Qualche sera fa, mentre facevo zapping, mi è capitato di vedere Sergio Staino, il celebre vignettista, ospite di Zoro a “Propaganda”. Personalmente provo un senso di fastidio sia per il conduttore che per il suo ospite fisso, Marco Damilano, direttore de L’Espresso, nonchè per la trasmissione che infatti non vedo mai.
Mi fermo per qualche minuto e ascolto Staino che in buona sostanza spiega che il comunismo è stato il male assoluto della storia. “Volevamo combattere il mostro – ha detto testualmente – e abbiamo creato un mostro ancora peggiore”. Uno spettacolo desolante.
Mi ha ricordato Gianfranco Fini quando diversi anni fa, quando ancora era in auge, disse che il fascismo è stato il male assoluto, prima di recarsi in Israele con la kippa in testa per essere politicamente sdoganato. Con la sola differenza che Fini stava per andare al governo e aveva bisogno della benedizione di Tel Aviv e della comunità ebraica internazionale (altrimenti non gli avrebbero consentito di far parte del governo…) mentre l’esternazione di Staino era del tutto gratuita. Un convinto pentimento, insomma.
Hegel diceva che la storia dell’umanità è come un immenso banco di un macellaio, e aveva ragione. Ora, io credo, senza dubbio, che i comunisti abbiano preso parte a questa macelleria (e l’hanno pure subita…), ma certamente non l’abbiano inventata e non siano stati neanche i più “kattivi”. Di certo, non gli hanno posto fine, ma da questo a definire il comunismo come il male assoluto ce ne corre.
E in tutta onestà (e certamente il sottoscritto non può essere tacciato di nutrire simpatie per il fascismo…) mi sento di esprimere la stessa opinione per il fascismo (mi riferisco a quello del ventennio).
Fu il fascismo il “male assoluto” della storia? E che vogliamo dire allora della riduzione in schiavitù e della deportazione di cento milioni di africani ad opera delle cristiane (cattoliche o protestanti) e liberali potenze occidentali? E del genocidio di decine e decine di milioni di indios sud e nord americani, sempre ad opera delle suddette potenze? E della riduzione in schiavitù di interi continenti, del genocidio di intere popolazioni, del colonialismo brutale, della creazione di feroci dittature al loro servizio? E delle guerre imperialiste che hanno squassato e trasformato l’Europa e il mondo in una immensa macelleria (è il caso di dirlo…)? E delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki? (e di tanto altro ancora…).
La verità è che i fascisti non hanno inventato nulla di nuovo (di certo neanche il razzismo…), e men che meno i comunisti. E i nazisti hanno solo perfezionato – in virtù del progresso tecnologico – quello che inglesi, americani, spagnoli, portoghesi, olandesi, francesi, belgi, tedeschi, giapponesi e italiani, già facevano e hanno fatto per secoli. Ma è risaputo che la storia la scrivono i vincitori e non i vinti.
Credo che si possa anche essere sconfitti senza però perdere la dignità e, soprattutto, senza prestarsi al gioco del vincitore.
Ogni epoca ha necessità del suo “male assoluto”, per potersi assolvere e “mondare”.
Ma la verità, che non è quasi mai rassicurante, va cercata ben oltre le liturgie ufficiali.