Ho conosciuto Giulietto Chiesa molti anni fa, quando collaboravo con il settimanale Avvenimenti e contestualmente con Teleambiente, una emittente privata romana dove conducevo una trasmissione di politica internazionale alla quale è più volte intervenuto lo stesso Giulietto. Lo ricordo come una persona sempre gentile, rispettoso degli altri, affabile e, naturalmente, molto preparata.
E’ stato un dirigente politico del PCI molti anni fa ma soprattutto un grande giornalista, reporter, inviato, acuto ed esperto analista di politica internazionale e saggista.
Da tempo non condividevo alcune sue scelte, in primis quella di promuovere o partecipare ad iniziative – per noi inaccettabili – con la Lega e addirittura con Casapound pur di sostenere le sue posizioni filorusse (a mio modo di vedere, esagerate) e anti USA. Ho criticato altresì la sua decisione di dare vita negli ultimi anni a formazioni politiche, a mio parere decisamente autoreferenziali, finalizzate ad obiettivi elettorali.
Nondimeno è stato un uomo sicuramente controcorrente e fuori dal coro oltre che un giornalista di razza, come si suol dire. Le due cose, in lui, erano del tutto sovrapposte e inscindibili. Un uomo con la schiena dritta che ha vissuto pienamente la sua vita. Non sarà dimenticato.
che la terra ti sia lieve, Compagno antimperialista Giulietto!
W la grande Russia proletaria
Se mi tiran su nel furgone col viso scoperto, come usa qui,
forse mi cadrà in fronte qualcosa di un piccione, porta fortuna,
che ci sia o no la fanfara, i bambini accorreranno
i bambini sono sempre curiosi dei morti.
La finestra della nostra cucina mi seguirà con lo sguardo
il nostro balcone mi accompagnerà col bucato steso.
Sono stato felice in questo cortile, pienamente felice.
Vicini miei del cortile, vi auguro lunga vita, a tutti.
( Nazim Hikmet da Il mio funerale)
Se ne è andato un altro combattente. Un uomo libero.
Ciao, compagno caro.
Spero che la sua ultima creatura, Pandora Tv, gli sopravviva, come una delle pochissime voci fuori dal coro mediatico.
Giulietto Chiesa è stato nella seconda parte della sua vita un giornalista vero, e non un maggiordomo al servizio del potente di turno (o, com’è di moda oggi, di una holding finanziaria).
I “padroni universali” hanno un nemico in meno ma, per merito tuo, tanta gente consapevole in più.
Che la terra ti sia lieve, Giulietto.
Non mi sono piaciute certe derive degli ultimi anni menzionate nell’articolo, ma rimaneva un grande giornalista. Che la terra gli sia lieve.