L’ Unione Europea, al di là della narrazione fatta da i media, sta facendo una pessima figura. Rispetto alle sanzioni economiche imposte alla Russia inizialmente : Germania, Italia, Cipro, Ungheria avevano manifestato perplessità e dubbi a causa degli effetti deleteri che esse produrranno sulle nostre condizioni economiche e sociali già provate da due anni di pandemia.
La Russia è la principale fornitrice di gas ai Paesi dell’U.E., ristrutturare il sistema per rendersi indipendenti rispetto alle forniture di gas dalla Russia richiede tempo con costi aggiuntivi che finiranno con il ricadere sulle fasce sociali più deboli. Italia , Germania, Ungheria e Cipro hanno messo da parte le perplessità, rispetto all’applicazione delle sanzioni economiche, solo quando Biden ha dichiarato che l’alternativa alle sanzioni economiche era la terza guerra mondiale. Dopo questa dichiarazione di Biden l’ UE non solo ha ceduto rispetto alle pressioni Usa ma ha adottato una serie di misure che di fatto sono una vera e propria escalation del conflitto.
La Germania ha aumentato la spesa militare, la von Der Leyen ha dichiarato che l’ UE finanzierà l’ acquisto di armi a favore dell’Ucraina. Italia, Germania, Francia, Svezia, ecc. ecc. hanno accettato di fornire armi all’ Ucraina tramite la Nato la quale le consegnerà via terra alle forze armate ucraine. In aggiunta alle forniture di armi si prepara l’invio di truppe nei Paesi confinanti con la Russia appartamenti alla Nato. E’ davvero difficile non considerare atti come questi non ostili.
Alle forniture di armi e al rafforzamento della presenza militare sui confini con la Russia, Putin ha risposto di aver allertato il potenziale nucleare. L’ UE, dal succedersi dei fatti appena descritti, in sostanza si appresta a condurre un conflitto con la Russia in nome e per conto degli USA. Sarà un conflitto che vedrà il dispiegamento di forze armate? Tutti ci auguriamo di no. Il che non vuol dire che non possa essere finanziato l’arruolamento di contractors, mercenari e roba simile. L’invito del Presidente ucraino e del suo Ministro degli esteri è chiaro << Chiunque voglia unirsi alla resistenza contatti le nostre ambasciate del mondo>> notizia, questa riportata da il Giornale .it.
Per cui il conflitto non solo sarà di tipo economico – finanziario ma anche militare utilizzando forze armate per cosi dire non ufficiali. Le sanzioni economiche, le forniture di armi, e non è da escludere l’invio di mercenari e contractors, hanno lo scopo di influenzare il negoziato appena avviato. I due contendenti, in questo primo incontro, si sono “annusati”. Interessante la presenza al tavolo della negoziazione del miliardario russo – israeliano Abramovich ex patron del Chelsea, oligarca russo voluto dall’Ucraina. Come a dire vediamo se è possibile aprire un fronte interno anti Putin tra gli oligarchi. Il conflitto proprio al fine di alzare il prezzo della trattativa sia da una parte che dall’ altra potrebbe subire una recrudescenza. Se sarà cosi lo capiremo nel giro delle prossime ore. Fino ad oggi l’ intervento Russo è stato , per così dire, ” soft” , per capirlo è sufficiente riflettere sul livello dei bombardamenti; nel caso in cui il bombardamento dovesse diventare molto più violento è chiaro che le posizioni dei due contendenti sono molto lontane.
Di contro l’Ucraina, incoraggiata dal sostegno in armi da parte dell’UE tramite la NATO, potrebbe opporre una resistenza ancora più dura trasformandola in guerriglia. Una cosa è certa, da tutto questo l’ Ucraina ne uscirà distrutta. L’Ucraina diventerà un altro Iraq da dover ricostruire. La stessa U.E. vedrà le proprie economie peggiorare. Da questo stato di fatto gli unici che ne beneficeranno saranno gli Usa i quali si troveranno un intero continente economicamente, socialmente e psicologicamente prostrato da dover ricostruire. Una ghiotta occasione per rientrare nell’enorme debito pubblico contratto in questi circa due anni di presidenza Biden.
