Puntata di Otto e mezzo ieri sera sull’operato del governo Conte in questi mesi. In collegamento tre giornaliste e un giornalista.
Lilli Gruber (personaggio che detesto per la sua spocchia ed arroganza e perchè più di qualsiasi altra/o incarna l’attuale “sinistra” liberal e radical chic), verso la fine della trasmissione domanda (più che altro afferma) alle sue ospiti e al suo ospite: “Si dice da più parti (in realtà lo pensa lei) che dove ci sono donne al comando e alla guida di un paese, specialmente durante la crisi Covid, le cose sono andate meglio che altrove, si pensi alla Merkel”.
L’affermazione (camuffata da domanda per gli ospiti) è tanto idiota quanto capziosa. Idiota, perché dal mio punto di vista è come se avesse detto che i tifosi del Liverpool o gli appassionati di orchidee (o di qualsiasi altra cosa) oppure, che so, gli uomini con i capelli lunghi o le donne bionde sono più adatti a governare un paese. Capziosa, perché è evidente dove voleva andare a parare e cioè che ci vorrebbero più donne nelle posizioni di comando, come se l’appartenenza sessuale fosse garanzia di miglior governo.
Le fanno eco, sia pur blandamente, più o meno tutte, compreso il giornalista di area leghista-destrorsa, Francesco Borgonovo, il quale dice più o meno testualmente: “Certo, qualsiasi donna al posto di Conte!”.
Unica voce appena dissonante quella di Roberta Villa, giornalista scientifica, la quale – interpellata per prima – risponde che “l’essere donna di per sé non è una garanzia di buon governo (deo gratias!…), ce ne saranno e ce ne sono state di ottime e di pessime, e che però non c’è dubbio che c’è necessità di molte più donne in posizioni di potere (quando si dice della natura intrinsecamente e oggettivamente rivoluzionaria del femminismo…).
A quel punto, ancor più tronfia ma non del tutto soddisfatta (avrebbe voluto risposte più decise), la Gruber si avvia a concludere.
No comment.
P.S. ci saranno le immancabili e gli immancabili che verranno puntualmente a dirmi che la mia insistenza su questo argomento (questione di genere e critica al femminismo) è dovuta al fatto che avrei problemi con le donne. Perché è evidente che chi ha una posizione dissonante rispetto alla vulgata femminista mediatica dominante non può che avere dei problemi di natura personale. In questo caso, buttiamola a ridere. Chissà che non sia una risata a seppellirle/i…
Fonte foto: Il Fatto Quotidiano (da Google)