Rompere i tabù, aprire il dibattito


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Per l’ennesima volta, anche negli ultimi giorni, il direttore del giornale online L’Interferenza, Fabrizio Marchi, è stato fatto oggetto di insulti e attacchi personali in relazione ad alcuni articoli da lui stesso pubblicati a sua firma.

Ancora una volta, per l’ennesima volta, si sceglie di ricorrere agli insulti gratuiti e alle offese personali pur di non accettare il confronto logico-dialettico su quelli che da tempo sono diventati dei veri e propri tabù, dei dogmi considerati incriticabili. Ci riferiamo ai temi che riguardano l’ideologia cosiddetta politicamente corretta e in particolare le “questioni di genere”, il femminismo, in tutte le sue articolazioni, e le tematiche LGBTQ.

Tali questioni – specialmente nell’ambito della sinistra, sia essa liberale, radicale o sedicente “antagonista” – sono state elevate ad una sorta di Verità Assoluta, Incontestabile e Incriticabile al punto tale che chi osa avanzare una critica alle suddette narrazioni viene immediatamente e sistematicamente “scomunicato” e bollato con i peggiori epiteti: “maschilista, misogino, omofobo, reazionario, fascista, frustrato, sfigato” e via discorrendo.  Questa prassi – disconoscere l’interlocutore per non affrontare dialetticamente le idee di cui è portatore – oltre ad essere scorretta sotto ogni profilo, politico e personale, dimostra un approccio intollerante e una totale mancanza di volontà di aprirsi ad un confronto dialettico. Riteniamo questo comportamento molto grave, non solo dal punto di vista del metodo, che è oggettivamente antidemocratico, ma anche perché profondamente antidialettico. Siamo di fatto di fronte ad un comportamento di tipo “religioso” e ciò spiega perché chi osa avanzare una critica viene formalmente e di fatto considerato una sorta di apostata, di eretico che deve essere allontanato ed esposto al pubblico ludibrio. 

Naturalmente dietro questo atteggiamento, purtroppo sistematico, c’è anche una componente di debolezza perché chi è forte delle proprie idee non teme il confronto, al contrario, lo auspica.

Forti dell’ottimismo della volontà, consapevoli che la verità è sempre rivoluzionaria (anche se il più delle volte è tutt’altro che rassicurante), auspichiamo che si possa finalmente aprire un dibattito su queste tematiche, magari serrato ma civile e sereno.

Per una Dialettica Democratica.

Segue l’elenco dei primi firmatari, chi vuole sottoscrivere il documento può ovviamente comunicarcelo tramite un commento pubblico o, privatamente, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica de L’Interferenza il proprio nome, cognome e professione:

Alessio Accardo                     giornalista

Pierluigi Alba                        architetto                

Santiago Gasco Altaba         impiegato commerciale e scrittore

Matteo Luca Andriola          storico, saggista e insegnante precario

Bruno Arduino                      ottico optometrista

Franco Avati                          scrittore                                    

Giovanna Bechelli                 pensionata

Filippo Beltramme                personal trainer

David Benerecetti                  creator digitale

Marcello Bernacchia             insegnante

Sergio Binazzi                        pensionato e comunista

Giulio Maria Bonali              medico in pensione

Michele Bonsignore               medico chirurgo

Daniele Boschi                        insegnante

Massimiliano Brunetti          rappresentante di commercio

Pietrantonio Bruno               disegnatore di fumetti

Danilo Bughetti                      insegnante

Mauro Campisi

Giuseppe Casamassima         sindacalista e studioso indipendente

Sergio Castaldi                       artigiano

Alberto Cecchetti                   pensionato, ex ottico e cultore di storia e scienze sociali