In questi giorni si assiste a ricostruzioni e comparazioni storiche molto ardite. Siamo in presenza di un uso politico della Storia che non aiuta ad affrontare la tremenda crisi che abbiamo davanti gli occhi. Al di là degli striscioni e dei manifesti sventolati nelle piazze che i media tentano di far passare affollate di manifestanti il contesto non è nemmeno lontanamente simile a quello che portò allo scoppio della seconda guerra mondiale. Allora ci si interrogava se valesse la pena morire per Danzica, e la risposta fu si perché la Germania nazista aveva dichiarato sin da subito che lo scopo che l’ animava era l’espansione tedesca in nome della superiorità Ariana, ossia un conflitto bellico mosso da interessi sicuramente economici ma supportati da un’ideologia, da un insieme di valori, che teneva unito attorno al suo Furher un intero popolo. L’ unica comparazione storica possibile è quella tra il trattato di Versailles che pose fine alla Grande guerra e la fine della Guerra fredda con il crollo dell’URSS. Allora Keynes, in uno scritto che andò a ruba per il numero di copie vendute, evidenziò come il trattamento umiliante riservato alla Germania avrebbe aperto la strada a un nuovo conflitto bellico, cosa che, come è noto, successe.
Nei confronti della Russia è stato utilizzato lo stesso trattamento umiliante. A questo punto la domanda è: vale la pena morire per l’ Ucraina? Con tutta sincerità penso proprio di no. La Russia di Putin non è la Germania di Hitler, Putin non è Hitler. Se la classe politica che guida l’ UE non fosse fatta da nani che vedono le loro ombre e pensano di essere giganti non avremmo avuto nessun conflitto. Sarebbe stato sufficiente che la leadership UE si fosse fatta garante, da subito, del rispetto degli accordi di Minsk. Il casus belli che ha portato la Russia a proseguire l’azione politica difensiva con le armi è stato il mancato rispetto degli Accordi di Minsk da parte dell’Ucraina. Purtroppo a guidare l’Ucraina è un Presidente,Zelensky, che i media vogliono far passare come uno statista ma di fatto, per come si comporta, è convinto di stare ancora recitando il ruolo del “ Presidente” nella fiction televisiva che lo ha reso famoso.
All’epoca della sua elezione circa 20 media ucraini sottoscrissero una lettera aperta per chiedere a Zelensky di rispondere alle domande che gli venivano fatte. Brian Bonner direttore del Kyiv Post evidenziava ad Al Jazeere le << molte domande che non hanno risposta su Zelesky (…) Non penso che i suoi sostenitori o i consiglieri della sua campagna sappiano cosa potrà succedere se sarà eletto presidente>>.
Da più parti si evidenziava che “Servitore del popolo”, la fiction televisiva che lo ha reso famoso, fosse stata trasmessa dal canale televisivo di proprietà di Igor Kolomoisky, oligarca ucraino coinvolto in uno scaldalo bancario. Scriveva il giornalista Andrew Kramer sul New York Times, che il FMI interruppe per un periodo gli aiuti al governo ucraino perché i soldi che arrivavano dall’estero finivano sistematicamente nel salvataggio della banca di Kolomoisky, invece di essere destinati a scuole, ospedali e all’esercito, notate, impegnato contro i separatisti filorussi. Altra preoccupazione per il successo di Zelesky riguardava l’approccio con la Russia. ( il Post del 22 aprile 2019). Di fronte a un quadro politico di questo tipo i governi degli Stati che aderiscono all’UE e la stessa UE a partire dalla von Der Leyen stanno dimostrando di essere incapaci di prendere decisioni autonome e nell’interesse dei cittadini che li hanno eletti.
Rispetto alle piazze che si riempiono, forse, di manifestanti a favore della pace, se non ci fossero le bandiere ucraine parteciperei anche io perché la pace è un valore; mi chiedo se il conflitto durerà con effetti deleteri sulla vita di ciascuno di noi, le manifestazioni di cui sopra continueranno ad essere pro Ucraina o si rivolgeranno contro i governi e l’ UE? Se l’Unione Europea non fosse guidata da nani che si credono giganti sarebbe stata questa l’occasione per rimarcare la propria autonomia dal burattinaio di oltre Atlantico gestendo in modo oculato la crisi Ucraina in nome della pace e degli interessi europei. Purtroppo l’Unione Europa sta ancora una volta mostrando tutta la sua inutilità in aggiunta all’asservimento ideologico, culturale ed economico verso gli Stati Uniti. In conclusione questa Unione Europea fa di tutto per non farsi amare.
Fonte foto: da Google)