Alice Weidel è la co-presidente
del partito di nazionalista di destra
tedesco AFD. La co-presidente è notoriamente lesbica e convive con la produttrice cinematografica Sarah
Bossard con cui ha adottato due bambini. La sua carriera l’ha vista lavorare per
istituzioni capitalistiche del calibro della Goldman Sachs. Donne con
orientamento affettivo omosessuale nell’Europa atlantista sono a capo dei
partiti sia di destra che di sinistra. Non si può non essere soddisfatti del superamento di taluni
pregiudizi verso categorie di persone che hanno subìto lungamente ingiuste
sofferenze e discriminazioni. Eppure il sospetto è che si usino le persone
omosessuali da parte dei partiti per legittimarsi dinanzi al popolo con fini
differenti: a destra per liberarsi dall’onta del passato razzismo, a sinistra
per occultare i diritti sociali e farsi portavoce dei soli diritti civili. In
entrambi i casi le persone omosessuali sembrano un mezzo da usare per
autolegittimarsi con la complicità delle stesse. In una società a misura di
essere umano le persone sono “fini e mai mezzi”.
Nel caso della
sinistra, dopo la svolta liberale e liberista, essa si è trasformata nella
sovrastruttura del sistema capitalistico, ovvero è parte di un dispositivo di
eliminazione di ogni vincolo etico o religioso in modo da favorire e sostenere
il consumismo e l’idolatria dei desideri individuali; questi ultimi sono
divenuti “diritti”, e naturalmente il mercato ringrazia, in quanto è pronto a
soddisfarli. I diritti sociali sono nel dimenticatoio, essi devono essere
rimossi e pensati dagli elettori come un limite alla libertà, dato che gravano
sulla spesa pubblica, per cui sono uno spreco. Nella caso della destra, essa deve
presentarsi ai suoi elettori senza l’ombra di un passato ingombrante che troppo
facilmente l’associa al nazifascismo, e ciò potrebbe limitare il voto dei giovani e non
solo. Per potersi presentare in modo da far dimenticare il passato la presenza
di dirigenti dichiaratamente omosessuali consente una notevole credibilità, in
quanto si dimostra l’aver abbandonato e fugato “le ombre razziste del passato”.
Usare categorie di
persone che hanno subito discriminazioni in passato è il segno, si può
ipotizzare, che le ombre del passato non sono state fugate, anzi si allungano
considerevolmente. Usare significa non “riconoscere l’altro” nella sua umanità.
Un altro elemento
dovrebbe indurci a “pensare e a congetturare” sull’attuale situazione politica:
si è dinanzi ad una operazione di marketing e non di emancipazione o di libertà.
Un sistema morente o in decomposizione nella sua fase finale non può che dare
il peggio di sé. Destra e sinistra si
confrontano su talune tematiche divisorie come il “gender e la famiglia”, ma
entrambe difendono il capitalismo. Il vero scopo di questa grande operazione
politica nella quale le persone omosessuali sono la testa d’ariete con cui si
rassicurano gli elettori sull’inclusività aprioristica dei partiti, a
prescindere dalle ideologie affermate, è eternizzare il capitalismo. Si discute
di temi secondari, in modo da evitare di affrontare il problema primo: il
modello economico e sociale da perseguire. Destra e sinistra si ritrovano unite
all’ombra del capitale. Le differenze sono solo parte del grande inganno
elettorale.
La responsabilità
dello sfacelo sociale e della qualità di vita in picchiata viene individuata nei
migranti, per cui da destra come da sinistra con sfumature differenti si
afferma di essere per i migranti legali e violentemente ostili ai migranti
clandestini e simili. Le vittime del sistema capitalistico: migranti e precari
per entrambi gli schieramenti sono responsabili dello sfascio. Si scambia la
causa con l’effetto.
Nel gioco delle parti
e alternandosi, affinchè nulla cambi, abilmente l’alternativa è simile alla
controparte. La sinistra sembra più morbida e accogliente con i migranti, in
realtà dopo averli accolti li consegna al mercato del lavoro che li
cannibalizza. La destra vorrebbe espellere solo i clandesini e tuona contro le
violenze dei migranti, ma tace dinanzi agli imprenditori che li sfruttano.
