Nonostante i proclami elettorali il centro destra non ha cambiato o men che mai, abrogato, la Legge Fornero, si sono invece adeguati all’innalzamento dell’età previdenziale peggiorando le stesse norme in materia di previdenza.
la legge di Bilancio in pillole stando a quanto scrive il Governo (fonte Camera dei deputati Dossier ID0011c.html)
Se poi guardiamo alla spesa pensionistica l’incremento, nel 2024, di quasi l’8% è ascrivibile solo per all’aumento dell’inflazione. Il vero problema è legato al numero degli occupati in rapporto ai pensionati, al numero effettivo delle ore lavorate (siamo il paese del part time incolpevole, del lavoro nero), gli stessi rinnovi contrattuali prevedono cifre pari a un terzo della inflazione.
Ne consegue un quadro a dir poco
desolante tra politiche di semi austerità, bassi salari, pensioni minime non
incrementate (altro autogol della Meloni rispetto alla retorica della destra
vicina agli anziani “costretti a vivere in miseria da Bruxelles”).
Alla fine hanno prevalso industriali e alfieri delle politiche comunitarie ad
esempio mesi or sono il Ministro Giorgetti aveva già precisato che la Manovra
di Bilancio non avrebbe rispettato gli impegni elettorali e le promesse di Lega
e FdI: “con questa denatalità impossibile pensare ad aumentare la
spesa pensionistica”
Il Governo si è quindi mosso per assecondare le richieste di Bruxelles, è andata rafforzando l’impianto discriminatorio della Fornero per scoraggiare uscite anticipate se non a costo di decurtazioni sostanziose dell’assegno previdenziale. E prova ne sia il calcolo dell’intera vita lavorativa con il sistema contributivo inclusi gli anni antecedenti al 1994 (quando era vigente il sistema retributivo ) proprio per abbassare l’importo della pensione.
Ma fatti due conti e anche
calcolando tutti gli anni lavorati con il sistema contributivo la spesa per lo
Stato sarebbe stata tale da mettere in discussione parte almeno degli aiuti
alle imprese e per questo hanno preferito salvaguardare gli interessi aziendali
e non quelli della forza lavoro.
Per questi motivi hanno scelto di
muoversi non solo nell’alveo della tanto odiata, a parole, Legge Fornero, ma in
perfetta continuità con gli Esecutivi precedenti favorendo la permanenza al
lavoro nella Pa fino ai 70 anni pur su base volontaria.
Lavorare meno per lavorare tutti? Il programma di Governo è ben altro ossia lavorare più a lungo per riscuotere meno salario e in prospettiva assegni previdenziali leggeri.