Oggi, 25 Novembre, Giornata della violenza contro le donne – diciamola meglio, kermesse di regime finalizzata all’ottundimento delle menti e al depistaggio ideologico – è bene ricordare che:
I maschi in Italia costituiscono:
Il 95% circa dei morti sul lavoro (il restante 5% di donne muore, tranne rarissime eccezioni, mentre si reca sul posto di lavoro, cioè per incidente stradale);
il 95% della popolazione carceraria;
la totalità dei suicidi per perdita del lavoro o per impossibilità di trovarlo;
il 75% dei suicidi per altre ragioni;
la pressochè totalità degli “hikikimori”, cioè dei giovani che si rinchiudono in casa e rifiutano di vivere una vita normale;
la stragrande maggioranza dei senza casa e dei ricoverati alla Caritas e nei vari centri di accoglienza;
la stragrande maggioranza delle persone separate ricoverate nei centri di accoglienza;
la maggior parte degli abbandoni nella scuola primaria;
la pressochè totalità della popolazione studentesca negli istituti tecnici e professionali (cioè le scuole di serie B) e la minoranza nei licei classici e scientifici (cioè le scuole di serie A);
non hanno alcuna voce in capitolo sui diritti riproduttivi;
vanno in pensione più tardi delle donne nonostante svolgano i mestieri più pesanti, usuranti, nocivi e spesso mortali;
la maggior parte di coloro che agisce in modo violento in ambito familiare ha a sua volta subito violenza dalle madri (dato Istat);
sono meno del 10% (37.000) dei cosiddetti “baby pensionati” (500.000 sono donne);
la gran parte di loro (questo non è e non può essere, ovviamente, un dato ufficiale, ma qualsiasi persona di buon senso, uomo o donna che sia, sa perfettamente che le cose stanno così…) è in una condizione di subordinazione dal punto di vista sessuale e non è assolutamente in grado di autodeterminare la propria vita sessuale.
E tante altre cose ancora…
P.S. I dati, i numeri, e le percentuali di cui sopra sono da tutti riscontrabili e verificabili e tratti da fonti ufficiali (Inail, Istat, ministeri vari ecc.)
Questa è la condizione reale della maggioranza degli uomini nella società patriarcale, cioè quella società che secondo la narrazione mediatica-ideologica dominante garantirebbe loro una posizione di potere, privilegio e dominio a prescindere, per il solo fatto di appartenere al genere maschile. Non ho altro da aggiungere.