Michele Cerionese                  operaio

Paolo Ciprotti                         impiegato ex imprenditore

Piero Citrato                           ingegnere elettronico

Luca Massimo Climati          contadino e attivista ecologista e di classe

Antonio Colaiacomo              funzionario pubblico

Stefano Conticello

Mario D’Angelo                     ex imprenditore

Maria De Cristofaro              pensionata

Nicola Sandro Degani            istruttore amministrativo ente locale

Francesco De Gasparre         mediatore/conciliatore legale

Diego De Matteis                    insegnante precario

Sandro De Santis                    chimico

Pasqualino Del Grosso           insegnante in pensione

Rino Barnart Della Vecchia   pensionato, scrittore ed ex insegnante

Alessandro Di Benedetto        impiegato pubblico

Ilaria Di Lorenzo                    segretaria

Francesca Di Mattia               operatrice culturale

Fabio Di Pietro                        impiegato precario

Roberto Donini                        pensionato ex funzionario pubblico

Armando Ermini                     pensionato ex bancario e sindacalista

Giuseppe Fecondo                   pensionato

Vincenzo Fornara

Alessandro Leter Galli            educatore

Alessio Giannetto                     naturopata

Alessandro Giuliani                 biologo

Giovanna Glionna                    pensionata

Francesco Guarnieri                informatico

Salvatore Gullì                         avvocato

 Olga Handjal                           pensionata

Alberto Infante                         psicologo

Lorenzo Jengo                          operaio, camionista

Cesare Lancioni                       pensionato

Giulio Larosa                           ingegnere

Maria Cristina Lauretti          psichiatra, in pensione

Leone Lazzara                          tranviere

Gerardo Lisco                           funzionario pubblico

Gabriele Lizzi                           insegnante di storia e filosofia

Marco Lobbia                           disoccupato

Giacinto Lombardi                   pensionato, ex insegnante di storia e filosofia

Filippo Lovo                              impiegato

Gianni Lucidi                            impiegato

Fabrizio Lulli                            pensionato ex insegnante

Luigi Maniscalco                      musicista

Claudio Manzari                      pensionato ex Pubblica Amministrazione

Angelo Marchionni                  impiegato

Alessandro Mariani                 tranviere

Sandro Marroni                       ristoratore

Gian Marco Martignoni          sindacalista Cgil

Germano Martini                     pensionato

Antonio Martone                      docente universitario

Francesco Martorana               insegnante

Maurizio Mattioli                      data analyst

Enrico Mazzoleni                      fattorino

Maurizio Neri                            libraio e contadino

Fabio Nestola                             direttore CSA /Centro Studi Applicati)

Alessandro Olivieri                   impiegato

Oliviero Orsi                              impiegato e studente

Davide Padellaro                       disoccupato

Alessandra Padula                    saggista

Roberto Pagnotta                      insegnante precario

Luca Palmerini                          imprenditore

Emanuele Pandolfini                 chinesiologo AMPA

Maria Vittoria Pascali              disoccupata

Alessandro Pelizzaro                 pensionato

Enzo Pellegrin                            avvocato

Marco Pensante                         dirigente d’azienda

Giuseppe Petrozzi                      pensionato ex tecnico

Marco Pintus                             disoccupato

Giusi Piras                                 insegnante e psicologa

Raffaele Pisani                          ingegnere

Ulderico Pisciarelli                   geometra

Mauro Poggi                             pensionato ex dirigente d’azienda

Silvia Pozzi                                educatrice

Federico Provenzano               disoccupato

Renato Rapino                          insegnante e logopedista

Mauro Recher                           operaio metalmeccanico

Mirko Recher                            addetto alla produzione postale

Gianfilippo Riontino                 ingegnere, perito del lavoro

Luca Rodilosso                          funzionario sindacale

Alberto Romano                       psicologo

Elisa Rossi

Giacomo Rotoli                        docente universitario e Presidente di “Uomini e Donne in movimento”

Danilo Ruggieri                        libraio

Lucilio Santoni                         operatore culturale

Gianfranco Santoro                 comunista

Elisabetta Sardini                    disoccupata ex impiegata amministrativa

Angelo Saviano

Francesco Scabar                     insegnante

Andrè Siciliani                          collaboratore scolastico precario

Barbara Simoncini

Simone                                       studente

Enza Sirianni                            insegnante

Giuseppe Antonio Sirugo        pensionato

Filippo Spinella                         impiegato

Sergio Strozzi                            dirigente pubblico

Stefano Tamiozzo                     graphic designer disoccupato

Giuseppe Tarantini                  cuoco e studente

Paolo Nicola Tarantini             avvocato

Massimo Tesse                          pensionato ed ex insegnante

Francesco Tiravanti

Adriana Tisselli                        insegnante

Gianluca Torromeo

Rossella Tranchida                  chinesiologa

Marco Trasciani                      storico e scrittore

Valerio Trovato

Rita Vergnano                          impiegata contabile

Gianni Viglietta                       docente universitario

Roberto Villa                           informatico

Filomeno Viscido                     impiegato

Francesco Carlo Zanetti         attore

Stefano Zecchinelli                  giornalista e web reporter

46 commenti per “Rompere i tabù, aprire il dibattito

  1. Pasqualino del Grosso (detto paqo)
    5 Agosto 2024 at 14:50

    aderisco ai contenuti di questo appello e perciò autorizzo la redazione ad apporre la mia firma ad esso:

    Pasqualino del Grosso amministratore del gruppo ” ALBA POMETINA”

    • Alessio
      7 Agosto 2024 at 14:57

      Concordo con i punti di vista espressi dalla testata, e reputo vergognosa la sassaiola al quale sono sottoposti gli autori di questo giornalismo di inchiesta.

      • Giovanna Glionna
        8 Agosto 2024 at 1:04

        Aderisco, sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”.
        Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

        Giovanna Glionna, pensionata.

