” I personaggi della storia sono immaginari : vera la realtà
che li produce”
Era il prologo del bellissimo e profetico film di Francesco Rosi “Le mani sulla città”, sulla speculazione edilizia che condizionava lo sviluppo della Napoli dei primi anni ’60 ed il passaggio dalla gestione Lauro ai sindaci democristiani ed alla dinastia Gava.
Se il potere logora chi non ce l’ha, può anche logorare le
fondamenta della stessa tenuta democratica-costituzionale.
Uno dei capisaldi di tutti gli avanzamenti sociali e di civiltà in questo decadente Paese inscritto in una decadenza continentale è stato il processo di scolarizzazione di massa. L’Italia che non ha mai avuto una sua sanguinaria e liberatoria Rivoluzione è un paese che ancora sconta la sua Questione Meridionale, la relativa alienazione delle masse di immigrati dal sud, come risultato del giovane Regno D’Italia (1861) e della giovanissima Repubblica (1946), con la sua (inapplicata in sostanza) Costituzione del 1948, sotto attacco permanente da almeno 40 anni, con il vero danno del Titolo Quinto, che arma la mano “di quelli dopo” da Renzi alla Meloni.
Questo avveniva per il fatto di un doppio fenomeno su una prevalenza contadina originaria: profondi processi di inurbamenti in un contesto di annichilimento permanente delle aree rurali o provinciali, legate ai relativi scossoni economici.
In questo vi sono similitudini in scala tra gli USA e L’Italia: la provincia è la realtà prioritaria, dove domina comunque un ritardo culturale a fronte sia di un successo produttivo come di uno stato di depressione.
Nella specifica situazione nostrana si aggiunge da una parte il ritardo feudale e di economie parallele criminali nel sud, dall’altra un consumismo produttivista al nord che ha annientato sia le sedi del PCI che le parrocchie, come luoghi di cultura Popolare e riflessione empatica e sociale.
In sintesi l’analfabetismo di ritorno è direttamente coniugabile con la solitudine prodotta oggi dai processi di desertificazione culturale in tutta la pianura padana, penisola ed isole, insieme al degrado urbano, la perdita delle radici e di senso, dove l’ esplosione dell’economia dei servizi, il declino produttivo industriale o il fagocitamento della economia criminale delle piccole attività ed il soffocamento dell’agricoltura, fanno il resto.
L’atto finale lo hanno prodotto tante ” finanziarie”, prodotto di parametri UE non politici ma economici, dove non esisteva un piano, un programma, se non sciocchezze sulla lunghezza dei “pommidori”, tanto per dirne una, false inclusioni e bon ton ztl, quote rosa per carrieriste, a fronte di molte donne pendolari con tanti problemi, simili a quelli dei loro mariti e compagni.
Vai oggi e vai domani, si è distrutta la Pubblica Istruzione: L’italia non è più un paese per giovani e i giovani studiosi e intelligenti scappano: restano a combattere i loro colleghi empatici, coi loro padri e nonni, che hanno preso tanti calci in bocca, senza vedere il vero Sole dell’Avvenire dei Padri Costituzionali realizzarsi, nonostante le premesse del ventennio 60_70, E QUELLA PERDUTA CIVILTA’.
Il sonno della Ragione, di una Visione, di una Direzione Politica che dominasse gli egoismi liberisti ha prodotto e produce MOSTRI.
Nel volto dei poveri, degli emarginati, delle lumpen-
periferie dell ‘Impero d’Occidente collettivo in decadenza si producono
ovunque MOSTRI.
Le lenti deformate di una sconfitta che dal 1989 non trova un contrasto nel continente di una Europa politica mai nata, per precisa volontà di Altiero Spinelli, atlantico ed antisocialista che buono non era, hanno prodotto i MOSTRI, IN RETE, SUI SOCIAL, NELLE PERIFERIE, NELLE TV….OVUNQUE.
La rinuncia alla speranza, alla lotta, al proprio destino, la rassegnazione produce mostri che vogliono somigliare ai ricchi, ai potenti, caricandone l’aspetto, appunto, in queste lenti sociali deformanti.
Ecco che i culi diventano come i seni immensi, con labbra a
canotto.
Si, esattamente come i trans provenienti dal lungomare di
Bahia, riproducenti una disperata femminilità glamour, come cantò il grande De
Andrè.
Mostri copiati, mostri disperati, mostri che producono un
assordante silenzio ed una clonazione di tutto alla sessantanovesima potenza.
Ecco le crociere mangiatoie, le vacanze mordi e fuggi,
gli abiti griffati orrendi, le ricette orrende, le nonne truccatissime che
sfornano ricette a profusione.
Tutta una filiera: influencer-follower-proposte al ribasso-traffico- accalcamento: può essere un mordi e fuggi sulla neve a Roccaraso, oppure un panettone benefico o un capo firmato: tutto genera emulazione tra dei disperati che non credono più a nulla e non vogliono capire più nulla e non amano veramente più nulla. Un desiderio a taglio, come una pizza male lievitata e scondita.
Secondo voi dove sta la differenza tra la Ferragni e la De Crescenzo? Poco importano forma e grazia diversa; poco importa se sussista una lavatrice di denaro, o altri tipi di impresa sul nulla.
Poco interessa la descrizione dei soggetti: è la
realtà sociale che li produce.
Ho dato una interpretazione: sta a noi cercare di cambiarla, mettendo a nudo queste mostruosità, che si alimentano nella bruttezza, abbandono, miseria ed ignoranza.
….Non è mai troppo tardi
Fonte foto: TikTok