“Non ha appetito oggi, Sig. Christian?”
“Vede comandante, se frustiamo a sangue un marinaio perché ha rubato un pezzo di formaggio o una noce di cocco, cosa faremo ad un altro che si è macchiato di un reato appena più grave? Lo diamo in pasto agli squali?”
E’ così che risponde nel celebre film “Gli ammutinati del Bounty” il primo ufficiale, Fletcher Christian, al comandante del bastimento, William Bligh, che aveva poche ore prima fatto frustare un uomo colpevole di aver rubato una noce di cocco.
E’ di oggi la notizia che Andrea Serrani, il ristoratore marchigiano tifoso della Fiorentina che aveva dato una manata sul sedere alla giornalista Greta Beccaglia, è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione (con sospensione della pena subordinata alla partecipazione ad un percorso di trattamento psicologico) e al risarcimento di euro 15.000 alla suddetta giornalista e di euro 10.000 all’ordine dei giornalisti.
Pochi giorni fa, durante i mondiali in Qatar, il giornalista di Sportitalia, Tancredi Palmieri, è stato palpato sul sedere in diretta da una ragazza che passava di lì. Il giornalista si è messo a ridere e ha invitato la ragazza che nel frattempo si era allontanata a tornare indietro, cosa che lei ha fatto ed entrambi hanno continuato a ridere e scherzare. E il tutto, naturalmente, è finito lì, come è giusto che fosse.
Come la mettiamo? Violenza di genere anche in questo caso? Ricordo che si arrivò a parlare di stupro in occasione della altrettanto goliardica manata sul lato B della Greta Beccaglia. Certo, ora in tanti/e si affretteranno a sottolineare che i due episodi, del tutto identici, non possono però essere paragonati, perché la manata sul sedere di una donna ha una valenza diversa di una manata sul sedere di un uomo. E certo…Ragazzi/e, non regge, si sente il rumore delle unghie sugli specchi …
Conclusione. Siamo o non siamo in una società malata? Io credo proprio di sì e anche la palese contraddittorietà con cui questi (insignificanti, diciamocelo…) episodi vengono trattati sono il segnale del disfacimento in atto.
Fonte foto: Il Mattino (da Google)