Per recarmi in Grecia ho dovuto compilare online (per il Covid) un protocollo ufficiale di entrata del governo greco con le solite informazioni (nome, cognome, residenza in Italia, in Grecia, data di nascita, professione ecc. ecc. ).
Ad un certo momento chiedono il sesso e scrivono:
- a) maschile b) femminile c) altro.
Ora, per quanto ne sappia e per quanto riesca a comprendere, i sessi sono due, maschile e femminile. Del resto i gay sono maschi, le lesbiche sono femmine, i bisessuali sono o maschi o femmine e i trans pure, per lo meno nel momento in cui hanno già transitato da un sesso all’altro. Ergo, non riesco proprio a capire cosa possa significare quell’ “altro” di cui al punto c).
Casomai, (ma è ovvio che la mia è una provocazione) la domanda avrebbe dovuto essere formulata in modo diverso. E cioè: qual è il tuo orientamento sessuale?
- eterosessuale b) omosessuale c) altro (bisessuale o altro, non so cos’altro ma va bene lo stesso…).
Naturalmente, come già dicevo, questa è solo una provocazione perché l’orientamento sessuale è un affare privato di ciascuno (e ci mancherebbe…) e non c’è neanche bisogno di starlo a specificare.
E’ quindi evidente che siamo di fronte ad uno di quei casi in cui la cosiddetta “ideologia gender” (quella che dicono che non esisterebbe…) arriva ad imporre la sua visione delle cose al governo di uno stato. Non è una novità, sia chiaro, in Francia sui documenti scolastici non c’è più scritto “padre e madre” ma “genitore 1 e genitore 2” oppure “genitore A e genitore B”, “per aprire – cito dall’ANSA – “alle famiglie omogenitoriali inserendo nella legislazione la diversità familiare dei figli”.
A me pare che anche delle coppie formate da due uomini e da due donne (con figli adottati) siano rispettivamente padri e madri, quindi non capisco perché un gay o una lesbica che hanno adottato un figlio o una figlia dovrebbero sentirsi offesi/e nel momento in cui vengono definiti come tali. Ma tant’è.
A mio modesto parere, siamo di fronte a misure che vanno ben oltre lo stucchevole, direi anzi che sconfinano ampiamente e decisamente nel gratuito e nel forzoso. Ma in realtà non c’è da stupirsi neanche in questo caso perché questa è la natura del politicamente corretto che è fondamentalmente intollerante (una contraddizione in termini…), intriso di dogmatismo e fanatismo ideologico. Una ideologia che non ammette la benchè minima opinione critica e mette alla gogna chiunque si discosti anche minimamente dai suoi dogmi bollandolo come “omofobo, maschilista, misogino, reazionario, fascista, negazionista” e tante altre “amenità”…
Personalmente sono da sempre convinto che ciascuno/a debba avere il diritto, garantito per legge, di vivere la propria sessualità in piena e assoluta libertà, alla luce del sole, con chi vuole, come vuole e come meglio crede. Pare però che ormai neanche questo sia sufficiente e come minimo si viene considerati dei trogloditi rimasti fermi all’anno 1000 d.c. se non si aderisce alla teoria della “fluidità” dei sessi che francamente non ho neanche capito in cosa consisterebbe e quali sarebbero i suoi fondamenti “scientifici”…
Non vedo quindi la ragione per inventarsi teorie a dir poco bizzarre sull’esistenza di più sessi (oltre al maschile e al femminile) o addirittura sull’inesistenza dei sessi, o sul fatto che non esisterebbero differenze biologiche (non capisco cosa ci sia, peraltro, di male nell’essere biologicamente diversi…), oppure che il sesso è un “mero costrutto culturale”, come sento ripetere spesso. Ma tant’è. Magari sono veramente un troglodita…
Come noto, ho delle mie idee su questa “sessualità liquida” che, non a caso, fa la sua comparsa contestualmente all’avvento della cosiddetta “società liquida”. Ma qui dovrei aprire un discorso lunghissimo…(che ho già aperto da tempo…)…
Fonte foto: Batavirus (da Google)