La destra, che in questi mesi di crisi covid e conseguenti misure di contenimento ha gridato alla violazione dei diritti costituzionali, ci ha obbligati ad assistere ad uno spettacolo che non esito a definire tra l’osceno e il ridicolo.
Salvini è un amico e un fervente sostenitore di Orban e delle sue politiche, un personaggio, quest’ultimo (non che il primo sia migliore…), tanto farsesco quanto pericoloso, uno che ha formalmente e di fatto assunto i pieni poteri esautorando il parlamento, che ha avuto l’ardire di promulgare una legge in base alla quale i lavoratori sono obbligati a 400 ore di straordinario all’anno retribuibili entro un arco tre anni. Uno che sventola la bandiera ideologica del sovranismo e prende barche di soldi dall’Unione Europea dalla quale si guarda bene dal fuoriuscire (e vorrei vedere…).
Salvini è altresì amico e fervente sostenitore di Bolsonaro e di Netanyahu. Il primo è un ultra liberista dal punto di vista economico e un vero e proprio nazista sul piano ideologico, nostalgico della dittatura militare che insanguinò il Brasile per tanti anni; un fantoccio completamente asservito a Trump e alle multinazionali USA. Il secondo è l’uomo dell’estrema destra sionista israeliana per eccellenza, quello che da anni e anni teorizza e impone un regime di apartheid in Palestina.
Questi sono i modelli a cui si ispira Salvini. Meloni lo segue a ruota anche se i suoi interlocutori privilegiati sembrano essere gli ambienti della destra integralista e ultra conservatrice americana. Sorvolo, per carità di patria, sulle radici ideologiche, storiche e politiche del partito di cui lei è leader.
Ora, che quello guidato da Conte sia un governicchio totalmente asservito all’UE (e anche agli USA, ma questo avviene per default, diciamo così), non c’è alcun dubbio, ma che Salvini e Meloni si ergano a paladini della Costituzione è intollerabile oltre che farsesco.