        • Vincenzo Fornara
          10 Agosto 2024 at 15:18

          Concordo in tutto e per tutto

    • Vincenzo Fornara
      9 Agosto 2024 at 12:29

      Aderisco

      • Luigi Ferrillo
        12 Agosto 2024 at 19:28

        Concordo in tutto

  2. 5 Agosto 2024 at 16:41

    Sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”. Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

    Mauro Poggi
    pensionato, ex dirigente d’azienda

    • Daniele Boschi insegnante
      7 Agosto 2024 at 9:59

      Sottoscrivo il documento ‘Rompere i tabù, aprire il dibattito’. Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari

  3. Claudio Bernola
    5 Agosto 2024 at 17:34

    Siamo di fronte ad una paradossale “tirannia libertaria”, non lontana da quella categoria dell'”antifascismo fascista” già vaticinata ai suoi tempi da Pier Paolo Pasolini. Un sistema assolutamente “laicista” e cantore (a parole) della “critica” e del “dubbio cartesiano”, si afferma a tutti gli effetti come una sorta di “teocrazia senza Dio”, una “chiesa del nulla” che impone a forza i propri dogmi e condanna I dissidenti alla “damnatio memoriae”…il “rogo laico” 2.0

  4. Sergio Strozzi
    5 Agosto 2024 at 17:44

    Vorrei sottoscrivere il documento!

  5. Mauro campisi
    5 Agosto 2024 at 22:39

    Aderisco a questo appello.

    • Fabrizio Marchi
      5 Agosto 2024 at 22:58

      Cortesemente, la tua professisone, se vuoi, grazie.

  6. ELISABETTA SARDINI
    5 Agosto 2024 at 22:42

    assolutamente firmo, proprio in quanto donna e non femmina. Certe dinamiche hanno francamente rotto!! pubblico volentieri il mio vero nome.

    su Youtube Elisa_Rossi, atea , pensante, ribollente.

    • Fabrizio Marchi
      5 Agosto 2024 at 22:57

      Cortesemente, la tua professione, se vuoi, grazie

      • Filippo Spinella
        6 Agosto 2024 at 0:00

        Filippo Spinella impiegato.
        Vorrei sottoscrive il documento

      • ELISABETTA SARDINI
        7 Agosto 2024 at 16:01

        sono disoccupata. Ero un’impiegata amministrativa.

    • Davide Salerno
      10 Agosto 2024 at 10:09

      Autorizzo la redazione a inserire il mio nome tra quello dei firmatari. Davide Salerno, disoccupato. Un saluto fraterno.

  7. Federico Lovo
    5 Agosto 2024 at 23:18

    Sottoscrivo.
    Federico Lovo, commesso.

  8. Francesco Carlo Zanetti
    6 Agosto 2024 at 0:35

    Firmo. Francesco Carlo Zanetti, attore

  9. Michele Bonsignore
    6 Agosto 2024 at 0:38

    Aderisco e sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”.
    Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

    Michele Bonsignore, Medico chirurgo

  10. Michele
    6 Agosto 2024 at 0:53

    Sottoscrivo
    Cerionese Michele
    Operaio

  11. Gianfranco Santoro
    6 Agosto 2024 at 2:55

    Sono insegnante, comunista e QUINDI da sempre opposto all’ideologia del femminismo, non ai diritti delle donne. Aderisco all’appello

  12. 6 Agosto 2024 at 3:00

    Sottoscrivo obbligatoriamente e mi congratulo per l’iniziativa.

    Giovanni Viglietta – docente universitario e attivista

  13. maria criistina lauretti
    6 Agosto 2024 at 11:47

    aderisco all’appello e trovo in “tirannia libertaria” un’ efficace sintesi del problema

    M Cristina
    Psichiatra pensionata

  14. Pietrantonio Bruno
    6 Agosto 2024 at 12:39

    Sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”. Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

    Pietrantonio Bruno – Disegnatore di fumetti

  15. Enrico Mazzoleni
    6 Agosto 2024 at 15:40

    Aderisco. Mi chiamo Enrico Mazzoleni e sono un fattorino

  16. Gianluca Torromeo
    6 Agosto 2024 at 16:53

    Sottoscrivo.

    Gianluca Torromeo

  17. Roberto Villa
    6 Agosto 2024 at 17:46

    Aderisco e sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”.
    Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

    Roberto Villa, Informatico.

  18. Simone
    6 Agosto 2024 at 21:33

    Sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”.
    Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

    Simone, studente

  19. Filippo
    7 Agosto 2024 at 0:22

    Supporto la causa e mi auspico che questo dibattito dia vita anche ad un cambiamento di rotta della società.

    Filippo Beltramme – Personal Trainer

  20. Alessandra Padula
    7 Agosto 2024 at 8:22

    Sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”. Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.
    Alessandra Padula, saggista

  21. Alberto Cecchetti
    7 Agosto 2024 at 11:00

    Sottoscrivo il documento “Rompere i tabù, aprire il dibattito”.
    Autorizzo la redazione ad aggiungere il mio nome all’elenco dei firmatari.

