Un dibattito surreale


per non parlare della militarizzazione dei territori e del disagio economico e sociale vissuto nel pisano.

Comunicato stampa No Camp Darby e Sindacato di base Cub.

In questi mesi abbiamo assistito a una sorta di convitato di pietra formato dall’intero arco parlamentare a sostegno della militarizzazione dei nostri territori, prova ne sia che in città non c’è stato alcun confronto sull’ampliamento, rispetto al disegno iniziale , della base del Tuscania, si tace sui lavori commissionati dagli Usa per il Fosso dei Navicelli, si tace sul capannone chiuso per non meglio precisate ragioni di sicurezza. Un silenzio incredibile attorno a opere di militarizzazione che cambieranno irreversibilmente i nostri territori.

Nel mese di Agosto la discussione mediatica è avvenuta attorno all’ordinanza che vieta la consumazione di bibite da asporto in Piazza Gambacorti, nessuna parola invece è stata spesa sulla dilagante presenza di locali, bad and breakfast e ristoranti che hanno ormai invaso il centro cittadini.

La risposta al disagio sociale sempre più evidente è sempre e solo quella securitaria, l’offerta di posti di lavoro a Pisa avviene con contratti precari e mal pagati, prova ne sia il dilagante ricorso a tutte le tipologie contrattuali sfavorevoli applicate a prescindere dalla natura della prestazione.

Non deve passare sotto silenzio la volontà del Governo nazionale e degli enti locali di trasformare il territorio di Pisa e Pontedera in una grande base militare alla quale si aggiunge l’ampliamento della base Usa di Camp Darby (collegata via acqua al porto di Livorno dove attraccano navi da guerra e di rifornimento della logistica militare e via ferrovia dopo anni di lavori che hanno ricostruito la vecchia stazione Fs di Tombolo), il dragaggio dei Navicelli (che collegano Camp darby al mare) richiesto e ottenuto dal Governo Usa non certo per favorire le attività economiche della cantieristica pisana. Recentemente abbiamo letto di ingenti finanziamenti ai Navicelli, sarebbe doveroso che il Governo e la Giunta locale spiegassero nel dettaglio l’utilizzo di queste risorse visto che per mesi hanno raccontato che a carico del Governo Usa erano i lavori di ampliamento del canale.

L’estate 2024 si sta chiudendo con un silenzio assenso delle istituzioni locali e nazionali verso queste opere militari e una idea di città dove i soli interessi da preservare sono quelli militari e securitari. E proprio in mera subalternità a questi interessi si racconta alla popolazione che le opere di compensazione a Coltano sono possibili solo in cambio della nuova base militare del Tuscania dopo anni di propaganda politica della destra per il recupero della Villa Marconi, delle stalle del Buontalenti a Coltano e opere di rifacimento della rete stradale.

Una idea di città, quella della destra e di grandissima parte del centrosinistra, che scambia le servitù militari come vantaggi per il territorio sorvolando sull’abbattimento di 10 mila alberi della macchia mediterranea, una idea di città che pensa ai centri storici come spazi destinati solo alle attività private emanando ordinanze di divieto del consumo di bibite da asporto proprio quando intere vie e piazze sono occupate dai tavolini di bar e ristorante, questa visione securitaria e speculativa non sarà da noi mai condivisa ma avversata.

Fonte: Google

1 commento per “Un dibattito surreale

  1. Giulio Bonali
    20 Agosto 2024 at 16:19

    Un’ unica obiezione da parte mia (per il resto sono perfettamente d’ accordo): non riesco proprio vedere alcuna pur piccola “parte del centrosinistra” che non sia perfettamente allineata a coperta nel propugnare “un’ idea di città che scambia le servitù militari come vantaggi per il territorio sorvolando sull’abbattimento di 10 mila alberi della macchia mediterranea, una idea di città che pensa ai centri storici come spazi destinati solo alle attività private”.
    Intendo nei fatti, ovviamente, non nelle prese per il culo e le ciance retoriche da campagna elettorale.

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