No all’utero in affitto. Si ai diritti dei bambini

Pur confermando la mia totale e assoluta contrarietà alla pratica mercificante (per le donne e ancor più per i bambini), capitalista e sostanzialmente neocolonialista e razzista dell’utero in affitto, trovo altrettanto abominevole che si possa concepire di negare i diritti (di cittadinanza o qualsiasi altro) ai figli delle coppie lgbtq o etero che si sono avvalse di tale pratica, quale che sia la loro origine. A meno di non pensare che le colpe o le responsabilità dei padri o delle madri debbano ricadere sui figli.  Specie in considerazione del fatto che non è nelle nostre possibilità scegliere da chi, come, dove e quando venire al mondo.

Tutti coloro che vivono in uno stato che si considera democratico debbono godere degli stessi diritti, senza se e senza ma.  Dopo di che possiamo e dobbiamo discutere (e soprattutto opporci) come e quanto vogliamo sulla cosiddetta “maternità surrogata”  (hanno pudore a chiamarla per quello che è anche i suoi più ferventi sostenitori…) ma questo è un altro discorso.  Il fatto stesso di essere venuti al mondo o di trovarsi a vivere in un paese che si considera evoluto e democratico, anche se si è nati altrove, comporta il diritto a godere di tutti i diritti di cui godono tutti i membri di una comunità.

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Fonte foto: da Google

3 commenti per “No all’utero in affitto. Si ai diritti dei bambini

  1. Panda
    6 Aprile 2023 at 16:58

    A me pare che nel blocco di trascrizione di falsi atti di paternità/maternità non venga toccato alcun diritto del bambino; se mai accadrebbe il contrario validandoli. Di là dell’ambito ideologico di provenienza, mi paiono del tutto fondate queste considerazioni della Terragni: https://feministpost.it/italy/il-prefetto-al-sindaco-sala-stop-alle-registrazioni-dei-figli-di-coppie-dello-stesso-sesso/

    Dirò di più: nel caso di adozioni illegali i figli vengono anche levati alle coppie che li hanno adottati illegalmente, precisamente per scoraggiare la pratica; non riterrei mostruoso si facesse altrettanto con chi ha la bella idea di andare a farsi sfornare il bimbo su ordinazione all’estero.

    • Fabrizio Marchi
      6 Aprile 2023 at 20:19

      La mia opinione, per essere ancora più chiaro, è che certamente il bambino deve avere diritto a conoscere il suo genitore biolgico (e che venga riconosciuto come tale) ma che possano essere riconosciuti come genitori adottivi anche quelli che lo hanno avuto da una maternità surrogata. Sempre e solo al fine di una maggiore tutela del bambino. Dopo di che posso sempre sbagliarmi. L’articolo nasce da una sensazione che ho avvertito nei giorni scorsi provocato dalle reazioni di molti; una reazione, appunto, motivata più da una ostilità ideologica (che posso anche capire…) piuttosto che dall’esigenza di tutelare i bambini. Insomma, un pò lo stesso “sentimento” di ostilità che si avverte quando molta gente si esprime sul tema dei migranti.
      Ciò detto, che il femminismo si divida al suo interno è comunque un fatto positivo.

      • Panda
        8 Aprile 2023 at 23:37

        La via delle adozioni in casi particolari continua a restare aperta (era se mai la finta maternità/paternità che rappresentava addirittura una corsia privilegiata per gli affittuari di utero altrui). Ciò detto, sicuramente ci sono stati toni sgradevoli; sono però anche circolati allarmismi ingiustificati propalati da fonti piuttosto pesanti: https://twitter.com/nytimes/status/1643187927676059652 Il che fa pensare che qualcuno che guadagna sui bimbi on demand non abbia gradito: non una cattiva notizia, a mio modo di vedere.

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