La detenzione delle donne palestinesi è emblematica del carattere antidemocratico dell’attuale regime sionista. Umiliazione corporale e politica camminano, in questo caso, di pari passo. I media musulmani, arabi e persiani, riportano notizie agghiaccianti:
‘’Al-Quds. Due donne palestinesi, Fadwa Hamada e Jihan Hashima, sono detenute in condizioni estremamente difficili in isolamento nel carcere di Jalamah.
Secondo quanto affermato dalla Commissione palestinese per i detenuti ed ex-detenuti, due donne palestinesi sono detenute all’interno di una misera cella d’isolamento, sorvegliate con tre telecamere e private dei loro bisogni e diritti fondamentali’’ 1
Una emergenza umanitaria che si unisce allo compressione capitalista delle proletarie palestinesi, i dati riguardanti la Palestina sfuggono alle logiche eurocentriche e filo-israeliane delle isteriche femministe occidentali:
‘’In Palestina, il 18% delle donne fa parte della forza lavoro. Il 28% delle donne impiegate nel settore privato lavora senza contratto. Il 36% delle donne che lavorano sono pagate meno del salario minimo medio.
Nel mese scorso, il 95% delle donne ha riferito che il proprio lavoro ha subito un impatto negativo dall’emergenza. Il 44% delle donne ha fatto più lavoro non retribuito. Il 28% delle donne ha completamente perduto il lavoro.
Più del 50% delle donne dice di aver subito una significativa diminuzione del reddito e dei mezzi di sussistenza’’ 2
Le femministe occidentali si accomodano alla propaganda imperialista della Nato, creando la protesi ideologica politicamente corretta dell’imperialismo del ventunesimo secolo: americano-centrismo, filo-sionismo, superamento delle categorie politiche destra/sinistra e guerra inter-classista (es. donne contro uomini). Fuori dal mondo globalizzato (es. Siria, Palestina ed Iran), le donne partecipano alla costruzione dei processi di Resistenza, sono parte operante della classe lavoratrice. Non stupisce, nei confronti delle operaie palestinesi, il silenzio omertoso delle femministe occidentali intimamente legate al Padronato UE: il femminismo è un ancella omertosa del sionismo mentre l’europeismo è un ‘’aborto dell’imperialismo’’ citando la marxista antifemminista Rosa Luxemburg. Nella Palestina occupata, ormai un serbatoio di forza lavoro a disposizione della borghesia israeliana, sono stati sospesi 210 procedimenti giudiziari causa Covid-19, tutti riguardanti lo sfruttamento economico: le donne, alla pari degli uomini, vengono discriminate dall’arroganza padronale sionista.
La genuflessione del Femminismo Imperiale al colonialismo razzista dello stato ‘’per soli ebrei’’ non si ferma nemmeno dinanzi a notizie come queste:
‘’Il gruppo “Free Homeland, Free Women” [Patria Libera, Donne Libere] si è radunato per denunciare che, secondo i dati stilati dal Women’s Centre for Legal Aid and Counselling [Centro per il Sostegno Legale e di Ascolto delle Donne] (WCLAC), lo scorso anno almeno 23 donne palestinesi sono state uccise durante liti domestiche.
Le manifestanti sono state anche motivate dalla recente morte in un ospedale di Betlemme di Israa Ghrayeb, una ‘makeup artist’ diciannovenne, in seguito a quello che i suoi amici e sostenitori hanno descritto come un “delitto d’onore”. Eppure le forze israeliane avevano in mente qualcos’altro. Hanno represso con violenza la protesta pacifica attaccando alcune delle donne mentre marciavano verso il centro della Città Vecchia’’ 3
La verità è che le femministe – di destra, centro e soprattutto ‘’sinistra’’ – non hanno nessuna ragione materiale per promuovere i diritti civili: pompano soldi dall’establishment (es. Fondazioni Clinton e Gates) diventando megafono del ‘’fascismo educato’’. La lobby femminista è una sotto-casta della borghesia imperialista USA, una nano-lobby la quale in versione politicamente corretta rilancia la propaganda dei neoconservatori statunitensi contro il mondo non globalizzato. Il femminismo è un’arma da guerra dell’imperialismo. Dall’altra parte anche le femministe palestinesi commettono un errore strategico gravissimo, affermando:
“Noi (donne) rifiutiamo il fatto di essere una priorità che è rinviata a dopo la liberazione nazionale,” dice a MEE Razan Hazim, un’aderente a “Free Homeland, Free Women” che ha partecipato alla protesta di Ramallah. “Rifiutiamo la parola ‘dopo’,” afferma. “Intendiamo ridefinire la liberazione nazionale sulla base della libertà, della giustizia e della dignità sociale.” (Ibidem)
La liberazione nazionale (prioritaria) è la condizione necessaria per realizzare una ‘’società decente’’ (cit. Orwell). Non si possono realizzare ‘’libertà’’, ‘’giustizia’’ e ‘’dignità sociale’’ sotto una violenta occupazione neocoloniale come quella israeliana. Il femminismo non ci arriva, nel migliore dei casi (come quello terzomondista) è una ideologia inter-classista, nel peggiore promuove l’eugenetica discriminatoria dei conservatori contro il proletariato bianco: annichilire le forze rivoluzionarie.
Le femministe anti-musulmane vedono in Israele il ‘’campione dei diritti civili’’ rimuovendo l’oppressione più abietta: quella coloniale. Il femminismo antisocialista, in America Latina, ha trasformato il golpismo neonazista del complesso militar-industriale in ‘’lotta contro il machismo’’. La lobby femminista non ha il senso della storia, della politica e delle categorie politiche: Islam e populismo sono categorie complesse, con differenziazioni e genesi storiche interne. Il femminismo non ci arriva e per questo la CIA, esperta in manipolazione della masse, l’ha preso in custodia.
Le donne palestinesi resistono all’imperialismo sionista: dimostrano dignità e forza d’animo (anche grazie alla profondità spirituale dell’Islam) come le guerrigliere marxiste sudamericane. Le donne-militanti occidentali tacciono: l’estrema destra israeliana ha comprato il loro silenzio-assenso.
https://parstoday.com/it/news/middle_east-i221187-donne_palestinesi_in_isolamento_senza_diritti_fondamentali_in_una_prigione_sionista
http://www.assopacepalestina.org/2020/05/covid-19-violenza-contro-le-donne-e-conseguenze-economiche-in-palestina/
http://zeitun.info/2019/09/28/alcune-donne-palestinesi-che-manifestavano-contro-la-violenza-domestica-sono-state-aggredite-dalla-polizia-israeliana/