Secondo il rettore dell’Università di Cambridge ci sarebbero consistenti indizi in base ai quali è lecito supporre che Gesù Cristo fosse un transgender. La “tesi” è stata avanzata sulla base dell’interpretazione di alcuni dipinti e in particolare dalla famosa ferita sul torace di Gesù Cristo inflitta da un soldato romano che in realtà sarebbe un metaforico riferimento alla vagina. Di seguito l’articolo del quotidiano inglese “The Telegraph”:
https://www.telegraph.co.uk/news/2022/11/26/jesus-could-have-transgender-claims-cambridge-dean/?fbclid=IwAR0td7ahGqWwlAAT6lNfCVRGKQ–1EWMFv_fS4Q6vEh0pWWy13CrqLxtf4Q
Ora, al di là del fatto che per quanto mi riguarda l’orientamento sessuale di Gesù Cristo non ha nessuna rilevanza e non desta in me nessun interesse (potrebbe anche essere stato lgbtq ma non avrebbe per il sottoscritto nessuna importanza…), è evidente come il solo fatto che una simile questione venga sollevata, in questa fase storica, non sia casuale.
Siamo di fronte all’ennesimo delirio che va a sommarsi all’infinità di deliri che ogni giorno dal almeno una trentina d’anni a questa parte vengono propinati dall’universo “newliberal anglosaxon gender fluid e chi più ne ha più ne metta” che di fatto vuole imporre la sua agenda. Dopo di che non ci si deve scandalizzare se tanta gente obiettivamente esasperata da questo bombardamento senza soluzione di continuità H24 si sposti sempre più verso destra, perché è proprio questo stillicidio quotidiano politically correct che spinge tantissime persone, per reazione, verso posizioni conservatrici/tradizionaliste.
Penso, per la verità, che questa polarizzazione ideologica sia voluta e alimentata da ambo le parti. Ormai da tempo, infatti, “sinistra” e destra sono entrambe organiche allo stesso sistema capitalista, neoliberale e neoliberista di cui si guardano bene dal mettere in discussione le fondamenta. Tuttavia devono in qualche modo differenziarsi perché quello stesso sistema si fonda su questa (ormai falsa) dialettica. E non potendo farlo su questioni politiche strutturali lo fanno appunto su questioni culturali-ideologiche. Ed è così che è stato costruito un vero e proprio immaginario con delle nuove categorie che sono state fatte assimilare col tempo dalla pressoché quasi totalità della popolazione.
In ragione di ciò lo scontro non è più tra forze politiche portatrici di interessi di classe contrapposti – come era fino ad una quarantina di anni fa la dialettica fra Destra (borghesia) e Sinistra (classe operaia e ceti proletari) – ma fra “progressisti, liberali, libertari, femministi, genderisti ecc. “ da una parte e “tradizionalisti, conservatori, reazionari ecc. “ dall’altra.
In questo nuovo immaginario la contraddizione di classe (cioè la realtà vera…), con tutto ciò che ne consegue (quindi anche l’imperialismo, il neocolonialismo, le guerre imperialiste, lo sfruttamento e l’alienazione delle masse) è stata completamente rimossa e sostituita con la sovrastruttura ideologica di cui sopra, cioè “progressisti vs conservatori”. Un vero e proprio capolavoro, dobbiamo riconoscerlo, del sistema dominante che naturalmente ha interesse ad esasperare quanto più possibile questa polarizzazione che è ovviamente del tutto innocua per il sistema stesso, per il quale è del tutto indifferente se a governare siano i “progressisti” o i conservatori.
La tragedia è che la stragrande maggioranza delle persone – e in particolare i giovani e i giovanissimi, che sono i più fragili per ovvie ragioni non avendo esperienza e memoria storica – sono caduti in questa trappola ideologica.
Il lavoro da fare per disarticolare questo falso e artificioso paradigma sarà durissimo e in tutta sincerità ho anche difficoltà a trovare il giusto grimaldello.
Fonte foto: The Telegraph