Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, vola in Israele per una visita di tre giorni.
“Una delle tappe del viaggio – spiega l’Ansa – sarà al Valico di Kerem Shalom dove gli sarà fatto un “briefing” sul funzionamento dei valichi di frontiera con la Striscia di Gaza” Salvini vola in Israele
Più che di un “briefing” si tratterà di un “training”. E si capisce, chi meglio degli israeliani può fare da nave scuola per alzare muri e “barriere protettive”? Gli ungheresi e i macedoni con i loro fili spinati, idranti e pastori tedeschi sono dei dilettanti al confronto. Del resto, tenere in gabbia un intero popolo non è da tutti.
Insomma, un mentore di altissimo livello per un mediocre, allo stato attuale, ma potenzialmente promettente e volenteroso allievo. Certo la Padania (o l’Italia “padanizzata” nei sogni e nelle aspirazioni di Salvini) non è Israele. Però l’aspirazione è quella.
Queste sono le amicizie del “sovranista” e “antimondialista” (e neofascista, anche se non dichiarato, riveduto e corretto) Salvini.
Proprio una bella confraternita.