Lo schema è chiaro


Ormai lo schema è chiaro: se le elezioni le vinciamo noi (dove noi sta per qualunque cosa sia gradita a Washington e a una UE ormai ridotta alla subalternità del servo sciocco/utile idiota), oppure è di sicuro un golpe. Si noti la ribalderia oramai consueta della vignetta di Ellekappa (storica matita de L’Unita ormai tristemente ridotta a questa propaganda di bassa lega) che agisce il solito ricatto morale: tutto ciò che non è gradito al pensiero dominante liberal e politicamente corretto è di sicuro rozzo, retrivo e reazionario. Del resto questi giornali maneggiano oramai certe notizie con la spudoratezza partigiana che consente loro un “pubblico ammaestrato che non fa paura”, per dirla con Guccini, cloroformizzato da decenni di manipolazioni. Io non lo so come siano davvero andate le cose in Venezuela ma so che il manicheismo muscolare di questi articoli è a dir poco sospetto. Articoli che trasformano in granitiche certezze quelle che non sono che illazioni. Ma d’altra parte cosa vuoi che contino ormai i fatti in una realtà mediatica totalmente post-fattuale, in cui tutto ciò che pare contare sembrerebbe essere quanta dose di woke culture debba corredare le kermesse canore o sportive internazionali. Non sono illazioni invece le decine (qualcuno ne ha contate più di 70) di standing ovation che ha meritato il premier israeliano Netanyahu per aver praticamente raso al suolo la Striscia di Gaza, lasciando sul terreno oltre 40.000 morti, di cui quasi la metà bambini. Ma che ci frega? Se è applaudito dal congresso della “più grande democrazia del mondo” sarà di sicuro una brava persona. Quel che mi lascia più basito è che ormai, tolti gli studenti (peraltro umiliati e offesi), non c’è più alcuna coscienza critica di sinistra a protestare contro tali derive (se si esclude quella marginale oppure marginalizzata dí Wagenknecht, Melenchon, Corbyn), anzi i cosiddetti intellettuali di sinistra magari li trovi in prima fila a chiedere più armi per tutti, quando ormai è noto anche ai muri che il mondo è in fiamme principalmente a causa degli ultimi colpi di coda del rantolante imperialismo usa, che destabilizza il pianeta esportando la democrazia dal medioriente all’Europa orientale (dove ormai dovrebbe essere chiaro che, a prescindere dall’autocratismo putiniano, se si combatte una guerra pluriennale e’ per via del fatto che prima l’Occidente a guida angloamericana (la NATO per la precisione, che non è una bocciofila ma il più spudorato strumento militare di espansionismo geopolitico) ha creato il casus belli “abbaiando ai confini della Russia” (usando un’efficacia metafora di Papa Bergoglio), poi proseguito la “proxy war” contribuendo a foraggiare i fatturati dell’industria bellica (inutilmente messa all’indice da Michael Moore 20 anni fa). Mentre i media internazionali garantiscono copertura ideologica, esibendo alla pubblica esecrazione il “bad guy” di turno, con studiato processo di “hitlerizzazione” del nemico (di Washington).

1 commento per “Lo schema è chiaro

  1. Andrea Vannini
    30 Luglio 2024 at 14:31

    “a prescindere dall’ autocratismo putiniano”? Frase infelice e sbagliata

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