La ragazzina svedese e il presidente italiano, ovvero grandezza e miseria dell’ambientalismo parlato

Poco meno di trent’anni fa, al congresso di Pesaro dell’allora Pci, il suo segretario Occhetto si trovava in difficoltà. Aveva levato gli ormeggi, via dal vecchio mondo comunista, senza chiarire in modo convincente né a se stesso né ai suoi oppositori dove la nave sarebbe attraccata. Ma se la cavò con quello che allora sembrò un vero colpo di genio: un appello commosso a sostegno degli indios dell’Amazzonia, causa universale al di sopra delle piccole beghe sul futuro del partito.

Per inciso, la cosa non ebbe il minimo impatto né sulle sorti degli interessati – oggi più che mai a rischio estinzione – né su quelle del nostro Achille, primo nella storia dei segretari del Pci ad essere licenziato per fallimento e mai più riavutosi dal relativo trauma.

Ricordare questa lontana vicenda nel pieno e meritato fulgore mediatico della ragazzina svedese un appello con centinaia di migliaia di followers in Europa e nel mondo, grandi manifestazioni, appelli a suo favore del nostro presidente e di altre illustri personalità, nominations in vista del futuro premio Nobel per la pace – può sembrare un accostamento irriverente e gratuito. Ma, purtroppo, non è così.

E non è così perché tutta la vicenda, dal clamore mediatico all’ennesimo premio Nobel alle intenzioni, sembra marcata dalla tara originale del politicamente corretto: quella di attribuire un valore salvifico ai nomi e alle parole; nell’intima convinzione che esse valgano di per sé a cambiare le cose.

Vincere una battaglia contro il riscaldamento climatico è centrale  per il futuro dell’umanità. Ma, proprio per questo, non può essere vinta con gli appelli, le prescrizioni, le leggi: tanto più quando queste promanano, come è avvenuto sinora, da aree geografiche o ceti sociali che non sono particolarmente colpite dal degrado ambientale e sono destinate a colpire, spesso negativamente, coloro che invece li soffrono in prima persona.

Non è solo un problema di giustizia distributiva. E’ la presa d’atto del fatto che la battaglia per la sopravvivenza dell’umanità intera non può non dico essere vinta ma quantomeno correttamente affrontata senza il concorso  di tutti.

Un concorso che non ti puoi nemmeno sognare, quando:

– una Parigi che sogna di poter fare a meno dell’automobile colpisce con nuove tasse coloro che vivono in aree abbandonate in cui non ne possono fare a meno;

–  un’Europa che si pone alla testa nella ricerca e nell’uso di fonti energetiche alternative assiste impotente e senza reagire alla formazione di un mercato del petrolio completamente dominato dagli Stati Uniti, fortemente interessati , accordi o non accordi, alla perpetuazione del suo uso nel tempo;

– i più grandi promotori del consumo di plastica nel mondo continuano ad incentivare il suo consumo, salvo a responsabilizzare gli utenti per sempre più inutili gare di riciclaggio;

– i paesi senza problemi per le loro risorse idriche abbandonano alla loro sorte le regioni desertiche o minacciate di desertificazione senza costruire, insieme, tecniche e regole per il suo corretto e per la sua equa ripartizione.

Alcuni esempi. A marcare l’esistenza di un mondo in cui le lezioni di buona condotta impartite un giorno sì e un altro pure suonano false e ipocrite (una deriva propria nel politicamente corretto) e perciò poco o per nulla recepite; e proprio in quel mondo che di una più efficiente tutela ambientale avrebbe maggiore bisogno.

E, allora, in attesa di un improbabile risveglio di un internazionalismo di sinistra non ci resta che accompagnare i nostri auguri di buon lavoro alla ragazzina svedese con questo meditato consiglio. “Ricordati che per i signori del politicamente corretto i complimenti, gli auguri e magari anche il Nobel dovrebbero essere un punto d’arrivo, diciamo un episodio che acquieti le loro false coscienze, e vai avanti. Ricordandoti che la difesa dell’ambiente diventa reale se è realmente praticata. E non da partiti verdi esangui o appagati; ma, direttamente, da centinaia di migliaia di persone, tra loro collegate, e in ogni angolo del globo e contro nemici visibili e in carne ed ossa“.

Con i nostri migliori auguri.

Risultati immagini per Greta con i leader politici immagini

Fonte foto: Energia Pulita Gratis (da Google)

 

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