Dunque, la situazione è semplice. Il problema del potere oggi ha ormai oltrepassato le categorie novecentesche: destra e sinistra appaiono largamente superate dalla storia (per lo meno nelle loro attuali declinazioni). Non che non esista più il conflitto politico: evidentemente, quest’ultimo sarà vivo fino a quando vi saranno uomini. La grande novità storica è che il potere si presenta ora raccolto all’interno di due dimensioni fortissime e quasi inespugnabili: la tecnica e i suoi sacerdoti, le sovranità transnazionali (per esempio l’UE) e i suoi sacerdoti (con relativi chierichetti).
In uno scenario simile, la lotta politica dovrà ora esercitarsi da parte delle masse (che purtroppo sono oppresse dall’abbrutimento consumistico e dalle divisioni interne appositamente costruite dal potere) contro il potere tecnocratico e tecno-finanziario. Si tratta di una lotta durissima e non è affatto facile prevederne l’esito.
In seguito alle recenti elezioni, in Italia (da almeno cent’anni autentico laboratorio politico), vi è stato il primo importante segnale della volontà di lotta da parte del popolo. La risposta del potere non si è fatta attendere: con una compattezza che le masse sono ben lontane dal raggiungere, ha schierato le sue immense risorse militari e di propaganda al fine di soffocare la rivolta sul nascere. Non passa giorno senza che si registrino attacchi, il più delle volte pretestuosi e privi di fondamento, atti a scatenare la paura delle masse inebetite. Del resto, si tratta di strategie già abbondantemente utilizzate in altri tempi, anche recenti, e non vi sono motivi per supporre che non possano funzionare ancora.
Non sono particolarmente ottimista circa il ritorno di una effettiva lotta politica democratica e di un ripristino di una sana dimensione del conflitto. Non lo sono non tanto perché considero invincibili i poteri che oggi dominano il mondo, quanto perché le masse appaiono ormai disgregate e afflitte da una falsa coscienza rassegnata al proprio destino servile, se non totalmente inconsapevoli della posta in gioco. Senza l’apporto delle donne e degli uomini coscienti della loro libertà (ciò che il potere si affanna ogni giorno a deprimere), tuttavia, il conflitto che il nascente governo italiano va attivando sarà del tutto vano e sarà ineluttabilmente sconfitto. Quando ciò dovesse succedere, il potere diventerà ancora più inattaccabile e chissà se una nuova forza di opposizione sarà ancora capace di nascere ed imporsi con qualche speranza di successo.
Foto: Sguardi Notturni (da Google)