L’AFD è per i diritti civili che gli islamici minacciano. Destra e Sinistra si
ritrovano, al di là dello stile, sulla stessa linea di difesa dei padroni. Il
sistema elettorale maggioritario silenzia i partiti minori che, potenzialmente
potrebbero essere l’alternativa, ma il sistema elettorale li eslude a priori
dalla pubblica visibilità e in tal modo i Parlamenti sono blindati e sicuri,
sono nelle mani dei padroni che finanziano la destra come la sinistra.
La destra tedesca
utilizza i diritti alle persone
omosessuali per marcare la differenza tra l’occidente liberale e l’Islam e si
propone come la difenditrice dei diritti individuali. Insomma il conflitto è
orizzontale e mai “verticale”. In tutta
questa opacità, in cui nulla è come appare, resta un dato trasversale che la
destra e la sinistra occultano, ovvero che i diritti individuali senza i
diritti sociali e il lavoro dignitoso sono privilegi per ricchi. Una comune
persona omosessuale precaria e con diritti sociali limitati o nulli è spinta
verso la marginalità sociale, dove nuove e antiche discriminazioni si
riattivano in modo inquietante. Al momento si assiste alla “politica spettacolo”,
ma questo sembra non essere riconosciuto, pertanto destra e sinistra
perfettamente interscambiabili continueranno ad essere la sovrastruttura della
struttura economica capitalistica.
Il futuro sembra
allontanarsi da noi, mentre ci avviamo a vivere in un tempo in cui l’eterno
presente è intessuto di ambiguità e di menzogne sempre più difficili da
decriptare. Le persone omosessuali che detengono posizioni di potere a destra
come a sinistra sono appartenenti alle classi privilegiate, per cui ancora una
volta gli esclusi non hanno voce, per loro parlano, apparentemente, i
privilegiati. Una operaia omosessuale non ha gli stessi bisogni di una manager
lesbica. Una borghese in carriera lesbica o eterosessuale rappresenta sempre e
soltanto la propria classe sociale.
Solo il “bene” è
profondo, affermava Hannah Arendt; nulla di più sbagliato, anche il male ha la
sua profondità, è polimorfico e si camuffa fino a derealizzare i popoli. Il
male ama le maschere, devia le parole dal loro significato, si appropria delle
altrui tradizioni politiche per piegarle alle logiche dei “nuovi padroni; il
male è organizzato per impedire la visione nitida della verità/bene. Il male
non ha fondamento e non ha forma, pertanto utilizza ogni esperienza e valore
per imperare e lasciare che le “gerarchie sociali e i capitali restino
intoccabili”. Ciò che appare è una vetrina con le sue merci, dietro, ben
celati, ci sono i padroni. La caverna di Platone è tra di noi, solo che le
ombre ora sono sostituite dall’abbaglio accecante della società dell’immagine,
tra le cui pieghe si nasconde l’oscurità sua sostanza.
Il bene si fa sempre e
solo in un modo, sentenziava Aristotele, il male in molti modi, non si può che
condividere, specialmente se si osserva il presente.
Le analisi critiche devono esserre appurate e condivise, in modo che la solitudine non faccia deviare dalla realtà storica immanente. Anche la solitudine, è una trappola pianificata, è una manifestazione del male opaco e denso, in cui siamo. Se questa è la verità le nostre congetture devono essere rese pubbliche, in modo da correggere errori interpretativi ed ermeneutici, i quali sono sempre dietro l’angolo in un momento della nostra storia in cui il virtuale sembra sostituirsi alla realtà e in cui la flessibilità liberista, divenuta il “valore”, penetra ovunque violando il senso della politica, dei luoghi e delle parole. La flessibilità dei mezzi per conservare il potere, questo è il male infiltrante e senza fondamento nel quale ci muoviamo e non riconosciamo. Il “bene oggettivo” non può che iniziare con il riconoscimemento del “male” con le sue metamorfosi.
epa11818467 Alternative for Germany (AfD) party and faction co-chairwoman and top candidate for the federal election Alice Weidel delivers a speech as delegates confirm her as the AfD’s chancellor candidate during the party’s federal conference in Riesa, Germany, 11 January 2025. The AfD holds the 16th Federal Party Congress on 11 and 12 January to elect the party’s candidate for chancellor and to adopt its federal election program, ahead of the early general elections scheduled on 23 February. EPA/MARTIN DIVISEK
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