Unione Sindacale Italiana) e che si mimetizza tra le sigle della sinistra radicale, ha vigliaccamente aggredito due lavoratori aderenti all’USI, fra cui anche un nostro compagno e collaboratore, entrambi in piazza in solidarietà con Si.Cobas e con i lavoratori della logistica.
Un’aggressione predeterminata. I due sono stati aggrediti alle spalle, in dieci contro due, un vero e proprio pestaggio, a sangue freddo, attuato con metodi vigliacchi, in netta superiorità numerica; gli stessi metodi delle squadracce fasciste e con le stesse finalità; colpire i due compagni conosciuti sulla piazza romana per il loro attivismo.
Un episodio vergognoso e intollerabile, per la modalità e il contesto in cui si è svolto al termine di una manifestazione di solidarietà contro l’omicidio di un attivista sindacale, che avviene in un periodo di grave crisi e di scontro sociale.
L’episodio evidenzia le modalità da ultras da stadio degli assalitori che cercano con la violenza e la prepotenza di imporre la propria egemonia sugli altri; pratiche completamente estranee al mondo del lavoro e ai settori sfruttati.
Un fatto gravissimo su cui non si può tacere. Invitiamo tutti all’isolamento di certi personaggi che devono essere respinti con forza da tutti i lavoratori e da tutte le lavoratrici.
Esprimiamo la nostra piena e totale solidarietà ai due lavoratori e attivisti sindacali vittime di questa vile aggressione.
La redazione de L’Interferenza.