    Alberto Cecchetti

    Pensionato da Ottico Optometristra
    Cultore di storia e scienze sociali

  22. Sergio Binazzi
    7 Agosto 2024 at 11:32

    La mia più sincera solidarietà al compagno Fabrizio Marchi. Sottoscrivo Binazzi Sergio. Pensionato comunista

  23. Claudio Manzari
    7 Agosto 2024 at 17:57

    Sottoscrivo il documento contro il politicamente corretto e autorizzo la pubblicazione di nome e cognome.
    Pensionato ex Pubblica Amministrazione.

  24. Piero
    7 Agosto 2024 at 23:11

    Tutti pronti a partecipare allo spettacolo che il padrone ha organizzato in spregio a quanto detto da Marx.

    Piero Citrato ingegnere elettronico che lavora nello sviluppo di analisi di ottimizzazione di processi produttivi

    Condivido la solidarietà ai compagni comunisti

  25. Gian Marco Martignoni
    8 Agosto 2024 at 16:10

    Aderisco all’Appello, che trovo molto convincente. Gain Marco Martignoni sindacalista Cgil

  26. Giuseppe Fecondo
    8 Agosto 2024 at 16:30

    Condivido e sottoscrivo il documento “rompere i tabu e aprire il dibattito” Sono un pensionato

  27. fernando rossi
    8 Agosto 2024 at 16:58

    Non è l’unico tabù, ma cominciare sarebbe utile

  28. Mario
    9 Agosto 2024 at 12:15

    Caro Fabrizio, innanzitutto tanta solidarietà, come sempre d’altronde! Puoi aggiungere i miei dati: Mario D’Angelo, ex imprenditore. Un abbraccio forte.

  29. Marcello
    9 Agosto 2024 at 13:46

    Aderisco all’appello.
    Marcello Bernacchia, insegnante

  30. Ros* lux
    11 Agosto 2024 at 9:22

    Non sono d’accordo con questa iniziativa, perché credo che la migliore risposta a chi fomenta sessiste contrapposizioni di genere/ sesso ,sia promuovere una vera ed efficace lotta di classe.
    Per esempio, l’8 marzo scorso ho proposto di sollevare la questione della giornata lavorativa legale di 13 ore e la settimana lavorativa legale di 48 ore medie quadrimestrali ex Dlgs 66/03…
    Ricordando come sia tornata attuale la rivendicazione della giornata lavorativa legale di 8 ore e lo sciopero internazionale delle donne con questa fondamentale rivendicazione,proclamato su proposta di Rosa Luxembourg e Clara Zetkin dalla Conferenza delle Donne Socialiste del 1910 a Copenaghen.

    “Il neo femminismo è UN Socialismo degli imbecilli”

    • Fabrizio Marchi
      11 Agosto 2024 at 12:21

      A mio modesto parere rispondere agli attacchi sessisti e forsennati del femminismo sostenuto da quasi tutto il sistema mediatico e politico dominante è anch’essa una forma di lotta di classe, non vedo dove sia la contraddizione.

      • Ros* lux
        11 Agosto 2024 at 14:04

        Si rischia di alimentare una puerile e sterile polemica,che fa il gioco di chi vuole fomentare contrapposizioni sessiste.
        Mentre dovrebbe essere chiaro che il fronte principale rimane la lotta di classe.
        Concordo sul fatto che oggi il neofemmismo è l’ideologia classista , irrazionalista , reazionaria che promuove gli interessi e la scalata al potere (lotta di classe al contrario) di un ceto femminile rampante (anti e neo femminista) ,che ha egemonizzato il movimento femminista sviluppatosi storicamente nel movimento internazionale dei lavoratori.

        • Fabrizio Marchi
          11 Agosto 2024 at 14:56

          Bè, ma allora quanto dici va denunciato, quindi non c’è contraddizione fra la lotta di classe e la lotta al femminismo, il che fa parte, marxianamente parlando, della lotta ideologica, cioè del necessario disvelamento dell’ideologia del nemico di classe. E oggi da questo punto di vista non c’è nulla di più subdolo del femminismo che si camuffa abilmente come ideologia di liberazione quando in realtà è uno strumento fondamentale e formidabile del capitale. Continua a non sussistere la contraddizione e ti invito, anzi, a sottoscrivere quel documento…

  31. Roberto
    11 Agosto 2024 at 17:12

    aderisco ai contenuti di questo appello e perciò autorizzo la redazione ad apporre la mia firma ad esso:
    Roberto Pagnotta
    Insegnante precario

  32. Giulio larosa
    13 Agosto 2024 at 10:14

    Sottoscrivo l appello. Giulio larosa ingegnere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.