“Pensare e fare progetti per il futuro”. Secondo Bauman ciò avveniva nel passato nella società di tipo fordista. Gli esseri umani nello scontro con il potere, scontro mai risolutivo, scontro che si protraeva nel tempo, quasi in una dimensione infinita, avevano la possibilità di avere dei punti di riferimento fissi e quindi la possibilità di credere nella propria persona e di fare dei progetti per il futuro.
L’intervista a Bauman su “Repubblica”, poco tempo prima che il grande sociologo morisse, risulta per me inquietante, dato che lo studioso aveva voluto essere non solo l’analista della modernità ma anche il suo profeta. ” Abbandonate ogni speranza di totalità, futura come passata, voi che entrate nel mondo della modernità liquida”1)
Nella modernità liquida “le condizioni in cui si opera e le strategie formulate…invecchiano rapidamente e diventano obsolete prima che gli attori abbiano avuto una qualche possibilità di apprenderle correttamente”.2) “La vita liquida è, insomma, una vita precaria, vissuta in condizioni di continua incertezza.”3)
Bauman mette in evidenza ciò che sociologi, filosofi, scittori…avevano captato già negli anni 80/90: la volatilità della condizione umana, la ricerca dell’individualità nel conformismo consumistico, nell’edonismo effimero, nella speranza di afferrare l’attimo e di dare un senso alla vita. Nella marea montante del neoliberismo planetario tendono a scomparire le radici della sicurezza. Nella continua mutevolezza dei nostri orizzonti, la nostra individualità si costituirà in modo frammentario, scomposto, incoerente.
La società liquida di cui parla Zigmunt Bauman è il luogo del trionfo del capitalismo, del profitto, della merce.4) E’ il luogo dove l’individuo ha smesso di pensare criticamente il suo status di cittadino, di lavoratore, di essere sociale. Una vita liquida disegnata, organizzata e gestita dall’elite al potere che concede spazi marginali ai suoi sottoposti che quegli spazi li vivono come la cosa più preziosa e importante della vita.
Per Jean Paul Sartre “l’individualità era un progetto a vita”4)
Nessun progetto sicuro: né il lavoro, né lo studio, né la casa, né il matrimonio, né la maternità/paternità, né la pensione
Ma i tempi son cambiati. E’ vero che il Capitale sta continuando a dare botte da orbi alle popolazioni ma è anche vero che la sua egemonia ideologica e culturale appare in crisi. Si pensi per esempio alle elezioni americane (ciò che conta non è che abbia vinto il cialtrone ma che abbia perso l’apparato dominante rappresentato dalla Clinton), alla Brexit e alla vittoria referendaria in Italia ( sbugiardati i media mainstream).
Mi domando: Bauman, parlando del passato quando le persone “contavano”, non avrà fatto riferimento, volutamente o no, una volta riposto nell’archivio della storia vita e modernità liquida, ad un futuro in cui le persone conteranno davvero e saranno protagonisti della loro vita e della loro storia?
NOTE
1)Zigmunt Bauman, Modernità liquida, Bari 2011
2) Zigmunt Bauman, Vita liquida, Bari 2009
3) Zigmund Bauman, op. cit.
4)Susan George, Come vincere la guerra di classe, Milano 2011
5) Zigmund Bauman, op. cit.