Pochi minuti fa Gianluigi Nuzzi, giornalista e conduttore di “Quarto grado”, è intervenuto nella trasmissione di Floris per presentare il suo libro dal titolo “I predatori. Soldi, droga, stupri, la deriva barbarica degli italiani”.
Naturalmente questi predatori, narcisi e manipolatori, sono tutti uomini (e figurati) e non poteva mancare l’immancabile tirata sulla violenza subita dalle donne, ovviamente agita dagli uomini.
Un argomento molto originale, va riconosciuto, di cui nessuno/a parla mai. Per la serie, se non siete famosi e inseriti negli ambienti che contano e volete pubblicare un libro – anche che tratti di cucina o dei pesci pappagallo – è fondamentale dedicare un capitolo alla violenza maschile sulle donne. Troverete sicuramente un editore disposto a pubblicarlo anche se il libro è una ciofeca. E’ un tentativo che prima o poi voglio provare a fare, anzi una scommessa.
Prima di questa marchetta (poco prima ce n’era stata un’altra con protagonista Rutelli, non vale neanche la pena entrare nel merito) il Nuzzi ha partecipato all’immancabile gazzarra guerrafondaia capitanata dai soliti Antonio Caprarica e Bruno Tabacci, ormai ospiti fissi, più altri, fra cui il giornalista Marino Sinibaldi (ex Lotta Continua) che ha perorato la causa della guerra perché “l’Occidente difende i diritti degli lgbtq e quindi non può essere messo sullo stesso piano della Russia”. Un ascoltatore un po’ ingenuo e a digiuno di politica potrebbe chiedersi perché allora non si fa la guerra a mezzo pianeta, cominciando dal Qatar, dagli Emirati Arabi e dall’Arabia Saudita alla quale invece vendiamo le armi per massacrare gli yemeniti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. Forse perché sono nostri alleati? Va bè, questi sono dettagli, retorica scontata di chi, come il sottoscritto, è animato da una vis polemica fine a se stessa…
Il top del teatrino c’è stato, a mio parere, quando il Nuzzi ha detto testualmente:” Siamo di fronte ad un precedente gravissimo e inquietante perché per la prima volta un potenza nucleare ha attaccato un paese limitrofo!”.
Mi chiedo dove sarebbe la novità e la relativa inquietudine che dovrebbe suscitare. Immagino la questione geografica; fa forse differenza che ad essere attaccati siano l’Iraq o la Libia e non il Messico? Di certo gli USA, grande potenza nucleare, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi avranno attaccato una trentina di paesi, anche se non limitrofi. Quale sarebbe la differenza che creerebbe un precedente così inquietante?
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