La Russia starebbe affamando il mondo e in particolare l’Africa a causa del presunto blocco del grano ucraino.
Ormai non c’è più neanche uno straccio di senso del pudore nella narrazione mediatica-ideologica occidentale.
L’Africa (per non parlare dell’Asia e dell’America Latina, in pratica di tutto il mondo…) è stata per secoli letteralmente stuprata dalle potenze occidentali che l’hanno depredata, saccheggiata, colonizzata con metodi che definire brutali è un eufemismo. Riduzione in schiavitù, deportazioni di massa, genocidi, sfruttamento selvaggio, razzismo sistematizzato, regimi di apartheid.
Nella famosa Conferenza di Berlino del 1884 le grandi potenze europee si spartirono il continente né più e né meno di come si taglia una torta per festeggiare un compleanno. Un pezzo a me, uno a te, uno a lui, ad un altro e poi a quell’altro e così via. Il primo che arrivava in un territorio – questa era la “regola” – piantava la sua bandierina e quello era suo con tutto e tutti quelli che c’erano sopra. Fu chiamata la “corsa per l’Africa”.
Tuttora questo continente è sottoposto al processo di saccheggio sistematico e allo sfruttamento da parte delle grandi multinazionali e a forme di neocolonialismo sia monetario, commerciale ed economico che talvolta, al bisogno, militare da parte dei soliti noti. Un continente ridotto ad un immenso bacino di risorse e materie prime da saccheggiare a piacimento e di esseri umani da sfruttare.
E questi hanno la faccia tosta di affermare che la Russia starebbe affamando l’Africa. Il bue, anzi, una mandria di buoi che dà del cornuto all’asino.
Non ci sono parole.
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